Sì viaggiare… ma cosa succede se bisogna fare i conti con delle restrizioni? Come organizzarsi se, per esempio, si sta pianificando di andare a Cuba e poi si vuole entrare negli Stati Uniti? O si è già lì e anziché tornare si vuole fare un salto a New York, Washington, California ecc…?
La situazione non è di certo semplice ecco perché in questo articolo cerchiamo di capire come entrare negli Stati Uniti dopo essere stati a Cuba vedendo di quali documenti bisogna disporre e quali prassi considerare.
Entrare negli USA con l’ESTA dopo Cuba: perché non è più possibile
Dal gennaio 2021, Cuba è stata reinserita nella lista dei Paesi sponsor del terrorismo dal Dipartimento di Stato americano. Chi ha, quindi, visitato l’isola dopo questa data non può più utilizzare l’ESTA per entrare negli Stati Uniti. Anche nel 2025 questa regola resta valida e continua a rappresentare una barriera significativa per molti viaggiatori europei ed italiani.
Ricordiamo cos’è l’ESTA (Electronic System for Travel Authorization): si tratta di un’autorizzazione elettronica che consente di viaggiare negli Stati Uniti senza visto. È obbligatoria per i viaggiatori che intendono recarsi negli USA nell’ambito del Visa Waiver Program ossia nel Programma dei “senza visto”.
Come entrare negli USA dopo essere stati a Cuba: il visto B2
Chi vuole entrare negli Stati Uniti dopo essere stato a Cuba, ha bisogno di un visto ulteriore oltre all’ESTA, ossia il visto turistico B2, destinato a coloro che vogliono recarsi negli USA per un periodo limitato che sia per turismo, visita a parenti e amici o per cure mediche. L’iter per ottenerlo è abbastanza articolato.
Inizia infatti con la compilazione online del modulo DS-160, un passaggio fondamentale che precede la registrazione sul portale web usvisa-info.com . Successivamente, è necessario provvedere al pagamento della tassa consolare, onere amministrativo legato alla richiesta del visto, che ha un costo di 325 euro per ogni richiesta, insomma non proprio così abbordabile se c’è per esempio una persona che viaggia con una famiglia di altre 3.
Ma non finisce qui: bisogna poi prenotare un appuntamento presso la sede diplomatica o consolare statunitense competente. Per prepararsi a questo appuntamento è necessario avere una serie di documenti:
- passaporto valido
- foto
- documenti relativi alla situazione sociale, economica e familiare del richiedente in Italia come permesso di soggiorno in originale (per stranieri), certificati di residenza, stato di famiglia, matrimonio, contratto di compravendita o di locazione di immobile, contratto di lavoro, ultime buste paga, modello unico delle tasse, estratto conto bancario, ecc.
Inoltre, per le cure mediche, è necessaria la diagnosi da un medico locale o la lettera da una struttura medica negli Stati Uniti e prova di copertura finanziaria
In caso di approvazione, il visto viene generalmente emesso entro una settimana. Il passaporto viene consegnato secondo la modalità prescelta (consegna a domicilio o ritiro presso una sede designata della DHL).
Se il visto non viene approvato, il passaporto viene restituito al termine del colloquio con il funzionario consolare insieme a una lettera che spiega i motivi del diniego del visto.
Da sapere: i tempi di attesa possono variare da 2 a 6 mesi, per cui è importante muoversi per tempo.
Il timbro cubano sul passaporto è determinante?
Molti pensano che evitando il timbro sul passaporto si possa aggirare il problema. In realtà, anche in assenza del timbro – per esempio se si è entrati a Cuba da Paesi terzi come la Spagna o il Messico.
Le autorità statunitensi possono comunque risalire al viaggio: incrociando i dati dei biglietti aerei, delle transazioni con carta di credito e delle prenotazioni, il sistema di sicurezza USA è in grado di identificare la presenza a Cuba.
È possibile aggirare la normativa?
Non esistono scorciatoie sicure. Anche se si entra negli Stati Uniti via terra o da un Paese terzo, la visita a Cuba dopo gennaio 2021 comporta comunque l’obbligo di richiedere un visto. Cercare di eludere le regole fornendo informazioni false o omettendo dettagli può portare a conseguenze gravi, tra cui il divieto permanente di ingresso negli Stati Uniti.
Novità e aggiornamenti per il 2025
Le pressioni da parte del settore turistico e dei governi europei sono sempre più forti. Agenzie di viaggio, tour operator e associazioni di categoria stanno chiedendo che Cuba venga rimossa dalla lista nera.
Al momento, comunque, non ci sono segnali concreti da parte del governo USA in merito a una possibile modifica della normativa entro il 2025. La situazione è dunque in continuo aggiornamento, ma resta immutata per chi intende viaggiare quest’anno.
Consiglio finale
Per chi stesse organizzando un viaggio che tocca Cuba e Stati Uniti, l’ideale potrebbe essere invertire, se possibile, l’ordine delle destinazioni: meglio visitare prima gli Stati Uniti e poi Cuba, per evitare future complicazioni.