Viaggiare ai tempi del terrorismo con Facebook Safety Check

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Malgrado l’ultimo errore dopo l’attentato a Lahore, quando sono arrivate diverse notifiche anche a iscritti a Facebook lontano dal luogo dell’esplosione, e alle mancate notifiche durante altre crisi in paesi del non occidentali come, ad esempio, gli attacchi in Medio Oriente dopo quelli accaduti a Parigi e dove Facebook Safety Check era stato attivato, il sistema messo in piedi dal primo social network al mondo dopo lo tsunami in Giappone nel 2011 viene sempre di più utilizzato da chi viaggia. Anche da chi viaggia per lavoro.

Il  Safety Check di Facebook  è nato quindi per aiutare ad avere notizie di persone che si trovano in zone colpite da crisi, siano queste per cause naturale o per atti terroristici e funziona quando viene attivato dopo un disastro naturale o un attaccato terroristico notificando il problema a tutti coloro che sono nella zona interessata, che possono rispondere allertando così tutti i propri contatti.

Se da questa indagine la posizione dovesse risultare sbagliata, è possibile segnalare all’istante che si è al di fuori della zona interessata  comunicare che si è salvi selezionando l’opzione “Sono salvo”.

FB può infatti determinare dove sono i viaggiatori incrociando una serie di informazioni: la città che appare nel profilo, l’ultima posizione segnalata, attraverso l’eventuale attivazione di Nearby Friends, e, infine, rilevando la città da cui si sta utilizzando Internet. Ma, come visto per Lahore, ogni tanto i gps degli smartphone ( o ci computer stessi) non sempre sono precisi…

 

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