Il 2023, quarto anno sotto il segno della pandemia, che potremmo ora chiamare diversamente, secondo di guerra a bordo Europa, che non è più solo di due nazioni, è “buono”. Buono almeno per la ripresa del Business Travel, i viaggi d’affari.
Sì perché sebbene l’anno 2022 si è chiuso a soli 17 miliardi, che non è certo un record, la tendenza di ripresa rispetto ai precedenti è chiara e inaspettata.
Business travel 2023 in consolidamento
Il mondo del lavoro sembrava cambiato con impossibilità di tornare ai livelli pre-pandemia, invece il 2023 è quello che dovrebbe segnare la stabilizzazione, a ottimi livelli, del business travel.
Si prevede un segno «più» davanti al riferimento 2019, già quest’anno. Pur se spopola ancora lo smart working, come evidenzia l’ultimo studio del Politecnico di Milano, sono vive e movimentate le attività MICE, fiere e congressi, quelle dell’industria classica, con viaggi aziendali per aggiornamenti, realizzazione e manutenzione impianti.
E non è tutto, per i viaggi lavorativi, o meglio anche lavorativi.
Workation e Holiday working
Sempre secondo il Poli, tiene il concetto di holiday working: da sogno per i nostri nonni e bisnonni dediti a lavori di un tempo, pensare che oggi nel Bel Paese il 17% degli italiani intervistati, ha dichiarato di aver lavorato da una località di vacanza, in un periodo dei sei mesi centrali nel 2022.
Certo, non è da tutti, spulciando tra i dati si vede come l’età che cavalca certe possibilità dello smart working, per lavorare in luogo turistico, è tra i 35 e i 44 anni. Fattori di professione e ruolo, formazione e azienda, ma anche di ambito privato e famiglia.
Altro dato, incredibile solo pochi anni fa, quasi la metà delle strutture ricettive conferma di contare clienti non in villeggiatura o tappa di viaggio aziendale classico, ma in smart working. E nel resto del mondo? A parte su Missionline.it elenchiamo le migliori destinazioni per Holyworking o meglio Workation.