Come abbiamo visto in articoli precedenti, secondo i dati dell’Osservatorio business travel, i viaggi d’affari in Italia nel 2020 sono crollati a 7,6 miliardi dai 20 che valevano.
C’è stata una drastica flessione di tutti i tipi di spostamenti per gli italiani e le missioni lavorative sono una delle aree in assoluto più colpite dalle conseguenze della pandemia. In generale, i viaggi degli italiani nel 2020 hanno raggiunto il loro minimo storico (37 milioni e 527 mila) dal 1997.
In base al report Istat “Viaggi e vacanze in Italia e all’estero | Anno 2020” di aprile 2021, il totale dei soli pernottamenti persi per i business travel è di più di 18 milioni.
Il calo ha di sicuro interessato anche il mondo leisure – che ha visto un decremento del 44,8% -, tuttavia è il business travel quello che ci ha rimesso maggiormente, con una diminuzione del 67,9% nel 2020.
Istat: la contrazione dei viaggi d’affari nel 2o20 in Italia
Un calo così consistente sui viaggi d’affari «è un fenomeno di natura strutturale, iniziato ben prima della pandemia», si afferma nel report. Difatti, la contrazione del business travel era già iniziata da tempo, tanto che nel 2019 il suo valore economico corrispondeva al 40% di quello del 2009.
Questo fenomeno è stato determinato da due fattori fondamentali.
Per primo, la riduzione dei flussi di business dovuti alla crisi finanziaria del 2008, che ha visto le sue conseguenze maggiori anni dopo. Poi, il cambiamento nella comunicazione professionale, che ha iniziato ad avvalersi di meeting online da remoto.
Nel 2020, a causa del rischio di contagio e delle conseguenti misure restrittive, sono state colpite tutte le attività inerenti ai viaggi d’affari in Italia. In particolare:
- I seminari, attività congressuali e convegni si sono contratti del 84,9%
- Le attività di rappresentanza del 72,4%
- Le missioni di lavoro del 64,7%
- Le riunioni si sono dimezzate rispetto al 2019 (–47,7%), rimanendo tuttavia il primo motivo di spostamento
A causa della chiusura dei confini nazionali e dalla sospensione dei voli internazionali, i viaggi all’estero subiscono maggiormente gli effetti della pandemia, con una generica riduzione dell’80% dei viaggi dall’Italia.
La distribuzione dei business travel: età, zone e mezzi di trasporto
Secondo i dati dell’analisi di Statista sulla distribuzione dei viaggi degli italiani tra 2019 e 2020, nella limitata percentuale di business travel, coloro che hanno viaggiato maggiormente per questioni lavorative hanno tra i 45 e i 54 anni (29%). Il 23% di tutti i viaggi d’affari in Italia nel 2020 è stato intrapreso da persone tra i 25 e i 34 anni, con un largo aumento rispetto al 2019 (13%).
Secondo l’Istat, per missioni lavorative si viaggia soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna e Lazio.
Le tre regioni unite ospitano il 42% dei viaggi d’affari. Nella contrazione generale degli spostamenti, il Nord rimane la zona con più potere attrattivo per i viaggi di lavoro (52,7%), seguito dal Centro (19,3%) e per ultimo il Sud con un 14,6%.
L’automobile è stato il mezzo di trasporto maggiormente usato. Gli spostamenti in aereo hanno invece subito una contrazione dell’81,9% nel business travel.
Istat: disintermediazione nelle prenotazioni
La chiusura delle agenzie di viaggio e la diminuzione di strutture disponibili sulle piattaforme online modificano la preferenza del canale di prenotazione dell’alloggio.
Nel 2020, infatti, avviene contattando direttamente la struttura. Considerando il totale dei viaggi (di qualsiasi tipologia), il 73,8% delle prenotazioni viene effettuato direttamente e il 26,2% tramite intermediari. Sull’online, la prenotazione tramite intermediari diminuisce del 72%, mentre quella sulla pagina web di alberghi o abitazioni private aumenta, raggiungendo una quota del 67,9%.
Questo si è ripercosso anche nel business travel. Infatti, il report di Statista sui principali metodi utilizzati per prenotare viaggi d’affari in Italia nel 2019 e 2020 afferma che la quota di prenotazioni dirette online è raddoppiata rispetto all’anno precedente. Mentre nel 2019 le online direct bookings costituivano il 15% sul business travel, nel 2020 sono passate al 31%.
Andamento del business travel in Italia: i trimestri del 2020
Sono stati diversi i trend delle missioni d’affari nel 2020 e possono essere analizzati in trimestri. Istat dice che:
- Nella prima metà del 2020, i viaggi di lavoro sono diminuiti complessivamente del 31%. Questo è da addebitare a una chiusura totale avvenuta esclusivamente nel mese di marzo.
- Il secondo trimestre è quello che ha visto un calo maggiore: -79% per tutte le tipologie di viaggio. Facendo un focus sul business travel, c’è stato un sostanziale annullamento dei viaggi d’affari, con una contrazione che ha toccato il –91,3%. Il bilancio finale è di -89% sul numero business traveler rispetto allo stesso periodo nel 2019.
- Giugno ha portato un parziale beneficio grazie alle riaperture estive. Nel terzo trimestre, infatti, si registra l’unico segno positivo, ovvero la diminuzione della flessione dei viaggi d’affari che arriva al 49,4%.
- Nell’ultimo trimestre si arresta la timida ripresa e il decremento dei viaggi di lavoro torna ad alzarsi, arrivando a superare il -70%.