Una crescita economica nel secondo semestre 2015 che in Italia è dello 0,2%, che insieme a un aumento del PIL italiano dello 0,8% e di quello mondiale del 2,9% e al crollo del prezzo del petrolio – passato dai 70 dollari al barile del 2015 ai 26 di inizio 2016 – hanno contribuito a un incremento nel settore del business travel, che nel secondo semestre del 2015 è aumentato del 5% in termini di numero di trasferte e del 3% per la spesa rispetto allo stesso periodo del 2014. Questi i dati chiave emersi dall’edizione 2016 della Business Travel Survey, lo studio di Uvet che annualmente monitora la salute dell’economia del paese ed effettua analisi e previsioni sui viaggi d’affari.
Un settore che in Italia ha visto una costante crescita negli ultimi 3 anni, con trasferte aumentate di circa 10 punti percentuali tra il 2013 e il 2015 e di spese di 4,5 punti, segno di una generale prudenza delle aziende che ha portato a un calo del costo medio di ogni trasferta, che nel secondo semestre del 2015 è calato del 2% (pari a circa 4 euro) rispetto allo stesso periodo del 2014 e del 5% (13 euro) dal 2013 al 2015.
Aumentano le trasferte in treno, calano quelle in aereo
Sempre secondo lo studio Uvet, nel 2° semestre dello scorso anno – e rispetto al 2014 – i servizi rail e hotel sono cresciuti relativamente di 16 e 5 punti percentuali, mentre i servizi car e air si sono ridotti rispettivamente di 4 e di 2 punti percentuali. Per quanto riguarda le spese, sono aumentate per i servizi hotel e rail entrambi di 11 punti percentuali, sono rimaste invariate per i servizi air e sono diminuite leggermente (-1%) nel settore car.
Oltre la metà delle spese totali di viaggio appartengono al settore aereo, anche se rispetto al 2014 la quota è scesa di circa il 2%. La spesa per l’hôtellerie – che copre oltre un quinto delle spese globali – è aumentata del 2%, poco più di quella per il settore ferroviario e a differenza dei servizi legati all’auto, le cui spese sono leggermente scese.
Un po’ di geografia
Nel corso del 2015, il numero delle trasferte è cresciuto lievemente nel mercato intercontinentale e nazionale, mentre è calato in quello europeo. Considerando il triennio 2013-2015, invece, il trend cambia e registra andamenti differenti per ogni tipologia di destinazione: in calo trasferte domestiche (-7%), in lieve aumento i voli in Europa (+1%) e costanti le trasferte intercontinentali. A livello nazionale, grande impatto ha avuto l’aumento della rete ad alta velocità ferroviaria.
Per quanto riguarda le spese, diminuiscono per il trasporto nazionale ed europeo, mentre aumentano per le trasferte intercontinentali. A livelo nazionale, l’aumento della Tav e le riduzioni medie del prezzo dei biglietti ferroviari (ma non degli aerei) ha portato a una riduzione delle spese di viaggio.
Destinazioni: oltre un terzo del traffico intercontinentale vede come principale destinazione il Nord America, seguito dall’Estremo Oriente. In calo Sud America, Africa e Nord Africa e Oceania, mentre le altre destinazioni chiudono in rialzo. Il 2015 vede Dubai la più importante destinazione del campione, che ha superato New York che pure ha aumentato lievemente la propria quota. In crescita il business travel dall’Italia verso Shanghai e Abu Dhabi, mentre cala quello verso Hong Kong e Sao Paulo. Ottima la performance della Turchia.
A livello europeo, Francia e Germania hanno confermato la loro leadership da un punto di vista economico per l’Italia, anche se negli ultimi 12 mesi la prima ha visto diminuire lievemente la propria quota. Crescita anche per Regno Unito e Spagna, mentre si riducono le trasferte in Russia.
Le città: la regina è rimasta Parigi, con quasi il 13% del totale dei viaggi d’affari effettuati in Europa, nonostante abbia diminuito la propria quota. In calo anche Bruxelles e Francoforte. Crescita per Madrid, Londra e Amsterdam.
A livello nazionale, Milano è la principale destinazione dei viaggiatori d’affari delle imprese interpellate nello studio Uvet: quasi il 34% dei clienti ha favorito gli scali di Linate e Malpensa. Roma e le altre destinazioni, invece, hanno registrato una lieve diminuzione della quota di mercato.
Lo scalo di Napoli rimane il favorito tra le altre destinazioni nazionali nonostante abbia registrato un calo dei suoi volumi di 5 punti percentuali e un calo di 0,3 punti sul totale nazionale. Palermo e Catania sono le uniche destinazioni che evidenziano un incremento dei loro valori, in calo invece le altre destinazioni.
L’indagine è stata compiuta sui dati relativi a un campione di 700 aziende clienti di Uvet American Express Global Business Travel con spese di viaggio comprese tra 20 mila e 15 milioni di euro all’anno e caratterizzate da una continuità del rapporto nel corso del periodo considerato.