Uber starebbe pensando di lanciarsi nel settore del business travel, diventando una sorta di agente di viaggio virtuale, che permetterebbe agli utenti di pianificare la propria trasferta di lavoro interfacciandosi solo col proprio smartphone.
Una piccola rivoluzione, dunque, portata avanti dall’azienda californiana che dal 2010 fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso una app che mette in collegamento passeggeri e autisti. Anche se per ora Uber non ha ufficializzato nulla, il giorno prima di Natale l’azienda ha registrato un nuovo brevetto che permette di gestire un viaggio a 360 gradi, che alle altre “normali” funzioni legate alla prenotazione del volo e dell’hotel aggiunge la possibilità di spostarsi con un’auto privata una volta arrivati a destinazione.
Cliccando sull’icona Uber Travel, un utente può inserire la destinazione di partenza, la data di inizio del viaggio e una meta di arrivo. Automaticamente, Uber raccomanda un itinerario e – quello che è veramente peculiare – include dei precisi programmi relativi ai trasporti.
In base al brevetto, l’idea di Uber è quella di prendere informazioni sul viaggio di lavoro e poi raccomandare volo, hotel e un’auto Uber per portare il passeggero dal punto A al punto B. E in tutto il processo, l’azienda californiana vuole essere un “facilitatore” più che un vero e proprio fornitore di servizi. Tale brevetto, inoltre, prevede che Uber Travel attinga fra le varie offerte delle compagnie aeree, preferendo i vettori ad alto tasso di puntualità e considerando la preferenza per il posto a sedere vicino al finestrino o al corridoio. Nel sistema entreranno anche gli hotel e quei sistemi di offerta di appartamenti per brevi periodi di tempo.
Più in dettaglio: una volta che Uber Travel conosce l’orario del volo prescelto, verrà calcolato al minuto l’orario in cui sarà più conveniente prenotare un’auto con Uber. Sempre tenendo presente i tempi necessari per recuperare il bagaglio e passare la dogana.
L’utente potrà scegliere dove essere prelevato dall’autista in aeroporto, comunicando anche all’ultimo momento l’orario preciso. Quando messo in campo da Uber, però, si scontra con la politica di molti gestori aeroportuali, alcuni dei quali vietano espressamente a queste auto di operare nelle sue vicinanze. Per questo motivo l’azienda sta lavorando per invertire questa tendenza e aprire il mercato aeroportuale alle sue auto blu, come recentemente avvenuto presso l’aeroporto di Las Vegas.