Sono membri o responsabili della Fto, che recentemente ha fatto il punto sul 2024 del turismo organizzato in Italia, ma sono anche tra i maggiori operatori che seguono il business travel tricolore, i viaggi d’affari: ecco come “vedono il momento” agenzie leader quali ACI blueteam, Bcd travel, Frigerio, Gattinoni e Uvet Gbt.
ACI blueteam
Piergiulio Donzelli, direttore generale ACI blueteam, spiega come vede i viaggi aziendali oggi, ovvero «In trend come il 2023, che è stato di grande ripresa per il Business Travel e il Mice. Ora a parte situazioni particolari non vediamo grosse variazioni, dopo la progressione iniziata nel 2022.»
Quale lo sforzo maggiore per il Bt, lato vostro?
«La clientela business è sempre più demanding, dalla mera prenotazione alla consulenza ad ampio spettro. La complessità che però viviamo nel post-covid è la carenza di qualità nei servizi, di molti fornitori. Risorse per fornire servizi che mancano e noi, come Tmc, che dobbiamo sopperire alle carenze dei fornitori di fronte alle aziende clienti. Lo sforzo è sul personale ma anche su prodotti e servizi che solo poco tempo addietro non rientravano nel core business. Oggi cerchiamo anche di mutarli in momenti di creazione valore».
BCD Travel
«Dopo un 2023 così positivo, che ha visto i volumi raggiungere, se non anche superare, i livelli del 2019, per il 2024, al netto di scenari da noi non controllabili (guerre ecc.), il rischio concreto all’orizzonte è che l’aumento dei costi dei servizi cui abbiamo assistito lo scorso anno imponga alle aziende maggiore prudenza e restrizioni ai viaggi. – spiega Edoardo Maria Priori, Managing Director BCD Travel – Il mese di gennaio, tuttavia, sta dando delle prime risposte cautamente positive».
In cosa le aziende potrebbero impegnarsi per fare meglio?
«Le aziende dovrebbero potersi concentrare sui loro obiettivi e strategie nel medio-lungo periodo (quanto alle TMC non differiscono dal passato: investire, in tecnologia e competenze, aumentare il proprio portafoglio clienti garantendo servizio adeguato che li soddisfi e portando alla TMC le revenue necessarie per la propria sostenibilità). Purtroppo ci sono diverse problematiche che invece occupano il quotidiano e che impattano le prospettive a breve termine, pensiamo ad esempio alle difficoltà con le compagnie low cost».
La convention Fto ha evidenziato varie criticità, quali toccano i viaggi d’affari 2024 e come le affrontate?
«Senza dubbio, le problematiche legate alle compagnie low cost sono tra le più attenzionate. Il rischio è, infatti, duplice: da un lato le difficoltà da parte nostra nell’erogare il servizio; dall’altro, il cliente che, non vedendo il “dietro le quinte” e non conoscendo le difficoltà che incontriamo, potrebbe percepire un servizio meno performante. In linea generale ci auspichiamo e lavoriamo affinché, dopo i tre anni di Covid, le relazioni tra i vari attori della filiera si basino su collaborazione di intenti, per poterci concentrare insieme nel fornire il miglior servizio possibile ai nostri clienti».
Frigerio viaggi
«Per noi i viaggi d’affari contano molto e stanno tornando ai livelli pre-pandemia, se non superiori – spiega Simone Frigerio – oggi pesano circa il 50% del nostro portafoglio e ha preso piede soprattutto l’onere di assistenza, di fronte ad alcune chiusure di uffici e lavoro remoto nelle aziende. Siamo noi il tramite».
Quali i servizi di maggior interesse, per le aziende?
«Conta sempre più l’assistenza per la parte sicurezza, ma servono strumenti per noi e le aziende stesse, senza scaricare solo sulle agenzie i costi».
Ci sono elementi affinabili, alla luce di aumento costi ed esigenze di sostenibilità?
«Di certo avere strumenti aggiornati, per reperire e gestire informazioni ai viaggiatori. Ci sono aziende che sono eccellenze, nel gestire la sicurezza, le piccole invece faticano e siamo noi a dover dare supporto e strumenti. L’intelligenza artificiale sta entrando in azienda e prenderà sempre più spazio, aiutando, ma la parte umana nel lato problem solving resta, sempre più specializzata».
Quali i mercati esteri più coinvolti con voi, per ambito aziendale?
«In primis Asia e Nord America, ma anche l’Europa diventa interessante dovendo gestire la sostenibilità delle aziende con accordi internazionali nei traporti intermodali, su cui stiamo investendo».
Gattinoni
Il presidente Fto Franco Gattinoni ha portato vari elementi all’attenzione degli associati durante la convention 2024 di Malta, solo alcuni però sono rilevanti per i viaggi d’affari.
«DI certo i viaggi d’affari continuano a pesare molto, nel nostro caso risaliti fino al 100% quasi, dal pre-pandemia, in fatturato, 83% come volume assoluto. Le agenzie contano molto per le aziende in questo momento dove permangono delocalizzazione e smart working. Contano su di noi per gestire le variabili di questo periodo, come quelle geopolitiche, prima quindi è la sicurezza. Si pone però il problema della marginalità, di fronte a grandi numeri ma servizi in calo da fornitori come le compagnie aeree mentre le agenzie, restano sole a coprire il cliente. Occorrerebbe invertire rotta, per chi mette solo marketing e lascia a noi l’assistenza».
Quali i servizi su cui puntare per il nuovo anno, non solo digital?
«Di certo l’assistenza, diventata fondamentale come elemento fruibile h24 per le aziende clienti e i viaggiatori d’affari. È qui che dovremmo fare uno sforzo per far percepire questo valore utile in molti frangenti di necessità per le aziende e che noi sviluppiamo, fortemente. Sia con ausilio di digitalizzazione e tool, con IA, ma soprattutto con le persone. Alcune aziende straniere guardano maggiormente all’assistenza e alle persone, invece che ai costi e noi in Italia riusciamo a dare tutto con costi accettabili, ma non è facile. Le aziende guardano sempre più alla sostenibilità, valutando in dettaglio per scegliere e noi le aiutiamo in quello.»
Quali le zone locali ed estere più coinvolte?
«Come sempre prevale la zona del nord Italia, lato aziende, ma i flussi sono ripresi molto coprendo soprattutto America, nuove aeree estere come il Sud Africa e destinazioni occidentali, a discapito del fronte asiatico più in voga qualche anno addietro. Da rilevare il peso di risparmio e green nei trasporti, che incidono, ma anche il flusso entrante in Italia, crescente».
Uvet American Express GBT
Il vicepresidente Fto Luca Patanè, che alla convention di Malta non ha lesinato critiche ad alcune compagnie low-cost, rispetto al lavoro delle Tmc, ci ha parlato di tendenze nel Bt.
«Difficile fare previsioni a lungo – spiega Patanè, presidente di Uvet American Express Gbt – i trend che vediamo anche a livello europeo, nel travel management sono basati sull’organic travel (quello che si ha già): atteso nel 2024 a +1/2%. La crescita per il nostro mercato è attesa a +3%, sull’organico generale. Per adesso è un anno così. Sono ancora molto “tagliati i viaggi” rispetto al 2019, numericamente si tornerà nel 2025 a quel livello, pare. Pesa l’inflazione sui prezzi di alberghi e viaggi, ma ora potrebbero abbassarsi, come evidenzia anche il nostro indice nell’ultimo periodo».
Quali gli elementi da affinare per Tmc e aziende?
«I clienti hanno implementato molto la sostenibilità e proseguono. In un biennio attendiamo molte novità, anche tecniche nei trasporti, per cui le aziende possono anche spendere di più, per averle. Non solo le grandi, ma soprattutto le piccole».
Quali i settori che ancora fanno meno viaggi d’affari, nel 2024?
«Anche nel 2024 la consulenza e le banche».