Turismo in Italia

Turismo in Italia, congressi e sostenibilità vanno per la maggiore

In occasione della Imex di Francoforte, principale fiera internazionale del settore congressuale, Enit evidenzia come la Penisola sia al 2° posto mondiale per meeting ed eventi

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Che fare turismo in Italia sia in cime alle corde di molti stranieri è cosa conosciuta da almeno 50-60 anni a questa parte. Che l’Italia sia ai vertici delle aziende che fanno business travel o turismo congressuale è notizia degli ultimi anni.

In occasione della Imex di Francoforte, la fiera mice più importante del settore, è emerso che i viaggi di lavoro classificano la Penisola come meta europea di preferenza per il turismo congressuale. Addirittura al secondo posto a livello mondiale dopo gli Stati Uniti.

Alla “Frankfurt Messe”, Enit è presente con lo stand Italia. Insieme all’Ente ci sono anche i brand di regioni come Alto Adige, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Toscana e Veneto. A queste si aggiungono le città di Milano e Roma.

L’obiettivo è molto semplice: orientare e presentare la nuova offerta legata al turismo congressuale e alla meeting industry insieme a ben 86 fornitori.

Turismo in Italia, cresce la ricerca di sostenibilità

Il turismo in Italia è sempre più importante. Ma la sostenibilità lo è ancor più, visto che sta assumendo un ruolo sempre più importante non solo in fiera, ma anche nell’intero settore Mice.

Molti fornitori, infatti, si sono adattati a questo aspetto in vari modi: coinvolgendo partner regionali con prodotti locali, uso ecologico delle risorse ed economia circolare.

Del resto la Penisola offre di tutto: dalla cucina a infrastrutture di buon livello, che rendono il business travel un’esperienza e un successo. Questo per congressi, riunioni, eventi, incentive o altri viaggi d’affari.

L’apprezzamento dei visitatori alla Imex di Francoforte riguarda sia gli eventi aziendali con molti partecipanti sia gli incentive personalizzati. Soprattutto quelli con attività nella natura o nelle città d’arte.

Non a caso l’Italia è anche una delle mete più gettonate per il Bleisure, perché chi ha avuto modo di conoscere le bellezze dei dintorni durante il proprio viaggio di lavoro è felice di fermarsi più a lungo.

Italia al secondo posto mondiale come meta congressuale

«L’Italia guida il turismo congressuale in Europa e si posiziona al secondo posto a livello mondiale. Questo risultato rilevante testimonia l’impegno e la credibilità della nostra Nazione a livello globale. La scelta dell’Italia come sede per congressi internazionali dimostra che è ambita non solo dai turisti convenzionali, ma anche da coloro che partecipano a eventi di questo tipo. Questo processo positivo genera un circolo virtuoso che beneficia l’intero settore turistico e contribuisce alla reputazione internazionale». Così ha commentato il ministro del Turismo, Daniela Santanché.

«Un’ Italia sorprendente con segmenti di mercato che si sviluppano in maniera sempre più performante. Come conferma anche il ranking Icca 2023 sul turismo congressuale che la fa classificare al primo posto superando anche la Spagna in Europa» aggiunge Alessandra Priante presidente Enit. L’Italia, come detto, al secondo posto nel mondo dopo gli Stati Uniti.

«A trainare la Penisola c’è Roma, che scala la classifica da quattordicesima a settima, e altre città punto di riferimento per i meeting internazionali come Milano, Firenze, Bologna e Napoli. Un attestato di stima anche per Enit che sta costruendo bene in questa direzione attraverso fiere, workshop e eventi internazionali di rilievo che creano un network sempre più solido».

«L’Italia competitiva a livello globale peserà maggiormente e consentirà di attrarre un pubblico selezionato e di alto livello. Un turismo composto da professionisti, esperti e decision marker provenienti da tutto il mondo» commenta l’amministratore delegato Enit, Ivana Jelinic.

I numeri del turismo dalla Germania

C’è poi il mercato tedesco, da sempre uno dei più importanti per il turismo in Italia. Anche nel settore business. In base a dati raccolti nel 2023 da Enit, Banca d’Italia, Data Appeal, 54,6 milioni di vacanzieri tedeschi effettuano viaggi di 5 o più giorni. In crescita del +14,2% rispetto all’anno precedente.

Le spese di viaggio (servizi prenotati in anticipo) ammontano a 79 miliardi di euro e raggiungono livelli record, crescendo del +27% sul 2022 e superando del +14% il risultato del 2019.

Dei 65 milioni di viaggi per vacanza di lunga durata (5 giorni e oltre), il 22% si svolge in Germania e il 78% all’estero. Il 43,4% ha come destinazione i paesi del Mediterraneo, l’11% l’Europa occidentale, il 6,8% l’Europa dell’Est, il 3,6% la Scandinavia e il 9,3% le mete a lunga distanza.

Le agenzie di viaggio vendono oltre il 50% dei viaggi organizzati, soprattutto verso le località balneari del Mediterraneo e quelle su rotte a medio e lungo raggio.

L’Italia continua ad essere tra le mete turistiche più ambite dai viaggiatori tedeschi, accogliendo l’8,2% dei viaggi per vacanza verso l’estero del 2023. La Penisola è appena sotto alla Spagna (14,4%) e pari alla Turchia (8,2%). Ma sopra Croazia (4,5%) e Grecia (4,2%).

Turismo in Italia dalla Germania, 8 miliardi di euro ogni anno

Nel 2023, la Germania si conferma il primo paese di provenienza per l’Italia con circa 12,5 milioni di viaggiatori, che rappresentano il 14,5% sul totale internazionale. Leader anche in termini di spesa turistica con oltre 8 miliardi di euro, il 15,6% sugli introiti complessivi dall’estero.

In Italia si viaggia principalmente per vacanza, motivazione che coinvolge il 53,2% dei tedeschi in viaggio nel Belpaese nel 2023 e circa il 70,0% della spesa sostenuta. Soprattutto a vantaggio delle mete balneari dove si conta il 19% dei turisti, il 26,4% delle entrate,e il 30,0% dei pernottamenti.

Seguono le città d’arte con il 13% delle preferenze, le località lacuali (11,3%) e di montagna (6,6%).

Il turismo in Italia è effettuato soprattutto dai viaggiatori tra i 35 e i 44 anni (33,2%) e tra i 45 e i 64 anni (35,1%). La classe d’età 25-34 rappresenta il 18,0% della clientela, gli over 65 il 9,0% e la fascia più giovane 15-24 il 4,3%.

Per il 2024, il 60% degli operatori turistici contattati in Germania conferma il trend in aumento delle vendite verso l’Italia: in media +30%, già iniziato alla fine dell’anno precedente.

Il restante 40% dei tour operator si divide equamente nel segnalare una flessione (-5%) e una situazione di stabilità nel confronto con il 2023.

Oltre le mete balneari (+33%/40%), sono particolarmente ricercati i circuiti a tema enogastronomico (+30%) e i package tour con macchina a noleggio. Sempre in auge la visita delle città d’arte, mentre risultano in crescita anche i tour in Sicilia per piccoli gruppi.

Si conferma la preferenza per un prodotto di livello medio-alto, in presenza di una stretta selezione di strutture proposte secondo criteri sostenibili di alta qualità (+5%).

Turismo in Italia

Gli aeroporti italiani preferiti dai tedeschi? Fiumicino e Linate

Da gennaio a maggio, sono quasi 187 mila i passeggeri aeroportuali dalla Germania verso l’Italia: +4,2% sul 2023.

Si parte circa 45 giorni dopo la prenotazione del viaggio (tramite Gds), per un soggiorno di 5 notti. Complici i ponti di primavera, gli arrivi aeroportuali raggiungono il picco nelle ultime 2 settimane di aprile, una quota complessiva del 20% sul totale del periodo.

Da Francoforte, il 7,9% dei viaggiatori è diretto a Roma Fiumicino, che riceve anche il 6,5% dei flussi da Monaco, mentre il 6,4% raggiunge Milano Linate, al quale si aggiunge il 3,6% dei passeggeri da Düsseldorf. Sempre da Francoforte, il 2,8% arriva a Napoli e il 2,5% a Venezia.

Per il trimestre estivo, risultano al momento 50 mila prenotazioni aeree dalla Germania, a +21,5% rispetto a giugno-agosto 2023. La finestra di prenotazione è di 120 giorni per un soggiorno in Italia di circa una settimana.

Le principali destinazioni? Roma si conferma la meta più ricercata del periodo con il 12% degli arrivi previsti da Francoforte e l’8,4% da Monaco.

Segue Venezia (3,9%), Catania (3,4%), Milano Linate (3,3%) e Napoli (2,2%) presso le quali si distribuisce il 12,8% dei passeggeri da Francoforte. Su Milano anche il 2,4% dei flussi da Amburgo e il 2,2% da Düsseldorf.

 

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