Secondo il Global Power City Index (GPCI), che valuta il “magnetismo” delle città del mondo, ovvero la capacità di attirare i lavoratori qualificati e i business delle imprese offrendogli una piattaforma economica e sociale ben funzionante, è Londra la città più “aperta” a queste soluzioni. Minacciata però dalla Brexit.
Quarantadue le città prese in considerazione da questo particolare studio, che analizza 70 parametri di sei settori, Economia, Ricerca e sviluppo, Interazione culturale, Livello di vita, Ambiente e accessibilità (e Londra su questa è la numero uno al mondo), pubblicato dall’Institute for Urban Strategies della The Mori Memorial Foundation. Che, oltre a premiare Londra, mette sul podio New York, che si conferma al secondo posto anche quest’anno, unica statunitense nelle top 10 (ma non sono state prese in considerazione le piccole città della Bay Area, con San Francisco al 24° posto) , seguita da Tokyo che scalza Parigi dal terzo posto, relegandola al quarto.
Chiudono la top ten Singapore (5°), Seoul (6°) e Hong Kong (7°), con grande presenza asiatica quindi, e le europee Amsterdam (8°), Berlino (9°) e Vienna (10°). L’unica italiano in classifica è Milano, in 31a posizione, appena sopra Kuala Lumpur, Taipei e Bangkok, piazzate rispettivamente al 32°, 33° e 34.
