Quali sono le tendenze nel business travel 2023 di cui tenere conto? Quali le aspettative, gli obiettivi e i desideri di chi si mette in viaggio per lavoro?
A cercare di dare queste risposte da 1 milione di dollari (o anche più, vista la posta in gioco) sono alcuni manager americani dell’area commerciale di Hilton. Le risposte le hanno date a un portale made in Usa, molto attento al tema.
Innanzitutto sta emergendo un nuovo capitolo dei viaggi d’affari: i collaboratori tornano in viaggio, le aziende attuano il lavoro flessibile e i dipendenti desiderano riconnettersi tra loro.
Anche per questo, Hilton è costantemente alla ricerca di nuovi modi per allinearsi al meglio con i clienti d’affari. E al tempo stesso per soddisfare le mutevoli esigenze delle aziende, dei travel manager e dei viaggiatori stessi.
Le tendenze del business travel 2023: meno videoconferenze
La prima tendenza sembra banale ma non lo è: le imprese puntano sull’importanza del coinvolgimento della persona nell’azienda. Questo vale sia con i clienti con i dipendenti. Questo aspetto è in grado di migliorare la salute e il benessere di un’organizzazione.
«Siccome molti dipendenti lavorano da remoto e le sedi aziendali si sono spostate, c’è una forte tendenza a riunire le persone “sotto uno stesso tetto”. Per la cultura aziendale è fondamentale il coinvolgimento dei dipendenti e la loro fidelizzazione» ha detto Christiane Cabot Bini, direttore esecutivo di Hilton vendite di viaggi d’affari.
Con questa crescente domanda di riunire le persone, i viaggiatori aziendali stanno creando nuovi tipi di itinerari di viaggio che includono soggiorni più lunghi. Questo in modo da poter ottenere di più per ogni trasferta e combinare lavoro e tempo libero.
«I viaggiatori d’affari cercano più equilibrio ed esperienze fluide e prive di stress. Vogliono affidarsi a brand di viaggio che ricalcano i loro valori. Hilton ha lavorato molto per soddisfare queste esigenze: dalle innovazioni in materia di benessere, tecnologia e ambiente» ha aggiunto.
Questa necessità di connettersi non ha avuto un impatto solo sui viaggi di lavoro, ma anche su piccole riunioni. E in questo gli hotel soddisfano le mutevoli esigenze delle organizzazioni aziendali.
Parola d’ordine: riunire i propri collaboratori
«Le aziende si stanno rendendo conto della necessità di riunire i membri del proprio team. Tutto ciò in aggiunta – o in sostituzione – dei mezzi digitali. Stiamo assistendo a un aumento delle richieste di networking» ha aggiunto Marcus Jansa, senior director, Hilton Worldwide Sales, Europe.
«C’è una richiesta di spazi più rilassanti con un’atmosfera più informale e opzioni più ampie per gruppi più piccoli di persone. Quindi dobbiamo affrontare in modo diverso il modo in cui procuriamo il design e l’atmosfera giusti sia per le riunioni che per gli spazi comuni» spiega.
«Stiamo anche assistendo a un aumento delle richieste di riunioni locali. Molte aziende, per esempio, utilizzano i nostri hotel come spazi di incontri per ridurre i costi immobiliari degli uffici aziendali».
Tendenze nel business travel 2023, i piani di fidelizzazione
I programmi fedeltà degli hotel giocano un ruolo chiave nelle tendenze del business travel 2023, come spiega Shawn Parker, direttore esecutivo Hilton.
«C‘è un cambio di paradigma per i travel manager nel concepire i programmi di fidelizzazione. Oggi bisogna trarre reale vantaggio da questi piani, che devono rappresentare una “valuta” aggiuntiva».
Andando oltre i classici sistemi a punti, programmi come Hilton Honors hanno preso in considerazione il bleisure, diventando più flessibili. La possibilità di guadagnare punti per viaggi d’affari e utilizzarli per la propria famiglia e il tempo libero in futuro può essere vista come un incentivo.
[Il bleisure piace soprattutto ai giovani]
Tra l’altro «I programmi di fidelizzazione possono anche supportare gli obiettivi delle politiche dei travel manager in tema di sostenibilità» ha aggiunto Cabot Bini.
Terza tendenza: nel business travel i soggiorni si allungano
Tra le tendenze nel business travel 2023 c’è anche l’aumento della durata dei soggiorni. L’obiettivo dei traveler è di rendere più costruttivo e diversificato il tempo libero. Spesso si aggregano più riunioni allungando la permanenza in modo da avere più tempo libero personale.
Questo cambiamento non solo porta a pensare in modo diverso gli stili di vita e gli spazi degli hotel. E porta anche a selezionare più attentamente il marchio dell’hotel.
«Con il bleisure il business è la priorità. Ma le persone aggiungono un giorno in più o un fine settimana per sé stesse. Stiamo assistendo a periodi di permanenza più lunghi: in media quasi un giorno e mezzo in più rispetto al passato» ha aggiunto Cabot Bini.
«Queste esperienze consentono ai dipendenti di star bene, reinventarsi e rinvigorirsi. Insomma: è di fondamentale importanza. E le aziende lo stanno riconoscendo».
I viaggiatori stanno anche prolungando i soggiorni per ridurre la necessità di più viaggi di lavoro. E nel fare così, aiutano le aziende a raggiungere gli obiettivi ambientali e di emissioni.
«La sostenibilità è diventata una priorità. Stiamo vedendo aziende sempre più attente nel ridurre l’impronta di carbonio. In particolare in Europa, Medio Oriente e Africa» ha concluso Marcus Jansa.