Capodanno amaro per gli italiani dal punto di vista degli aumenti delle tariffe dei servizi. Oltre alle tasse di imbarco aeroportuali ed ai pedaggi autostradali (Vedi: Tasse aeroportuali, nuovi aumenti dal primo gennaio) dall’inizio dell’anno sono scattati infatti anche i rincari delle tariffe ferroviarie sulle tratte Alta Velocità operate da Ferrovie dello Stato.
Gli aumenti, secondo quanto precisato dall’operatore ferroviario all’Agi, riguardano solo i prezzi base (non economy e supereconomy) e soltanto i treni a mercato (quelli non contribuiti né da Stato né da Regioni, e che devono quindi trovare il loro sostegno economico solo dalla vendita dei biglietti: Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca). Trenitalia sottolinea pure che “si tratta del primo aumento dal 2011 ad oggi quando furono ritoccati con l’introduzione dei quattro livelli di servizio sui Frecciarossa”.
L’incremento medio è del 2,7%, che per alcune tratte sale ulteriormente, come per esempio per la tratta Roma-Milano, dove i rincari diventano del 3,5% mentre la percentuale di aumento si abbassa al 2,3% sulla Roma-Napoli. I biglietti a prezzo base sono i più flessibili, ma anche quelli più cari nella gamma dei prezzi offerti.