Parola dell’ultimo studio AirPlus (scopri di più sulla società specializzata in soluzioni di pagamento): le aziende di tutto il mondo, Italia inclusa, hanno fiducia in un andamento positivo dei viaggi d’affari.
In particolare, il 35% dei travel manager si aspetta un incremento delle trasferte, mentre solo l’8% prevede un calo del settore. Opinione, questa, condivisa anche dai traveller.
Per quanto riguarda gli effetti dell’economia globale sul settore dei viaggi d’affari, invece, travel manager e viaggiatori d’affari hanno opinioni divergenti: sono il 27% i responsabili viaggi convinti che l’economia stia portando benefici al settore (27%), mentre questa percentuale è più elevata nei viaggiatori d’affari (42%). I primi, infatti, sono influenzati da una prospettiva aziendale che include anche i costi legati alle trasferte. I secondi, al contrario, adottano una visione maggiormente orientata alle opportunità di viaggio.
STUDIO AIRPLUS, I TRAVEL MANAGER TEMONO L’AUMENTO DEI COSTI
Visto che le aziende prevedono di fare più viaggi, non sorprende che i travel manager si aspettino un incremento dei costi. In particolare il 41% del campione prevede maggiori costi per i voli aerei (41%). Un ben più modesto 13% che confida di riuscire a ridurli. Il 36% afferma che aumenteranno i costi generati dagli hotel. Tra le altre voci in crescita, il 24% dei responsabili viaggi indica gli autonoleggi, il 23% i meeting e le convention e il 19% i tragitti in treno.
Chi più spende si preoccupa maggiormente dell’aumento dei costi: infatti, il 46% delle aziende con elevati budget di viaggio ritiene che i propri costi per le trasferte aumenteranno nei prossimi 12 mesi, contro il 42% delle aziende a medio volume di spesa e il 38% di quelle che spendono di meno.
STUDIO AIRPLUS, LE LOW COST NON DECOLLANO
Da notare, tra l’altro, che le imprese con i budget di spesa più cospicui sono anche quelle che utilizzano poco le compagnie low-cost: un dato che trova una spiegazione, probabilmente, nella necessità di raggiungere destinazioni intercontinentali, generalmente poco servite dai vettori non tradizionali.
STUDIO AIRPLUS, FOCUS SULL’ITALIA
Tra i Paesi presi in esame dallo studio di AirPlus compare anche l’Italia. Nel nostro Paese il 41% dei viaggiatori d’affari prevede di incrementare il numero delle trasferte nei prossimi 12 mesi. Solo il 5% invece ha in programma di di viaggiare di meno. Anche il 30% dei travel manager si aspetta una crescita dei viaggi aziendali. Appena il 2% prevede una diminuzione (percentuale inferiore a tutti gli altri Paesi, a eccezione della Turchia).
MA L’ECONOMIA SOSTIENE IL BT?
Tuttavia, sia i singoli viaggiatori che i travel manager divergono sul fatto che il business travel sia sostenuto o meno dalla situazione economica nazionale. Il 58% dei traveller ritiene che l’economia stia avendo un effetto positivo. Si tratta di una percentuale al di sopra delle aspettative e superiore alla media europea. Solamente il 7% percepisce un effetto negativo. Questo risultato è probabilmente influenzato dalla crescita del Pil italiano del 1,5%. Una crescita, tra l’altro, attesa anche per il 2018 secondo Banca d’Italia. I travel manager sono più pessimisti: il 25% prevede un impatto negativo, il 18% positivo.
Segnaliamo che il campione dell’AirPlus Travel Management Study 2018 era composto da oltre 2000 viaggiatori e 870 travel manager in 24 Paesi.
Scarica qui l’infografica dell’AirPlus Travel Management Study 2018.