La spesa prevista per il business travel è in aumento. A dirlo è l’ultimo rapporto Gbta Business Travel Index™ Outlook, che indica nella “domanda repressa” il motivo di tale successo.
A questo, si aggiunge la ripresa generale dei viaggi e delle riunioni, il netto miglioramento del panorama Covid, la stabilità delle condizioni economiche e dell’inflazione.
Cifre alla mano, il settore dei viaggi d’affari si è ripreso a un ritmo più accelerato di quanto previsto solo un anno fa. Si prevede che nel 2024 superi il livello di spesa pre-pandemico di 1.400 miliardi di dollari per crescere fino a quasi 1.800 miliardi entro il 2027.
Nel 2022, la spesa globale per i viaggi d’affari è aumentata del 47% sueprando di poco i 1.000 miliardi di dollari, con forti guadagni che continuano e una crescita del 32% prevista nel 2023.
Questi sono i risultati principali del rapporto annuale che la Global Business Travel Association ha reso noto a Dallas in collaborazione con Visa. Le previsioni riguardano 72 paesi e 44 settori economici.
I dati sulla spesa prevista per il business travel arrivano anche da un sondaggio che Gbta ha condotto su 4.700 viaggiatori d’affari in cinque regioni. L’82% ha riferito che il viaggio d’affari è stato molto (48%) o moderatamente (34%) utile per raggiungere i propri obiettivi di lavoro.
(Leggi la ricerca Gbta sulla sostenibilità del BT)
Spesa prevista per il business travel: i commenti di Gbta e Visa
«Gli ostacoli che si prevedeva avrebbero influenzato la ripresa dei viaggi d’affari globali nell’ultimo anno non si sono verificati. E questa è una buona notizia» ha detto Suzanne Neufang, Ceo di Gbta.
«Quest’ultima previsione indica un ritorno accelerato ai livelli di spesa pre-pandemia prima del previsto, nonché una crescita futura nei prossimi anni. La spesa per i viaggi d’affari è un indicatore chiave, ma è ancora da vedere come i volumi dei viaggi continueranno a riprendersi».
«Mentre i viaggi continuano a riprendersi, ci aspettiamo che i pagamenti digitali continuino a crescere perché rendono più semplici e sicure le transazioni». Così ha aggiunto Gloria Colgan di Visa.
(Scopri il glossario del business travel)
Altri dati della ricerca di Gbta: spese per hotel in cima alla lista
Questi gli altri dati sulla spesa prevista per il business travel in base al GBTA Business Travel Index™ Outlook.
- Nel 2022, la citata spesa globale di poco più di 1.000 miliardi di dollari comprende diverse voci. Circa 183 miliardi di spese aeree, 395 per hotel, 191 per ristorazione, 138 per i trasporti via terra e 121 altro.
La previsione è che la spesa globale ritorni ai livelli pre-pandemici entro fine 2024, con 2 anni di anticipo sulle previsioni dello scorso anno.
A contribuire all’accelerazione della ripresa è stata la significativa stabilità dell’economia globale. Si prevedeva un indebolimento o una recessione di molte economie avanzate. Ma ciò non è accaduto.
- Negli ultimi 18 mesi, il fattore più importante che ha determinato il ritmo della ripresa dei viaggi d’affari sono stati i progressi compiuti nella lotta al Covid-19.
- I principali fattori trainanti della stabilizzazione del settore nel 2023? Il ritorno di riunioni ed eventi in presenza e il recupero di volumi e capacità di viaggi internazionali.
- La ripresa dei viaggi d’affari continua a variare da regione a regione. Nel 2022, l’Europa occidentale è la regione a più rapida crescita. Anche Nord e sud America hanno visto una accelerazione della spesa. L’Europa “emergente” continua a rallentare nella sua ripresa, messa in discussione dalla guerra in Ucraina.
Nel 2022, l’Asia e il Pacifico sono stati i più lenti a recuperare a causa della ritardata riapertura dell’economia cinese. Lo scorso anno la spesa cinese per i viaggi d’affari è scesa del 4,6%, facendo scendere il paese al secondo posto a mondo per la prima volta dal 2014. Tuttavia, si prevede che la Cina tornerà ad essere il mercato n. 1 per i viaggi d’affari al mondo entro la fine del 2023.
Spesa prevista per il business travel: altri dati
- Anche la ripresa della spesa per i viaggi d’affari continua a differire in base al settore industriale. Edilizia, istruzione e attività professionali, scientifiche e tecniche mostrano la maggiore resilienza.
- La resilienza dell’economia globale è stata un fattore chiave nell’attuale ripresa. Tuttavia, in prospettiva, permangono numerose sfide, tra cui guerra in Ucraina, inflazione (in alcune aree), condizioni finanziarie difficili e deterioramento del settore manifatturiero.
- Anche se si prevede una ripresa promettente, ci sono diversi fattori che potrebbero influenzare le previsioni a lungo termine del settore. Primo: una maggiore attenzione alle iniziative di sostenibilità. Secondo: l’adozione diffusa di tecnologie per riunioni. Terzo e quarto: crescita del lavoro da remoto e aumento dei viaggi misti. Attualmente, non ci sono dati sufficienti per prevedere con certezza il potenziale impatto sulla spesa e sul volume dei viaggi d’affari.
- A livello globale, i viaggiatori d’affari stimano che la spesa per i propri viaggi ammonti in media a 1.018 dollari a persona per viaggio. Di questa somma, 391 dollari sono per l’hotel e 189 per cibo e bevande. Il costo medio del volo aereo è di 182 dollari, mentre trasporto via terra e spese varie sono di 136 e di 120 dollari.
- Rispetto al 2019, nel 2022 viaggiatori d’affari affermano di combinare più spesso (62%) viaggi d’affari e personali (bleisure). Il 42% aggiunge giorni di svago aggiuntivi ai propri viaggi d’affari. Il 79% di questi allungano la permanenza soggiornando nello stesso hotel.
I metodi di pagamento e il portafoglio mobile
- Per quanto riguarda i metodi di pagamento, il 66% dei viaggiatori d’affari afferma che la propria azienda fornisce loro una carta di credito aziendale. Di questa percentuale, circa un terzo (37%) afferma che il travel manager ne impone l’utilizzo per la prenotazione di viaggi d’affari.
- Tra i viaggiatori d’affari a cui è stata fornita una carta aziendale, il 64% ha caricato la propria carta su un portafoglio mobile. Quasi l’87% utilizza tale portafoglio per almeno il 10% delle transazioni commerciali, mentre il 33% lo utilizza per almeno il 20%.
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