Nel 2015 la spesa delle aziende europee per far viaggiare i propri dipendenti è aumentata dell’1,42% rispetto al un anno fa, vale a dire più del doppio di quanto era stato previsto nel 2014, quando l’aumento era valutato intorno allo 0,7%. A dirlo è American Express Global Business Travel, che ha annunciato i risultati di 2015 EVP Barometer, l’annuale ricerca che analizza l’andamento del settore dei viaggi d’affari.
Fra i primi dati che saltano all’occhio c’è quello relativo al settore “safety and security”. Ossia quello legato alla sicurezza di chi viaggia, che per i travel manager è diventata una priorità che ha superato addirittura il controllo dei costi nella gestione della trasferta. Lriorità numero 3 è invece legata alla soddisfazione di chi viaggia. Ma quando si tratta di controllare le spese e di ottimizzare i costi del business travel, le strategie dei manager sono rivolte a migliorare i processi aziendali utilizzando sistemi di gestione online e una più attenta valutazione dell’opportunità e della natura del viaggio stesso prima ancora di effettuare una prenotazione.
“Quest’anno celebriamo il 25° anniversario dell’American Express Global Business Travel Barometer” ha detto Elyes Mrad, managing director per l’Europa, medio Oriente e Africa. “La nostra ricerca rivela che quando si parla di spesa per i viaggi d’affari, i rispondenti sono ottimisti anche se continuano a percepire questo settore più come un costo che come un investimento al punto che calcolare il roi (ritorno sugli invsetimenti) del business travel è sempre molto difficile. Per questo le aziende dovrebbero lavorare a stretto contatto con le società di travel management condividendo con loro quali siano le proprie priorità e introducendo nei processi di gestione quello che la tecnologia e l’innovazione sono in grado di offrire”.
La crescita del BT riflette un desiderio di espansione nei mercati esteri
Il primo punto che il “Barometer” ha evidenziato è che la metà delle aziende interpellate vuole incrementare il proprio fatturato puntando verso i mercati esteri (un anno fa questa percentuale era del 38%). Un terzo degli intervistati ha detto di prevedere un aumento del budget destinati ai viaggi d’affari nel giro di 3 anni (un anno fa erano il 18%). Tuttavia, il 76% delle aziende europee vede ancora il business travel come un costo necessario contro il 24% che lo vede come un investimento. Un ulteriore 21% afferma di essere molto interessato a ricevere maggiori informazioni su come calcolare il roi.
Come cambiano le priorità
Come detto, sono cambiate le priorità delle aziende: al primo posto c’è la sicurezza (nel 2013 era al 2° posto), la cui importanza nel giro di 2 anni è salita del 24% al punto che il 96% delle aziende ha messo in atto procedure legate a questo tema anche se solo il 24% di esse contempla di formare in anticipo i propri dipendenti. E il fatto che la ricerca sia stata effettuata dal 20 ottobre al 16 novembre 2015, ossia nel 90% dei casi prima degli attacchi di Parigi, fa ritenere che la questione della “safety” sia oggi ancora più sentita.
Al secondo posto il controllo dei costi: il 52% degli intervistati (manager di 10 paesi europei, tra cui l’Italia) afferma di riuscire a ottimizzare in proprio tali costi mentre il 50% ammette di aver già fatto di tutto per migliorarli. Un esempio: anche se nel 2015 le spese per i biglietti aerei hanno rappresentato il 40% del totale del business travel e gli hotel il 28%, la maggior parte degli intervistati (il 59%) ritiene che sia quest’ultima voce a dove essere razionalizzata. (Leggi come l’Associazione globale del BT approva la strategia Ue sul trasporto aereo)
Al terzo posto c’è la soddisfazione di chi viaggia, che per le aziende europee è un tema sempre più importante visto che solo un anno fa era al sesto posto. I travel manager ritengono che che l’adozione di processi e strumenti che migliorino positivamente l’esperienza di chi viaggia abbia un effetto positivo anche sulla produttività.
E i trend per il 2016? (Leggi le tendenze negli Usa) Secondo il “Barometer”, l’aumento della spesa nel settore dei viaggi d’affari continuerà anche nel 2016 con una percentuale compresa tra l’1 e il 3% rispetto al 2015. Alla domanda su quali si ritengano essere gli aspetti che quest’anno assumeranno importanza, al primo posto c’è l’ottimizzazione dei prezzi, al secondo le soluzioni legate alla sicurezza, al terzo l’affidabilità dei dati e al quarto la qualità della gestione complessiva dei programmi di viaggio. (Leggi come potrebbero cambiare le tariffe alberghiere)