La sostenibilità del trasporto aereo è una delle sfide più difficili da raggiungere. La via degli aerei ad alimentazione elettrica non è percorribile, l’idrogeno è ancora lontano e i carburanti sostenibili sono molto costosi.
Eppure il settore, in tutto il mondo, si muove in questa direzione con l’obiettivo di renderlo a zero emissioni entro il 2025.
Proprio di questo si è parlato nel terzo Congresso annuale della Fondazione Pacta, tenutosi nei giorni scorsi a Roma. L’evento ha riunito figure chiave del settore: compagnie aeree, costruttori di velivoli, gestori aeroportuali e grandi società energetiche. Oltre naturalmente a enti regolatori e istituzioni, con l’obiettivo di riscrivere le regole del trasporto aereo a tutela della crescita del settore.
Tra le proposte avanzate dalla Fondazione, emergono iniziative per spingere sull’adozione di Saf (Sustainable Aviation Fuels), biocarburanti fondamentali per tagliare le emissioni di CO2. Ma senza per questo sacrificare la crescita del traffico aereo.
Questi biocarburanti – prodotti da oli di scarto, grassi animali e biomasse – possono ridurre fino all’80% le emissioni rispetto ai carburanti tradizionali ma, per un’adozione crescente, necessitano di un sostegno economico più ampio.
La Fondazione Pacta, promossa da Aeroporti di Roma, rappresenta un’alleanza tra 17 partner industriali, istituzionali e accademici. L’obiettivo comune è la sostenibilità del trasporto aereo abbattendo le emissioni di un comparto che oggi pesa per il 2-3% sul totale globale e che vede l’Italia tra i leader nella transizione sostenibile.
Sul tavolo ci sono molti punti. A iniziare dalla necessità di supportare la ricerca sugli aeromobili di nuova generazione e dalle misure per incentivare investimenti in energia verde. Quest’ultimo tema ruota attorno ai sistemi di stoccaggio elettrochimico e alla filiera di idrogeno e biometano.
Sostenibilità trasporto aereo, secondo AdR il percorso sarà lungo
«La sostenibilità vera del trasporto aereo è un obiettivo che però non avverrà a breve termine». Così ha esordito Marco Troncone, presidente fondazione Pacta e amministratore delegato di Aeroporti di Roma.
«La Fondazione Pacta rappresenta una partnership intersettoriale che, con pochi eguali al mondo, sta definendo, insieme, una roadmap concreta per il Net Zero. Tali proposte di policy non sono teoriche, ma rappresentano strumenti pratici pensati per supportare le istituzioni a colmare il divario tra le ambizioni e l’implementazione».
L’obiettivo è accelerare una transizione sostenibile che al tempo stesso garantisca la crescita economica. «Volare meno non è la soluzione e la sostenibilità non è un vincolo. Ma sono la chiave per un futuro più giusto, in cui ambiente e progresso sono parte della stessa visione strategica».
Durante l’evento, la fondazione ha acceso i riflettori anche sulla trasformazione degli scali aeroportuali in hub sostenibili. Questo parte con la decarbonizzazione delle flotte operative e prosegue con l’agevolazione degli interventi di efficienza energetica, passando per l’ottimizzazione del traffico aereo.
Un focus strategico è stato dedicato inoltre all’intermodalità. Intermodalità che preveda proposte per potenziare le infrastrutture ferroviarie che collegano gli aeroporti e sviluppare biglietti unici che integrino aerei e treni.
Costi sostenibilità: per Bignami, MIT, non devono ricadere sui cittadini
Sul palco degli intervenuti anche Galeazzo Bignami, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. «I Saf costituiscono oggi l’unica vera alternativa percorribile per raggiungere un’effettiva decarbonizzazione secondo gli obiettivi del regolamento 2023/2405» ha commentato.
Il rappreesntante dell’Esecutivo ha toccato anche il tema dei costi dei biocarburanti, tasto dolente per qualunque compagnia aerea. «Il Saf ha costi 6-7 volte maggiori rispetto al carburante normale. Finché tali costi ricadranno sui ceti meno abbienti, noi saremo contrari alla sua adozione. Confidiamo però che anche tramite politiche UE tali biocarburanti siano pienamente fruibili a vantaggio della mobilità dei cittadini. Non ci vuole un approccio ideologico quando si parla di questo tema: il trasporto aereo è un bene che va tutelato e promosso dal nostro governo. Tuttavia per ora non siamo convinti che l’approccio UE sia effettivamente quello giusto: crediamo si debba andare in un’altra direzione».
Sostenibilità trasporto aereo, il ruolo di Enac
Anche l’Enac, in quanto autorità unica di regolazione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo nel settore dell’aviazione civile in Italia, è intervenuta.
Sul palco il presidente Pierluigi Di Palma, Presidente anche del Comitato Istituzionale Fondazione Pacta.
«Serve un approccio pragmatico» ha rimarcato. «Anche perché nel 2050 i motori dei jet saranno tali e quali a quelli di oggi. La Rolls Royce ha abbandonato la ricerca e gli investimenti sui motori a idrogeno. E il settore dei trasporti continua a essere responsabile per circa un terzo delle emissioni della UE. Tuttavia in Italia il trasporto aereo è responsabile dello 0,078% delle emissioni di CO2 mondiali. Invece di puntare ad arrivare allo zero assoluto del 2050 sarebbe meglio puntare ad avvicinarcisi, purché si salvaguardi la nostra crescita economica».
Pierluigi Di Palma ha ricordato infine che l’Europa ha una responsabilità del 6/7% dell’inquinamento nel mondo ed il trasporto aereo di una quota assolutamente marginale.
(Leggi dell’intervento di Antonino Turicchi, presidente ITA Airways)
Congresso annuale Fondazione Pacta: i panel della giornata
Ci sono stati poi altri interventi nel corso dei quattro panel della giornata. Questi erano:
- Aeroporto Green
- Intermodalità e Smart City
- Energy
- Saf
Nel primo, Marina Bottelli, amministratore delegato di Swissport Italia ha rimarcato i risultati raggiunti nelle flotte di mezzi. «Nel 2027, il 55% dei veicoli degli aeroporti in cui siamo presenti sarà elettrica. Anche nell’aeroporto di Roma abbiamo investito parecchio in questa direzione.
Davide Bassano, direttore sostenibilità del Gruppo Save ha sottolineato come l’azienda «abbia sempre integrato i piani disostenibilità con i piani ambientali del territorio circostante gli aeroporti di Venezia e Trevisto.
Il secondo panel ha visto l’intervento di Fabio Sgroi, direttore Health & Safety di Italo, che ha parlato di intermodalità treno-aereo. «Attualmente ha un vincolo relativo alla separazione dei biglietti. Tuttavia stiamo lavorando in questa direzione per permettere un viaggio intermodale con un unico titolo di viaggio».
«Anche noi ci stiamo muovendo come promotore di accordi di intermodalità tra i vari attori» ha aggiunto Barbara Melotti, mobility manager dell’Aeroporto di Bologna. «Quindi puntiamo a collaborazioni con enti territoriali, operatori di trasporto e aeroporti».
Aeroporti di Roma, le misure green in fase di attuazione
Intanto Ivan Bassato, chief aviation officer di Aeroporti di Roma, ha evidenziato il boom di passeggeri degli aeroporti italiani, che nel 2024 saranno circa 200 milioni.
«Il Saf è una delle carte più importanti che abbiamo a disposizione» ha detto. «Come Adr contribuiamo alla sua adozione in diversi modi: collaborando con ITA Airways e migliorando la fornitura. Fiumicino ha una logistica molto favorevole, che le permette di rifornirsi di Saf a costi molto favorevoli. A Ciampino abbiamo iniziato un progetto che prevede un incentivo soprattutto all’aviazione generale business».
Ma cosa sta facendo Adr e cosa ha fatto? «Quest’anno stiamo ultimando un grandissimo impianto fotovoltaico, il più grande di un aeroporto in Europa (22 MW). Stiamo facendo cose nuove anche nel campo dello “storage”, accumulando l’energia elettrica raccolta durante il giorno per utilizzarla la sera. Poi abbiamo diminuito il consumo di energia. In tema di intermodalità, ricordo che oltre il 30% delle persone che vengono a Fiumicino arrivano col treno, grazie anche a Trenitalia. Stiamo poi puntanto alla conversione all’elettrico delle flotte veicoli».