La sostenibilità del business travel è sempre più un tema dominante nei programmi di viaggio delle aziende. E tale sensibilità è aumentata, a tal punto da renderla una priorità. Addirittura diventa una necessità ancora più urgente considerando che l’85% delle aziende italiane sta tornando a volumi pre-pandemici dei viaggi nazionali e il 72% dei viaggi internazionali.
Questo è uno dei tempi del Corporate Travel Sustainability Index, indagine condotta da Sap Concur tra 700 senior travel manager di aziende con più di 100 dipendenti in tutta Europa.
Come accade spesso, ci sono diferenze tra Paese e Paese. All’interno delle aziende italiane, per esempio, si pensa che la sostenibilità faccia parte della propria politica di viaggio.
Tuttavia, la maggior parte delle imprese italiane ha difficoltà a diventare più green.
Nonostante la volontà di allinearsi con gli obiettivi 2030 dell’Onu, solo il 29% delle imprese italiane ha una figura manageriale dedicata, come un sustainability manager o un chief sustainability officer. Questo contro il 40% di Germania e Spagna e il 37% della Francia.
Al contempo, il 15% delle organizzazioni italiane ha un intero team dedicato al miglioramento della sostenibilità all’interno dell’organizzazione, contro il 14% in Spagna, l’8% in Francia e il 4% in Germania.
[Leggi la ricerca Sap di 2 anni fa]
Sostenibilità nel business travel? Manca il budget
La consapevolezza di dover dare priorità alla sostenibilità nel business travel non manca.
Già, perché il 54% degli intervistati ritiene che la propria politica di viaggio debba essere migliorata quando si tratta di questioni di sostenibilità. Certo, ci si deve confrontare con i problemi insiti nelle aziende, come ad esempio la mancanza di budget.
Il budget rappresenta per più di quattro aziende su dieci (il 42%) un ostacolo fondamentale allo sviluppo di un programma di viaggio aziendale più sostenibile. Per non parlare della mancanza di coinvolgimento dei dipendenti contro la quale quasi quattro aziende su dieci (il 38%) stanno lottando.
Tuttavia il “barometro” di Sap Concur sembra volgere al bello, come spiega il SVP Emea e general manager Pierre-Emmanuel Tetaz.
«Oggi molte imprese stanno riducendo l’impronta di carbonio o stiano diventando carbon neutral. Nonostante ciò, in base all’indagine risulta evidente come diverse ancora non sono sicure di come incorporare la sostenibilità nei loro viaggi di lavoro. Prevediamo un aumento della richiesta di maggior sostenibilità, anche per quanto riguarda la politica di viaggio aziendale. Politica che sarà sollevata con maggiore forza, più spesso e da più parti, dal management, dai dipendenti ai fornitori agli stakeholder».
Risulta quindi «fondamentale – continua – creare team dedicati in grado di sviluppare una strategia di sostenibilità efficace, come parte di un programma per supportare i propri dipendenti in trasferta nel compiere scelte più ecologiche. Scelte supportate dagli strumenti giusti per aiutarli a prendere decisioni informate».
Le aziende? Hanno bisogno di tecnologia
Il 26% degli intervistati ritiene poi di dover apportare una modifica alle proprie politiche di sostenibilità ma non è sicuro come. Vi è una chiara necessità di strumenti tecnologici che facilitino la misurazione e l’attuazione di programmi di viaggio aziendali più sostenibili.
Mentre circa la metà delle imprese (il 49%) dispone già di strumenti software per supportare i viaggi aziendali, il 96% di coloro che ne sono privi li prenderebbe in considerazione.
Questo sondaggio sulla sostenibilità nel business travel è stato condotto nel Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Italia, Paesi nordici (Norvegia, Svezia, Danimarca, Finlandia) e Benelux (Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi). Lo ha effettuato iResearch per conto di Sap Concur tra febbraio e marzo 2022.
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Nuove nomine in Sap Concur
A proposito di Sap Concur, un piccolo cambiamento nell’organigramma dell’area Emea Sud, area che comprende l’Europa meridionale, il Medio Oriente e l’Africa. Gabriele Indrieri è stato nominato nuovo vice presidente e managing director. Sostituisce Mark Cullen, a sua volta promosso a managing director Emea Sud, mentre il ruolo di regional sales per l’Italia sarà ricoperto da Andrea Piccinelli.
Indrieri si concentrerà sull’adozione di soluzioni in cloud e la loro integrazione con le soluzioni di gestione intelligente della spesa, come Ariba e Fieldglass.
«Per me si tratta di una sfida ma anche di un’opportunità perché opererò in un mercato vasto e complesso» spiega Indrieri. «Ma un mercato anche in piena espansione, soprattutto per quanta riguarda il cloud, la gestione della spesa e la sostenibilità dei viaggi d’affari».
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