La sostenibilità per Marriott International diventa parte integrante della strategia di sviluppo. E non solo in senso ambientale, ma sociale ed economica: il progetto globale si chiama, infatti, “Serve 360” con il payoff “Ddoing good in every direction”.
Spiega Anthony Capuano, ceo della catena americana: «L’impegno di Marriott International intende aiutare ad affrontare i problemi sociali, ambientali ed economici più urgenti nel mondo, offrendo valore aggiunto ai soci, ai clienti, ai proprietari degli alberghi, all’ambiente e alla comunità internazionale».
L’obiettivo è raggiungere la neutralità dal carbonio entro il 2050, dunque l’impatto zero di emissioni di CO2 dalle attività. In linea con gli accordi di Parigi del 2015, che stabilirono di far sì che la temperatura non salga oltre 1,5 gradi centigradi all’anno per effetto dei gas serra.
Sostenibilità in Marriott: Serve 360 esteso a tutti gli hotel
Il percorso che Marriott sta costruendo per un approccio di sostenibilità a livello globale comprende molte azioni. Che vanno dal ridurre lo spreco di cibo ed energetico al favorire politiche di sensibilizzazione nei confronti delle stesse strutture alberghiere. Ma i travel manager possono già accedere a queste informazioni per redigere travel policy green?
La catena fa sapere che «stiamo lavorando attivamente per mostrare le metriche di impatto ambientale degli hotel. Il nostro obiettivo è che tutte le proprietà abbiano una sezione Serve 360 sul sito Marriott.com nel prossimo futuro».
Ecco che raggiungere questi nuovi obiettivi richiederà la collaborazione con i partner in tutti i campi, tra cui le proprietà e i franchisee del gruppo. Nel tempo, le iniziative includeranno un maggiore impiego di energie rinnovabili, la conversione degli impianti degli edifici per massimizzare l’uso di elettricità da fonti rinnovabili. Nonché continue modifiche agli standard di progettazione in modo che gli edifici siano più efficienti. Infine, sarà necessaria l’installazione di sistemi di automazione e aggiornamenti di efficienza energetica (per esempio, termostati intelligenti).
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L’approccio dei clienti corporate
Nel frattempo, la sensibilità dei clienti è molto cambiata rispetto a 8 anni fa.
Marriott: «Le imprese sono più coinvolte che mai: nel 2014, solo sette dei nostri corporate account globali hanno richiesto il nostro rapporto di sostenibilità come parte del processo di Rfp. L’anno scorso, sono stati in 270».
Per Marriott, essere parte della soluzione diventa un must.
Cosa significa questo per gli hotel nel 2022?
Marriott: «È molto importante che gli hotel forniscano tutti i dati sulla sostenibilità attraverso il Marriott Environmental Sustainability Hub (Mesh), perché questa è l’unica fonte che abbiamo per rispondere ai clienti.
La richiesta di questa tipologia di dati è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni.
Ora li comunichiamo a oltre 250 clienti, compresa oltre la metà dei nostri 200 principali. Il numero di coloro che ne fa richiesta è raddoppiato nell’ultimo anno, nonostante il calo dei viaggi d’affari. Ed è aumentato di 5 volte nel triennio. Inoltre, questi dati vengono utilizzati per rispondere a più di 5.000 richieste di prenotazione di viaggi d’affari e riunioni, così come per piattaforme di viaggi leisure come Booking.com e altre».
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Marriott e la sostenibilità, le iniziative più recenti
Tra le iniziative, la catena annovera:
La riduzione della plastica monouso, compresa la sostituzione dei flaconi di shampoo, balsamo e gel da bagno con dispenser fissi più grandi. Quando questa pratica sarà completamente implementata in tutto il mondo nel 2022, si eviterà lo spreco di circa 500 milioni di bottigliette all’anno;
Il lancio di una campagna educativa interna di prevenzione e riduzione degli sprechi alimentari, progettata per sostenere l’obiettivo di Marriott di ridurre i rifiuti alimentari del 50%;
Pubblicazione di una guida all’approvvigionamento responsabile disponibile al pubblico, per aiutare la comunità dei fornitori di Marriott a unirsi al percorso verso la sostenibilità;
Creazione di un database di certificazioni per aiutare le proprietà a operare in modo più responsabile, con l’obiettivo che tutte ricevano una certificazione di sostenibilità da parte di terzi;
La piantumazione di oltre 415mila alberi negli ultimi anni, anche attraverso l’attività dell’azienda quale membro fondatore della Evergreen Alliance. Si tratta di un gruppo selezionato di partner e collaboratori della Arbor Day Foundation impegnati a promuovere alberi e foreste come soluzioni naturali per la sostenibilità aziendale e gli obiettivi di cittadinanza.
Progetti innovativi di ripristino degli ecosistemi, come la collaborazione con The Ocean Foundation per rimuovere e riutilizzare le alghe sargassum.
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