Da diversi giorni, Santorini è al centro di una forte attività sismica che coinvolge anche altre isole dell’arcipelago delle Cicladi nel Mar Egeo. Dopo il terremoto nella notte di magnitudo 4,9 nel Mar Egeo (a 31 km dall’isola), martedì 4 febbraio due nuove scosse hanno svegliato Santorini. La scossa più forte, di magnitudo 5 con epicentro a una profondità di 12 chilometri, è arrivata alle 4.46 (ora italiana) e di nuovo nel pomeriggio di martedì, alle 14.04 (ora italiana).
Abitanti in fuga e scuole chiuse a Santorini
Secondo i media greci, molti abitanti di Santorini, spaventati, hanno trascorso la notte all’aperto, in auto o in zone sicure designate dalle autorità. Alcuni residenti e turisti hanno scelto di lasciare l’isola, imbarcandosi su traghetti o aerei, per paura di uno tsunami. Le scuole, che servono circa 15.500 residenti permanenti, sono state chiuse e rimarranno tali almeno fino a venerdì. I terremoti hanno interessato anche altre isole vicine, come Amorgos.
Voli supplementari per facilitare la partenza dal Terremoto di Santorini
Il Ministero greco della Crisi climatica e della Protezione civile ha chiesto alla compagnia aerea Aegean di incrementare il numero di voli tra Atene e Santorini, così da permettere a residenti e turisti di lasciare l’isola, dove le scosse sismiche sono aumentate dal fine settimana. Antonis Iliopoulos, presidente uscente dell’Associazione albergatori di Santorini e albergatore, ha dichiarato a Kathimerini che molti visitatori e lavoratori stanno lasciando l’isola per la paura delle scosse, in particolare lavoratori edili stranieri e alcuni turisti in vacanza con pacchetti a basso costo.
Sono circa seimila le persone che hanno lasciato l’isola nelle ultime 48 ore. La compagnia aerea greca Aegean Airlines nella giornata di lunedì 3 febbraio, ha trasportato 1.294 passeggeri da Santorini ad Atene su nove voli, di cui cinque extra. Previsti per oggi altri otto voli per una capacità totale di oltre 1.400 passeggeri.
Interventi preventivi delle autorità
Di fronte all’aumento delle scosse, al momento preoccupa il pericolo di frane, per questo il ministero della Protezione civile ha inviato un team di 26 soccorritori sull’isola e cani specializzati nella ricerca di superstiti sotto le macerie.
Vicino alla città di Fira, in una zona sicura, sono stati montati degli accampamenti tendati. Le autorità hanno esortato la popolazione a evitare le zone costiere e hanno ordinato alle strutture alberghiere di svuotare le piscine, che potrebbero aumentare i danni strutturali a causa del movimento dell’acqua durante le scosse.
Le cause dello sciame sismico
Secondo i geologi l’attuale sciame sismico sarebbe dovuto a una serie di faglie sottomarine.
L’epicentro dei 600 terremoti, tutti di magnitudo superiore a 2.0, è infatti collocato sotto il mare.
I terremoti in questa area sono causati dalla subduzione della grande placca africana sotto la più piccola placca egea, un processo che avviene con una velocità di circa 1 centimetro all’anno.
I sismologi avvertono che è possibile che si verifichi un terremoto di dimensioni maggiori. Il pericolo dunque è quello che possa verificarsi una situazione analoga a quella del 1956 quando, ad Amorgos, un terremoto di magnitudo 7.8 causò uno tsunami che raggiunse le coste di Turchia e Israele.