Salute in viaggio: come tutelarla? Se ne è parlato in un recente webinar organizzato da Gbta Italia, il capitolo italiano dell’associazione internazionale dedicata al business travel.
Salute in viaggio, un concetto olistico
Ad aprire i lavori è stato Paolo Fedeli, Corporate Affairs Head di Sandoz. In qualità di medico ed esperto di medicina durante i viaggi, ha illustrato gli ambiti a cui bisogna porre maggiormente attenzione per tutelare la salute in viaggio. “Il concetto di salute è estremamente ampio e olistico. Non è semplicemente un’assenza di malattia, ma uno stato di benessere fisico, mentale e sociale che il viaggiatore deve cercare di preservare”.
Salute in viaggio, come evitare le malattie
Ma quali sono i comportamenti da assumere per evitare di ammalarsi durante le trasferte? Fedeli ne ha citati diversi: ad esempio, informarsi sui rischi sanitari della destinazione; preservare il comfort mentale durante il viaggio; rinforzare le abitudini salutari; preparare la trasferta in dettaglio, analizzando ogni tappa e spostamento. E ancora, ascoltare bene il proprio corpo per non sottovalutarne i segnali; in caso di malattia, allertare tempestivamente il personale sanitario locale e, infine, continuare a monitorare il proprio stato di salute anche al ritorno.
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One Health
In tema di salute in viaggio, Paolo Fedeli ha anche fatto riferimento al concetto di One Health: “Largamente diffuso dopo la pandemia, il One Health prende le mosse dalla considerazione che l’uomo e il mondo che lo circonda sono strettamente interconnessi. È quindi impossibile parlare di salute umana senza fare riferimento anche alle modifiche dell’ambiente e alla salute animale. Questi tre aspetti sono estremamente interdipendenti tra loro, con modalità che variano a seconda dell’ambiente in cui si viaggia”.
Qualsiasi cambiamento che incorre in questi tre ambiti può avere un impatto sul viaggiatore. “Ad esempio, una eventuale epidemia può essere stata originata da un problema di salute animale, o essere collegata a una situazione climatica particolarmente critica. Garantire la salute significa analizzare non solo lo stato di salute dell’uomo, ma anche tutte le componenti che possono impattare sul suo benessere”.
Sane abitudini, in trasferta come a casa
In che modo è possibile preservare la produttività e la salute in viaggio? Paolo Fedeli ha sottolineato l’importanza di rimanere focalizzati sugli obiettivi della propria trasferta, evitando situazioni stressanti e cercando di conservare il proprio stile di vita e le abitudini salutari che si hanno a casa.
In media, il 44% dei viaggiatori tende a mangiare cibo poco salutare durante le trasferte. “Invece bisognerebbe stare attenti a ciò che si mangia anche in viaggio” ha spiegato Fedeli. Inoltre, è importante rimanere idratati – evitando l’acqua non imbottigliata -, curare in maniera scrupolosa l’igiene personale, cercare di svolgere dell’attività fisica e concedersi il giusto numero di ore di riposo.
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Cibo salutare anche a bordo
A seguire hanno portato la loro testimonianza Flavio Ghiringhelli, Country Manager Italy di Emirates, e Martin Sapori, Vice President Sales Governant Officer di Accor.
Ghiringhelli ha raccontato come si è evoluta l’offerta di food sugli aeromobili. “Nell’ambito del trasporto aereo la ristorazione è sempre stata un elemento importante sul quale tutte le compagnie aeree investono, in modo da garantire la salute di tutti”.
“Emirates, in particolare, lo fa attraverso una società del Gruppo denominata Emirates Flight Catering che ha come missione preparare i pasti di bordo. In collaborazione con la società Dnata, fornisce pasti a oltre 110 compagnie aeree per un totale di 123 milioni di pasti all’anno e 337 mila pasti giorno. Il tutto all’insegna della qualità grazie a importanti investimenti nei nostri 60 siti produttivi, situati nei principali aeroporti. In particolare, Emirates compie studi attenti sulle diete per venire incontro alle differenti esigenze dei viaggiatori (ad esempio le persone soggette ad allergie), proponendo sempre materie prime di qualità”.
Food sostenibile
“L’albergo è la nostra casa quando si viaggia” ha sottolineato Martin Sapori. “Tenendo conto di ciò, l’offerta F&B dell’hôtellerie è cambiata molto negli ultimi anni. Il 37% dei viaggiatori oggi è estremamente attento all’offerta di alimenti e bevande all’interno degli alberghi. Gli ingredienti devono essere di alta qualità e far immergere gli ospiti nella cultura locale”.
“Il gruppo Accor ha 10mila ristoranti e bar in 110 Paesi del mondo, che erogano 200 milioni di pasti al giorno. Le emissioni prodotte da queste attività sono alla pari con quelle di una nazione. Quindi è fondamentale ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente, adottando un approccio responsabile basato su alcuni pilastri: riduzione degli sprechi alimentari; approvvigionamento a livello locale; sensibilizzazione degli ospiti riguardo a un’alimentazione sostenibile: tracciabilità delle emissioni”.