Sono sei i trend nell’hotellerie del futuro secondo il Consumer Mega-Trends Impacting Hospitality di Sabre.
“Nel mondo frenetico di oggi, le tendenze emergenti possono diventare rapidamente di massa partendo da comportamenti di nicchia, lanciati solitamente dagli early-adopter” ha commentato lo studio Sarah Kennedy Ellis, Vice presidente marketing e sviluppo strategico di Sabre Hospitality Solutions, “e i marchi alberghieri che intercettano queste nuove tendenze e sanno dare delle corrette risposte, rafforzeranno le loro relazioni con i clienti, fornendo esperienze che vanno al di là di ciò che gli ospiti si aspettano”.
Vediamo i sei trend individuati da Sabre:
- Youniverse – E’ tutta una questione di ospiti
Nel mercato di oggi regna la personalizzazione. Curata anche grazie a una serie di nuove tecnologie, tra cui il riconoscimento facciale, sensori biometrici e lettori onde cerebrali , che permetteranno di personalizzare le esperienze dei clienti in base a motivazioni più profonde, più autentiche, addirittura inconsce degli ospiti. Sono infatti oltre il 50 per cento di consumatori disposti a condividere i dati in cambio di servizi veramente tagliati su di loro. - Helpfull – Essere parte della soluzione, non il problema
I marchi che rendono la vita più facile ai viaggiatori, più semplice e, naturalmente, con tariffe più conveniente vinceranno sul mercato. Con queste offerte proposte in maniera personalizzata grazie all’utilizzo dei nuovi canali. - Human Brands – I Brand sono morti, lunga vita ai brand
Il consumo va oltre il mero prodotto. I consumatori amano marchi con significato e personalità, aperti, onesti, generosi. Che vanno oltre alle offerte e ai programmi di fidelizzazione standard. Con proposte esclusive, da privilegiati. Con prezzi “simpatetici”. Nella sempre massima trasparenza. - Ubitech – La sempre maggiore pervasività della tecnologia
La tecnologia è diventata onnipresente, universale ed è ormai impossibile vivere senza.
E i consumatori la cavalcano per avere informazioni immediate, cercare offerte, avere una scelta praticamente infinita. Nel 2016 ci si attende che i brand adottino sempre di più modelli di apprendimento automatico e intelligenza artificiale. Il 50% dei possessori di smartphone pensano infatti che i servizi su questi strumenti saranno tra 5 anni un ricordo del passato con
l’intelligenza artificiale che andrà a sostituire molte delle sue funzioni. - Price Pandemonium – Il prezzo è sempre più dinamico, mirato e personale.
Le persone sono sempre più preoccupate del prezzo, ma grazie ad una serie di nuove tecnologie e servizi la percezione del prezzo è diventato più complesso. E nel 2016 gli atteggiamenti dei consumatori rispetto al prezzo saranno più malleabile che mai. Probabilmente una opportunità per i brand, come dice anche Warren Buffet: “il prezzo è quello che paghi, il valore è quello che ottieni”. - Consumismo Postdemografico – E’ ora di buttare i vecchi modelli demografici.
Quattro i nuovi cluster “postedemographic”:
1.La nuova normalità, con campagne che abbracciano i nuovi “consumatori”, con i brand che devono adattarsi a rappresentare la sempre più diversificata gamma di stili di vita, relazioni e nuclei familiari.
2. Il potere dei consumatori Post Dem, che asseriscono come le marche devono assumere un ruolo guida nel sostenere i consumi individuali, con offerte ed esperienze su misura, grazie alla tecnologia. Con etica.
3. Gusto Led Targeting, la personalizzazione dell’offerta ma anche dell’esperienza
4. Citysumers: Le città sono uno dei motori fondamentali del mercato postdemografico, dove le tribù cittadine dettano i trend. Che devono tenere conto anche dei ritmi metropolitani.
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