Una tavola rotonda moderata da Novella Calligaris per cercare di capire dove andrà il futuro dei viaggi. Che, come detto all’apertura dell’incontro Marco Benincasa, country directory Italy di Sabre, sarà sempre più “tecnologico e personalizzato”.
Che è poi quello che sta facendo Alitalia, come racconta Aldo Ponticelli, Head of Gds management and efficiency del vettore: “I dati ci aiutano sempre di più a predire le esigenze dei passeggeri, grazie all’intelligenza artificiale. Dati in real time, non più divisi in pre, durante e post viaggio. Ormai siamo al 40% di biglietti venduti direttamente, il massimo raggiungibile. Ma sia ai clienti diretti che a quelli intermediati vogliamo dare una nuova esperienza di prenotazione e di viaggio. E, anche per questo” commenta Ponticelli “Abbiamo adottato il sistema Host di Sabre per gestire tutti i passi del passeggero, che ci permette di fare dell’ispirational shopping. In una seconda fase adotteremo tutti i sistemi che già Host propone. E passeremo da un’identificazione del viaggio dal Pnr a quella della persona. Come pensato dall’NDC di Iata”. Sistema questo non certamente, almeno per le scelte di Lufthansa, al momento amico dei gds, ma il richiamo del manager Alitalia al sistema Iata è un po’ andato sottotraccia in platea. Insomma le meraviglie della tecnologia, futura, hanno un po’ anestetizzato i probelmi della tecnologia attuale; “e grazie a tutte queste informazioni stiamo ragionando con Etihad e IBM al Design thinking per differenziarci dagli altri vettori” chiosa Ponticelli.
Tecnologia che già pervade l’offerta alberghiera, con chiavi elettroniche, che presto saranno sugli smartphone (ma piacerà questo ai viaggiatori? Non ne è convinto Martin Sapori, Deputy Vice President Global Sales di AccorHotels, che a noi di Mission svela una survey fatta sui loro clienti che asseriscono di preferire “un sorriso al momento del Check in invece della sua smaterializzazione attraverso uno smartphone”) ma soprattutto con la personalizzazione dell’offerta, come sta facendo ad esempio Hrs con i suoi viaggiatori d’affari: “grazie a Conichi, personalizziamo al massimo l’accomodation, naturalmente solo se lo desidera il cliente. Attraverso “beacon” che riconoscono i clienti una volta che entrano nell’hotel, danno al receptionist informazioni personali sull’ospite, allergie, preferenze dei cuscini, del letto, orari di check in o check out, etc., dandogli ciò che più desidera” commenta Marco D’Ilario, director of sales e account manager di Hrs Italia (leggi: Hrs personalizza l’esperienza dei viaggiatori d’affari con Conichi).
Un cambio di paradigma nell’offerta dei viaggi che, se possibile, in quella dell’automotive è ancora più spinto, come afferma Roberto Polli, Head of insurance telematica di Vodafone Automotive: “Anche noi conosciamo meglio gli utenti grazie al fatto che le auto sono sempre più connesse. In Europa sono ormai il 15% del totale e il 60% di queste lo sono con noi. Ma con le nuove generazioni il classico comportamento dell’acquisto dell’auto sta cambiando a favore di una sua sempre maggiore condivisione. E quindi anche qui puntiamo a passare, anche per le assicurazioni, dall’oggetto alla persona. Ricordiamoci che il 95% del tempo le auto di proprietà rimangono parcheggiate, mentre quelel adibite a car sharing scendono al 60-65%. Il tutto sta succedendo naturalemnte grazie alla tecnologia” commenat il manager Vodafone “e per questo nel 2013 abbiamo comprato Cobra, una società di telematica italiana per un mercato, il nostro, molto avanzato su questo aspetto”.
A chiudere l’incontro gli esponenti di casa, ovvero Alessandro Ciancimino, Vice president supplier commercezona Emea e il già citato Benincasa. “Dobbiamo avere una distruptive tecnology perchè sempre di più i consumatori acquistano extra personalizzati durante il loro viaggio. L’80% già lo fanno, spendendo 58 euro a testa, con una propensione di spesa fino a 90 euro solo per il viaggio aereo. Non per nulla le compagnie aeree hanno raggiunto nel 2015 ricavi per le ancillary di 60 miliardi di dollari. ma non ci sono solo i voli. Dobbiamo passare dal Pnr al profilo del cliente per qualsiasi touchpoint che lui utilizzi per acquistare un viaggio” dice Ciancimino.
Dopotutto le nuove generazioni hanno “un minor tasso di tolleranza e una maggiore pigrizia” sottolinea Benincasa, spingendo sempre di più sull’importanza della giusta profilazione del consumatore, perché proprio lui vuole ” informazioni rilevanti sul suo stile di vita, non generiche, dalle adv per il 39%, per il 35%, 42% per la generazione Z, info rilevanti al luogo in cui si trovano in quel momento e il 62% vogliono scegliere in autonomia cosa fare. Non trovarsi impacchettato”. Un sondaggio, quello citato da entrambi, molto interessante. Che pubblicheremo presto su Mission.