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Ryanair a Venezia: sì alla crescita ma via la tassa addizionale

La compagnia aerea irlandese si appresta a investire risorse negli scali veneti purché il comune lagunare non intraduca una nuova imposta da 2,5 euro per ogni passeggero in partenza

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Secondo Ryanair l’aeroporto di Venezia potrebbe diventare poco competitivo. Pertanto – secondo una dichiarazione del vettore irlandese – potrebbe cessare le operazioni e spostare altrove i suoi 4 aerei basati al Marco Polo. Aerei che, insieme ai 2 posizionati a Treviso, servono 85 rotte da e per la regione Veneto e 850 voli settimanali (+70% rispetto al periodo pre-covid.

Nonostante questi importanti numeri e nonostante gli importanti investimenti che Ryanair sta facendo a Venezia e in Veneto, la compagnia minacca di lasciare il Marco Polo a causa di una nuova tassa imposta dal comune. Una addizionale di 2,5 euro per ogni passeggero in partenza che si aggiunge a quella di 6,5 euro.

Una tassa che – secondo il vettore irlandese – renderebbe poco attraente lo scalo in laguna e che potrebbe portare Ryanair a traslocare altrove, in aeroporti non necessariamente della stessa regione. Tra l’altro, la compagnia aerea serve anche lo scalo di Verona anche se con aeromobili basati altrove.

E non sarebbe la prima volta che la compagnia abbandona un aeroporto italiano per la poca convenienza ad atterrarvi. Emblematico, in tal senso, il commento del direttore commerciale Ryanair Jason McGuinness. «Affinché possiamo continuare a crescere e investire nella regione, il Comune di Venezia deve essere ragionevole ed eliminare la proposta di introdurre questa nuova tassa che renderebbe Venezia Marco Polo uno degli aeroporti italiani più costosi».

Ryanair a Venezia e Treviso: 22 nuove rotte estive

Per la compagnia, la crescita per questa estate in Veneto – da dove sono previste 22 nuove rotte – è subordinata all’abolizione del nuovo balzello.

«Inoltre, chiediamo al Governo Italiano di eliminare immediatamente l’addizionale comunale (pari a 6,5 euro per ogni passeggero in partenza) su tutti gli aeroporti italiani. Ciò per garantire una crescita continua del turismo».

In questa “partita” Ryanair ha trovato un alleato in Save, la società di gestione degli aeroporti di Venezia e di Treviso. «La tassa addizionale è un danno all’economia locale» ha detto il direttore commerciale e marketing aviation, Camillo Bozzolo.

«La velocità con cui Ryanair ha intercettato la ripresa del mercato post pandemia è stata determinante per il recupero del traffico degli aeroporti veneti. Tra l’altro è il primo vettore su Venezia, Treviso e Verona».

[Leggi degli investimenti Ryanair nel resto d’Italia]

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