Ryanair in polemica con Adr. La compagnia aerea low cost, infatti, ha annunciato la riduzione del 10% dei posti offerti da e per gli aeroporti di Roma a causa di “una crescita del 14% dei costi operativi richiesti ai vettori, in controtendenza rispetto a quello che accade in altre città europee dove le tariffe sono in calo”.
Questo parziale dietrofront provocherà una diminuzione di circa 650mila posti nell’offerta da Fiumicino e Ciampino, con ricaduta negativa anche sull’occupazione visto che – dati Ryanair alla mano – ogni 1000 passeggeri si crea un posto di lavoro. L’amministratore delegato Ryanair, Michael O’Leary, ha tuttavia precisato che la compagnia non licenzierà nessuno.
“Ci sono tuttavia aeroporti italiani più competitivi di Roma, come Napoli (leggi l’articolo sulla nuova apertura a Capodichino, ndr), Milano Malpensa (leggi l’articolo) e Milano Bergamo Orio al Serio” ha aggiunto. “Per questo investiremo ancora in Italia a partire dal prossimo inverno, con l’obiettivo di trasportare 36 milioni di passeggeri da e per la Penisola contro i 32 milioni previsti nell’anno fiscale che si chiuderà il 31 marzo prossimo”.
I 4 milioni di passeggeri aggiuntivi saranno trasportati grazie a nuovi collegamenti appena introdotti o in via di introduzione da vari aeroporti italiani.
Accordo con Norwegian
Nel frattempo, Ryanair e Norwegian si preparano a un importante accordo strategico: l’obiettivo è favorire la connettività dei rispettivi voli, dove il vettore irlandese è forte in tutta Europa mentre quello low cost scandinavo opera collegamenti a costo più o meno basso su rotte transatlantiche (leggi l’articolo con i dettagli). In sostanza: i passeggeri delle due compagnie potranno usufruire di una rete integrata di voli a prezzi contenuti, con vantaggi sia per il consumatore sia per gli stessi vettori che si aspettano un aumento nel numero di passeggeri.