Il ruolo del travel e mobility manager, ampiamente valorizzato nel mondo anglosassone, in Italia deve ancora ottenere un pieno riconoscimento. Le cose, però, stanno cambiando, e i responsabili della mobilità hanno oggi maggiori opportunità di mettere in luce le proprie capacità. Un’evoluzione inevitabile, se pensiamo che in Europa viaggiano circa 2 milioni di aziende, per un totale di 34 milioni di viaggiatori, e che il loro impatto è significativo sul piano economico, ma anche su quello della sostenibilità.
Se ne è parlato il 30 maggio scorso, a Milano, durante la convention annuale di Aitmm, Associazione Italiana Travel e Mobility Manager.
Ruolo del travel e mobility manager: prendete il vostro posto!
A introdurre i lavori è stato Paolo Tedesco, presidente di Aitmm. Riferendosi al titolo della convention (“Take Your spot”), ha invitato i presenti a a prendere in mano le redini del proprio percorso professionale, sfruttando le proprie capacità per eccellere. Ormai lontano anni luce dai responsabili viaggi di una volta, che si limitavano a prenotare la biglietteria aerea, “Oggi il travel manager è un manager a tutti gli effetti, che si occupa dei contratti con i fornitori, redige capitolati, si occupa della sostenibilità, della sicurezza e dei viaggiatori e promuove la digitalizzazione dei processi”.
Nazionali, ma anche internazionali
Oggi Aitmm collabora con altre 12 associazioni del Vecchio continente dedicate ai viaggi d’affari. Ha raccontato Daniela Berdin, responsabile delle relazioni internazionali: “Con la piattaforma europea ci siamo concentrati su alcune priorità. Ad esempio, nell’ambito della sostenibilità, sosteniamo la creazione di una metodologia standardizzata nel calcolo delle emissioni di CO2. Inoltre, il nostro gruppo di lavoro sulla trasformazione digitale ha prodotto un Position Paper che evidenzia la necessità di favorire la digitalizzazione dei documenti richiesti per viaggiare. E ancora, sottolinea l’importanza di sollevare le aziende dal peso di una quantità eccessiva di documentazione e oneri amministrativi (pensiamo, ad esempio, all’obbligo del documento A1 per viaggi inferiori a 14 giorni)”.
A favore della multimodalità
Aitmm sta supportando la realizzazione dell’Mdms, Multimodal Mobility Digital Services, l’iniziativa europea dedicata alla multimodalità dei viaggi, affinché nei sistemi di prenotazione venga integrata la possibilità di acquistare il viaggio end to end attraverso l’Europa, integrando tutte le modalità di trasporto. “Il nostro impegno è fortemente rivolto a proteggere il passeggero affinché i suoi diritti vengano garantiti in tutte le fasi del suo viaggio e vengano rispettati in modo semplificato, rapido ed efficiente”.
“Siamo prossimi alle elezioni europee – ha concluso Daniela Berdin -, e in collaborazione il network europeo BT4Europe siamo pronti a collaborare a fianco dei futuri leader, contribuendo con i nostri interventi, le nostre sollecitazioni, le nostre richieste al raggiungimento di un futuro più green e più digitale”.
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Ruolo del travel e mobility manager: e voi quanto siete rilevanti per la vostra azienda?
A offrire agli ospiti il primo spunto di riflessione è stato Sebastiano Zanolli, manager, advisor, speaker, scrittore ed esperto di collaborazione sul luogo di lavoro. A proposito del ruolo del travel e mobility manager, il relatore si è concentrato sul concetto di rilevanza economica, invitando la platea a domandarsi: “Sono rilevante per la mia azienda? Come posso trovare la mia rilevanza? E come posso mantenerla?”.
Zanolli si è anche soffermato sui “super poteri” utili per mantenere la propria rilevanza. Ad esempio, la cura del proprio personal branding. E ancora, la collaborazione con i colleghi per migliorare i processi, anche negli ambiti non strettamente connessi alla propria attività. E infine, la creazione di un patrimonio di fiducia, rendendosi affidabili e credibili, e la capacità superare i conflitti.
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La sfida di ridurre le spese di viaggio
A seguire Corrado Simontacchi, Executive Board Member di Batm, Belgian Association of Travel Management, ha sottolineato come la valorizzazione del ruolo del travel e mobility manager dipenda anche dalla capacità di misurare il saving sui costi di viaggio. L’attuale inflazione, però, non rende facile il compito di contenere le spese. A detta di Iata, oggi il traffico aereo è tornato ai livelli pre-pandemici e la classe business genera circa il 20% dei profitti dei vettori. L’aumento della domanda nei mesi scorsi ha causato un innalzamento delle tariffe. La buona notizia, però, è che “il boom del travel sta finalmente raggiungendo un plateau”.
Ruolo del travel e mobility manager: questione di leadership
La coach Ilenia La Leggia ha affrontato il tema “Agilità strategica e leadership”, sottolineando l’importanza di allenare costantemente la leadership, abbinando la compassione (e la capacità di ascolto dei propri collaboratori) con la saggezza, che consente al leader di inquadrare chiaramente il percorso da seguire e di affrontare con coraggio le situazioni scomode.
Sostenibilità, duty of care, diversità e inclusione
Durante la convention di Aitmm sono stati affrontati anche i temi chiave che oggi caratterizzano l’attività dei travel e mobility manager. Angela Lille, membro del direttivo dell’associazione austriaca Abta e di BT4Europe, ha parlato dell’importanza della sostenibilità nell’ambito dei viaggi d’affari. Romolo Pacifico, Partner Security – Forensic & Integrity Services di EY, ha trattato il tema della sicurezza da un punto di vista legale. infine Anna Villani, EY Security Risk Management Advisor , si è focalizzata su diversità, inclusione e duty of care.
Verso la certificazione
In chiusura dell’incontro Ivano Gallino, consulente, formatore, vice presidente di Aitmm e co founder di Travel For Business, ha parlato del traguardo di una certificazione per il ruolo del travel e mobility manager. “Ci sentiamo dire che il ruolo del travel e mobility manager non è valorizzato. Questa è l’occasione, per chi vorrà intraprendere questo percorso, per vedere finalmente riconosciuta la propria professionalità”. Per ora Aitmm propone una certificazione di secondo livello, rivolta solo ai suoi associati. “Ma l’obiettivo è una certificazione di terzo livello, con il coinvolgimento di un certificatore esterno“.