Risarcimento dei passeggeri aerei

Risarcimento dei passeggeri aerei, negli Usa sarà più rapido

Negli Stati Uniti una nuova legge federale definisce con precisione i canoni e i tempi con cui le compagnie dovranno risarcire chi vola, in caso di ritardi o cancellazioni. Arriverà anche in UE?

Dagli Stati Uniti arrivano norme che velocizzano il risarcimento dei passeggeri aerei per i disagi subiti durante il viaggio.

Una cosa che farà piacere a quanti subiscono i fastiti del ritardo o della cancellazione del proprio volo che magari doveva portare a un convegno o a un appuntamento di lavoro.

I peggiori disservizi dei viaggi aerei d’affari potrebbero ricevere “mitigazione” dalle nuove norme del Department of Transportation (Dot): queste richiedono alle compagnie aeree di risarcire rapidamente i passeggeri per i gravi disagi subiti.

A fine ottobre i business traveler americani hanno visto l’entrata in vigore le nuove norme di questo che è il ministero dei Trasporti. Le leggi stabiliscono rimborsi automatici per i viaggiatori colpiti da ritardi o cancellazioni prolungate dei voli.

Le misure sono state inizialmente approvate ad aprile mentre alcune sono state implementate a maggio in seguito alla riautorizzazione dei finanziamenti da parte della Federal Aviation Administration. La speranza è che anche da Bruxelles arrivino norme sul risarcimento rapido dei passeggeri aerei.

(Visita il sito Transportation.gov)

Risarcimento dei passeggeri aerei: stop alla burocrazia

È vero, le norme del Dot entrate in vigore a fine ottobre non trasporteranno magicamente a destinazione i viaggiatori bloccati per ore negli aeroporti di partenza. Ma chi subirà ritardi, cancellazioni o cambi di itinerario forzati avrà la certezza di riavere indietro (e in fretta) i propri soldi. E soprattutto senza le lunghe seccature burocratiche o legali per ricevere un risarcimento o un rimborso.

«I passeggeri meritano di riavere indietro i propri soldi quando una compagnia aerea è in debito con loro. Senza grattacapi o contrattazioni» ha affermato il segretario dei Trasporti degli Stati Uniti, Pete Buttigieg.

«Le nuove norme stabiliscono un nuovo standard che obbliga i vettori a fornire rapidamente rimborsi in contanti ai propri passeggeri».

(Leggi degli scioperi di novembre)

I contenuti delle norme sui rimborsi

Ma cosa contengono precisamente le norme americane per il risarcimento dei passeggeri aerei? Quali cambiamenti poteranno per chi vola?

Prima di tutto ci saranno rimborsi automatici e pagati immediatamente. A differenza del passato, quindni, chi viaggia non dovrà sobabrcarsi l’onere di richiedere il rimborso dei biglietti per voli cancellati o bloccati da ritardi prolungati.

Le norme del Dot lo rendono un obbligo automatico per i vettori. Questi ultimi dovranno utilizzare lo stesso metodo di pagamento con cui è avvenuto l’acquisto dei biglietti. Quindi: contanti, carte di credito, voucher o crediti frequent flyer.

Tali rimborsi devono avvenire entro 7 giorni lavorativi per transazioni con carta di credito ed entro 20 giorni solari per altri sistemi di pagamento.

(Scopri i migliori e i peggiori aeroporti mondiali in tema di ritardo)

Risarcimento per ritardi oltre le 3 ore

Le norme di Washington definiscono anche il concetto di “interruzioni”. Mentre i precedenti accordi lasciavano alle compagnie aeree la decisione su quanto tempo o pazienza sprecata dai passeggeri meritasse un rimborso, le regole del Dot ora stabiliscono tali termini.

Orologio alla mano, il limite è fissato a 3 ore per ritardi in partenza o arrivo su collegamenti nazionali e di 6 ore o più per quelli internazionali.

I rimborsi arrivano anche quando sopraggiungono cambiamenti imprevisti negli aeroporti di partenza o di destinazione o se il viaggiatore deve prendere un maggior numero di voli in coincidenza rispetto al preventivato.

Cambio classe (downgrading). In base alle nuove regole, i rimborsi arrivano anche quando i passeggeri vengono riassegnati a una classe di servizio inferiore a quella prenotata. Oppure quando non sono disponibili gli extra pagati al momento della prenotazione, come posti speciali, WiFi o intrattenimento premium in volo.

La legge federale parla anche di viaggiatori disabili. Questi hanno diritto al rimborso automatico se i posti o le attrezzature richiesti non sono più accessibili a seguito di modifiche impreviste all’aeromobile o agli aeroporti utilizzati.

In caso di bagagli smarriti, le spese eventualmente richieste per l’imbarco in stiva vanno automaticamente rimborsate se i bagagli smarriti non arrivano per più di 12 ore su voli nazionali. Il tempo massimo sale a 15 per quelli internazionali.

I passeggeri ai quali dovesse capitare quest’ultima (fastidiosa) eventualità, devono presentare un reclamo alla compagnia aerea. Quest’ultima procedura, peraltro, è quella già in uso in caso di smarrimento del bagaglio.

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