Secondo Skycop, fonte dei dati consuntivi dell’ultimo anno per i voli e gli aeroporti europei, degli oltre sei miliardi di euro di risarcimento passeggeri possibile, in termini di rimborso sul volo, solo un terzo viene poi erogato. È infatti questa la media di passeggeri che contatta le compagnie o le società di gestione per avere risarcimenti.
Secondo i calcoli, sommariamente 4 miliardi di euro resterebbero alle compagnie aeree se i passeggeri continuassero a essere lenti nel far valere i propri diritti. Quelli del regolamento EU261, con diritto a risarcimento per ritardi significativi negli aeroporti dell’UE. Vediamo il dettaglio
Quando si ha diritto al rimborso volo interrotto o in ritardo
Quando si superano tre ore di ritardo, secondo il regolamento EU, i passeggeri hanno diritto a un risarcimento che va da € 250 a € 600, a seconda della distanza del volo. I passeggeri possono anche richiedere un risarcimento per voli cancellati, costi imprevisti di trasporto o alloggio, bagagli smarriti e altri scenari.
Come fare richiesta rimborso aereo
I passeggeri che hanno dovuto affrontare lunghi ritardi, cancellazioni o altre interruzioni come da regolamento EU261 possono richiedere un risarcimento direttamente alle compagnie aeree, tramite i loro siti web e app, o contattando società di gestione dei risarcimenti.
Queste società spesso non sono sfruttate per hanno un servizio che supporta la pratica che invece potrebbe disincentivare chi fa da se. Alcune hanno anni di esperienza, un’ampia rete di partner legali e sistemi IT avanzati per determinare rapidamente l’idoneità di una richiesta (quindi capire se farla o meno) e garantirne poi i pagamenti.
Certo, le società di gestione dei risarcimenti si fanno pagare commissioni, ma molte oggi operano su base di “success fee”, addebitando quindi la commissione solo se il risarcimento viene ottenuto dai passeggeri.