Sui rimborsi aerei Covid19 le soluzioni adottate da Governo e compagnie aeree trovano una via tutta italiana. Come noto, insieme ad altri Paesi, l’Italia era tra gli “osservati speciali” dalla Commissione europea per violare il codice dei Diritti dei passeggeri (ve lo scrivevamo qui), non garantendo la libera scelta tra restituzione del denaro per i voli cancellati da Coronavirus e voucher. Da oggi si cambia, vediamo come.
Con la Legge del 17 luglio 2020 n. 77 viene modificata la struttura dello strumento di compensazione detta “voucher” per i passeggeri i cui voli sono stati cancellati dai vettori a causa del Covid-19 o per cause connesse alla pandemia. Resta valida per le compagnie aeree l’imposizione «senza alcuna forma di accettazione da parte del destinatario», ma se il “buono” non viene speso scatta la restituzione dell’importo non goduto. C’è un’altra novità: la validità del voucher viene estesa da 12 mesi a 18. Ed è applicabile anche a quelli già emessi alla data di entrata in vigore della nuova disposizione.
Attenzione: per i soli contratti di trasporto (la sola biglietteria e non per i pacchetti turistici e i servizi accessori), il passeggero può richiedere che il voucher non utilizzato sia rimborsato, trascorsi 12 mesi dall’emissione.
Approfondisci sui Diritti dei passeggeri in Europa.
Enac informa sulle nuove disposizioni sui voucher
Sulle nuove disposizioni dei rimborsi aerei, scrive l’Enac: «Le compagnie aeree che per motivi di emergenza sanitaria connessi al Covid-19 hanno cancellato voli nel periodo 11 marzo – 30 settembre 2020 e recedono dal contratto di volo entro il 31 luglio, possono restituire l’importo del biglietto attraverso voucher, senza che sia richiesta alcuna forma di accettazione da parte del destinatario».
L’ente per l’aviazione civile continua: «Decorsi i 18 mesi dalla data di emissione per voucher non usufruiti, sarà corrisposto il rimborso dell’importo versato entro 14 giorni dalla scadenza». Ma, come detto sopra, la biglietteria aerea gode di un trattamento diverso (12 mesi).
Il buono può essere emesso e utilizzato anche per servizi resi da un altro operatore appartenente allo stesso gruppo societario.
Rimborsi aerei Covid19: un fondo di 5 milioni
La stessa legge del 17 luglio che dirime sui rimborsi aerei Covid19 prevede l’istituzione di un fondo da parte del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. La dotazione è di 5 milioni di euro per l’anno 2020 e di 1 milione di euro per l’anno 2021.
Servirà all’indennizzo a favore dei viaggiatori, titolari di voucher emessi e non utilizzati alla scadenza. Anche nel caso non siano stati rimborsati a causa dell’insolvenza o del fallimento del vettore.
Criteri, modalità e misure dell’indennizzo stesso saranno definiti con regolamento adottato entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione.
Rimborsi Volotea e Alitalia dopo l’intervento dell’Antitrust
Anche l’Autorità garante della concorrenza e del mercato – che qui chiedeva di correggere la norma italiana sui voucher – si è espressa sul richiamo ad Alitalia e Volotea. Scrive: «Le compagnie hanno rafforzato le misure di assistenza ai consumatori che possono ora liberamente scegliere tra rimborso o voucher maggiorato». Perciò l’authority non adotterà alcuna misura cautelare nei loro confronti. Ma questo riguarda due sub-procedimenti, mentre restano attive le procedure avviate verso le due società per l’accertamento di pratiche commerciali scorrette.
Grazie all’intervento del Garante, quindi, Alitalia e Volotea hanno limitato l’utilizzo della causale per la pandemia Covid19. Ora la riferiscono ai soli casi in cui non è oggettivamente possibile operare il volo, a causa di restrizioni ai trasferimenti di persone.
Inoltre, i due vettori hanno previsto la possibilità di richiedere il rimborso pecuniario attraverso una procedura automatica e con tempi certi. Dunque, l’eventuale scelta di ricevere un voucher, peraltro maggiorato, è del consumatore.
«Entrambe le compagnie hanno anche rafforzato le misure di assistenza ai consumatori attraverso un significativo incremento degli addetti ai rispettivi call center», assicura l’Agcm.