Dal 4 ottobre sono in arrivo misure semplificate per gli ingressi nel Regno Unito, in seguito al miglioramento della pandemia Covid-19 data dai vaccini.
Ad oggi, il Paese conta più di 8 adulti vaccinati su 10. Così, l’aggiornamento delle regole vuole riflettere fedelmente la nuova situazione creatasi.
Le regole per i viaggi internazionali saranno valide nel Regno Unito ed è ancora in dubbio se Scozia, Galles e Irlanda del Nord seguiranno l’esempio. Bisogna aspettare ulteriori aggiornamenti.
Attualmente la Gran Bretagna utilizza ancora il sistema cosiddetto “a semafori” per contingentare gli ingressi nel Paese.
Questo metodo sarà sostituito da un’unica lista, the red list, un elenco dei Paesi “rischiosi” per cui le regole d’ingresso sono più restrittive. Entrerà in vigore alle 4 del mattino del giorno 4 ottobre..
Inoltre, Il Governo ha annunciato che la Turchia, il Pakistan, le Maldive, l’Egitto, lo Sri Lanka, l’Oman, il Bangladesh e il Kenya saranno rimossi dalla lista rossa alle 4 del mattino del 22 settembre.
Dal 4 ottobre stop ai test Covid-19 per i vaccinati nei viaggi internazionali verso il Regno Unito
Viaggiatori vaccinati provenienti da Paesi non appartenenti alla lista rossa
Gli obblighi e i test Covid-19 obbligatori per l’ingresso nel Regno Unito – di cui vi abbiamo parlato in un articolo precedente – saranno eliminati per tutti i viaggiatori provenienti da Paesi non presenti sulla lista rossa che abbiano completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni:
- Nell’ambito di un programma di vaccinazione approvato nel Regno Unito, in Europa, negli Stati Uniti o nel programma di vaccinazione del Regno Unito all’estero
- Con un ciclo completo di vaccini Oxford/AstraZeneca, Pfizer Biontech, Moderna o Janssen da un ente sanitario pubblico pertinente in Australia, Antigua e Barbuda, Barbados, Bahrain, Brunei, Canada, Dominica, Israele, Giappone, Kuwait, Malesia, Nuova Zelanda, Qatar, Arabia Saudita, Singapore, Corea del Sud, Taiwan o Emirati Arabi Uniti (UAE)
Le regole per le persone completamente vaccinate si applicheranno anche per:
- Minori di 18 anni residenti nel Regno Unito o in uno dei Paesi o territori elencati con programmi di vaccinazione approvati
- Persone che hanno preso parte a uno studio sul vaccino Covid-19 approvato nel Regno Unito o negli Stati Uniti
L’avvenuto completamento del ciclo vaccinale deve essere dimostrato con un documento, digitale o cartaceo, rilasciato da un ente sanitario pubblico nazionale o statale.
Viaggiatori non vaccinati o non completamente vaccinati all’ingresso in UK
Per quanto riguarda invece i viaggiatori non vaccinati o non completamente vaccinati provenienti da Paesi non appartenenti alla lista rossa, le disposizioni non cambiano da quelle attuali.
Sarà comunque necessario: un test pre-partenza, un test Pcr il secondo e l’ottavo giorno e il Passenger locator form da completare entro le 48 ore precedenti l’arrivo.
Una volta arrivati, poi, ci si dovrà sottoporre a quarantena nel luogo di residenza o domicilio per 10 giorni e fare un test Covid-19 il giorno 2 e 8.
C’è, comunque, la possibilità di finire la quarantena anticipatamente pagando per un Covid test privato il giorno 5, registrandosi al programma Test to Release. Se il risultato del secondo giorno è negativo o inconcludente e quello del quinto è negativo, la quarantena può finire.
Viaggiatori provenienti dai Paesi della lista rossa
Allo stato attuale, la lista rossa è composta da Paesi elencati a questo link.
A tutti i viaggiatori provenienti da queste nazioni completamente vaccinati, parzialmente vaccinati o non vaccinati, si applicano le seguenti regole:
È possibile entrare nel Regno Unito solo se si è un cittadino britannico, irlandese oppure si ha il diritto di soggiorno in Gran Bretagna. In tal caso, il viaggiatore dovrà:
- Compilare il Plf entro le 48 ore prima della partenza
- Fare un test Covid-19 pre-partenza, entro le 72 ore antecedenti all’entrata nel Paese
- Prenotare i due tamponi Pcr obbligatori (giorno 2 e giorno 8)
- Prenotare un quarantine hotel, dove trascorrerà i 10 giorni
Vi ricordiamo che il giorno di arrivo in UK è sempre contato come giorno zero e non si conta, quindi si tratta di 11 giorni di isolamento.
La lista rossa sarà riesaminata e aggiornata ogni 3 settimane.
Dai test PCR ai tamponi rapidi: le nuove disposizioni da fine ottobre per i viaggi internazionali nel Regno Unito
Grant Shapps, segretario di Stato per i trasporti in UK, ha inoltre indicato che i test Pcr del secondo giorno (Day 2 Test) saranno sostituiti da tamponi rapidi (detti lateral flow tests) più economici a partire da fine ottobre.
«I cambiamenti che adottiamo oggi portano ad un sistema più semplice e diretto, con meno tamponi e costi inferiori. Questo consente a più persone di viaggiare, vedere i propri cari e condurre affari in tutto il mondo, dando allo stesso tempo una spinta al settore dei viaggi», afferma.
Regno Unito e viaggi d’affari internazionali: auspici dopo l’apertura del 4 ottobre
La volontà di semplificazione dei requisiti di ingresso nel Regno Unito ha avuto un effetto positivo anche sull’industria del business travel.
Nonostante alcune proteste sul ritardo nell’attuazione di questo passo e una richiesta di riapertura del traffico Gran Bretagna-Stati Uniti, molti dirigenti hanno espresso pareri positivi su questo cambiamento.
Viaggiare in sicurezza è essenziale per l’economia inglese, ma anche per quella degli altri Paesi, soprattutto considerando la posizione centrale del Regno Unito nel giro d’affari mondiale.
«Siamo lieti che il Governo abbia finalmente semplificato le restrizioni sui viaggi internazionali. È necessario che non ci si barcameni più tra disposizioni e regolamenti non necessari». Così afferma Clive Wratten, Ceo della Business Travel Association inglese.
Conclude: «Solo una volta che tutti i Paesi avranno la fiducia necessaria per aprire i propri confini, la nostra industria potrà davvero riprendersi».
Questo giovedì 30 settembre a Londra si tiene il Business Travel Show: la redazione di Mission c’è!
Dall’1 ottobre obbligo di passaporto per il Regno Unito
Il passaporto
Dopo l’uscita del Regno Unito dalla UE, vi ricordiamo che dall’1 ottobre tutti i cittadini dell’Unione Europea che vogliano entrare nel Regno Unito devono obbligatoriamente avere un passaporto in corso di validità.
Non saranno più valide per l’ingresso le carte d’identità europee, del See o della Svizzera.
Le uniche eccezioni alla regola valgono per chi:
- Possiede un settle o un pre-settle status nell’ambito dell’EU settlement scheme
- Ha fatto domanda per lo status EU Settlement Scheme, ma non ha ancora ricevuto una risposta
- Ha un permesso di ricongiungimento famigliare per il regime di residenza UE
- Possiede permesso di lavoro frontaliero
- È un visitatore S2 Healthcare
- È cittadino svizzero e ha un visto per fornitori di servizi dalla Svizzera
In questi casi, è ancora valida la carta d’identità nazionale per entrare nel Regno Unito, almeno fino al 31 dicembre 2025.
Per i viaggi d’affari – conferenze, eventi, congressi, riunioni – le regole sono diverse e dipendono dal Paese di provenienza.
Come abbiamo sottolineato in un altro articolo, l’accordo commerciale che regola l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea elenca le attività d’affari consentite che non richiedono un visto business di breve termine.
Si includono tra esse la partecipazione a riunioni e conferenze oppure i meeting con i soci d’affari.
Per tutti i dettagli visitare la pagina di Gov.uk.
Il visto
Grazie agli accordi presi prima della Brexit, almeno per il momento, i cittadini UE, Eea e svizzeri possono viaggiare nel Regno Unito come turisti per viaggi brevi – fino a 6 mesi – senza visto.
Non potranno tuttavia: svolgere lavori retribuiti da un’azienda in UK, richiedere fondi pubblici, vivere lì per più di sei mesi, sposarsi o notificare un’unione civile.
In questi casi, infatti, si dovrà procedere con la richiesta di visto al Governo inglese.
Tutti i dettagli sui visti e gli elenchi sono reperibili a questo link.