Professione viaggiatore: SIA

Ogni settimana prende un aereo e vola verso una capitale europea. Valentina Motisi, account mercati esteri – Divisione Central Institutions di SIA, utilizza queste numerose trasferte per incontrare clienti attuali o potenziali, curando lo sviluppo del business del gruppo sui mercati internazionali. «Quello che più apprezzo in una compagnia aerea – dice Motisi – è sicuramente la puntualità dei voli, che nei viaggi di lavoro riveste un’importanza fondamentale. Non sono particolarmente assidua nel seguire i programmi fedeltà dei vettori. Scelgo piuttosto le compagnie aeree in base agli orari dei collegamenti e alla vicinanza degli aeroporti di destinazione dal centro città».
L’account manager viaggia sempre con orari molto serrati, per questo tra i contrattempi che più la infastidiscono cita le code all’imbarco e il ritardo dei voli. «Mi è capitato di viaggiare con una compagnia low cost, ma l’esperienza non è stata positiva a causa dei frequenti ritardi e dell’assenza di copertura in caso di mancata partenza».
Ma qual è il giudizio sulle lounge aeroportuali? «Le utilizzo poco, ma potrebbero essere molto più utili se, ad esempio, mettessero sempre a disposizione dei viaggiatori il servizio di connessione wi-fi».

Check-in e check-out veloce
Motisi, che per le sue trasferte non utilizza quasi mai il treno, gradisce tempi rapidi anche nella burocrazia alberghiera: «penso che per un albergo i plus principali siano la velocità delle procedure di check-in e di check-out, la possibilità di utilizzare le business room e di sfruttare le connessioni wireless. Gli aspetti meno piacevoli, invece, riguardano la rumorosità della struttura e la mancanza di pulizia”.
Per i pasti durante le sue trasferte, Motisi si attiene alla travel policy di SIA che prevede un tetto massimo di spesa per pranzo e cena di 60 euro e generalmente non utilizza i servizi extra degli alberghi, di cui non è previsto il rimborso.
Per quanto concerne gli spostamenti sul luogo di destinazione, «SIA incentiva l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico, tuttavia vale, come sempre, il buonsenso. A mio parere, in città ben collegate, come ad esempio Londra, sarebbe una perdita di tempo prendere un taxi. Viceversa, in città dove il trasporto pubblico è meno sviluppato e la lingua inglese poco utilizzata, non è opportuno avventurarsi con i mezzi pubblici».

Le nostre schede
Azienda: SIA
Viaggiatore: Valentina Motisi
Inquadramento nell’organigramma: account mercati esteri – Divisione Central Institutions
Numero di trasferte annue: ogni settimana verso una capitale europea
Utilizzo di compagnie aeree low cost: raramente
Utilizzo di lounge aeroportuali: raramente
Criteri di scelta delle catene alberghiere: con connessione wi-fi e procedure veloci di check-in e check-out

Testo di Michele de Gennaro, Mission n. 2, marzo-aprile 2012

  Condividi:

Lascia un commento

*