Con 100 trasferte l’anno in Italia e all’estero Luca Fabbri di Lilly Italia può a ragione essere definito un “super frequent flyer”. Da responsabile per la regione Australia, Canada ed Europa di soluzioni di marketing innovative applicate al business e a tutto ciò che riguarda il mercato di riferimento dell’azienda, Fabbri si trova a viaggiare per lavoro quasi ogni settimana, per la durata di due o tre giorni a seconda delle destinazioni, che sono in particolare Londra, Francoforte, Parigi e Madrid in Europa e Toronto e Indianapolis a livello internazionale.
Voli: il meglio e il peggio
«Mi occupo dello start-up di progetto, per questo sono spesso in giro – conferma Fabbri –: per far partire le strategie, per pianificarle, per convincere chi dovrà attuarle e per implementarle è fondamentale vedersi face-to-face. Solo per l’Australia, e Sidney in particolare, utilizziamo un sistema di videoconferenze, strumento che usiamo anche con le altre sedi una volta partito il progetto». Ritmi impegnativi, possibili anche grazie alle trasformazioni delle modalità del viaggio d’affari degli ultimi anni, riassumibili in due parole: velocità e frequenza. «Internet ha rivoluzionato il modo di viaggiare. In poche ore si prenota un volo e si parte. Ora la frequenza di voli a disposizione nell’arco di una giornata mi permette di viaggiare su Londra e sull’Europa in un solo giorno, partendo la mattina presto e tornando in serata. E spesso combino due o tre Paesi nell’arco della stessa settimana».
Sui voli Fabbri ha le idee chiare e preferenze precise: «Vorrei che tutti fossero “Lufthansa style”. Apprezzo in particolare il codice a barre che inviano al mio Blackberry e che mi fa da carta d’imbarco, permettendomi di velocizzare moltissimo le procedure. Ma anche l’abitudine di informare tempestivamente il viaggiatore, su servizi o eventuali inconvenienti». La scarsa comunicazione e l’inaffidabilità, così come una troppo breve differenza tra le coincidenze che causa forzatamente il ritardo del volo, sono cose che Fabbri reputa particolarmente fastidiose. Così come invece la disponibilità e la capacità di far sentire il viaggiatore importante sono alcune degli aspetti che il manager apprezza di più. Fabbri dichiara di ricorrere spesso alle lounge aeroportuali. «Sono utili per chi lavora, e con rare eccezioni sono di buon livello». Dei voli low cost Fabbri apprezza l’affidabilità degli orari e l’offerta di servizio auto o taxi una volta scesi dal volo, ma lamenta l’impossibilità di imbarcare più di un bagaglio.
Passaggio in albergo
«Per me l’albergo è un appoggio, dove rimango esclusivamente per dormire, farmi la doccia, non approfitto dei benefit, giusto ogni tanto la piscina e la palestra per un po’ di relax – afferma Fabbri –. Ma per me è fondamentale la connessione wireless gratuita: Eli Lilly ha una convenzione iPass con un migliaio di access point free of charge. La maggior parte degli alberghi che la nostra agenzia, Cwt, sceglie per noi sono convenzionati con iPass».
Lilly Italia riesce comunque a rendere il soggiorno in hotel il più gradevole possibile, anche grazie al rimborso degli extra più comuni come i pasti. «In definitiva abbiamo tutto ciò che desideriamo per poter viaggiare e lavorare con efficienza. Allo stato attuale della policy non cambierei nulla» conclude Fabbri.
Le nostre schede
Azienda: Lilly Italia
Viaggiatore: Luca Fabbri
Inquadramento nell’organigramma: Australia, Canada& Europe eCapabilities Sales Innovation Manager di Eli Lilly
Numero di trasferte annue: circa 100
Utilizzo di compagnie aeree low cost: sì
Destinazioni frequenti: Europa, Canada, Stati Uniti
Iscrizione a programmi fedeltà: quelli delle compagnie Star Alliance e SkyTeam
Utilizzo di lounge aeroportuali: sì
Criteri di scelta delle catene alberghiere: vicine alla sede di lavoro e con convenzione iPass per la connessione wi-fi
Utilizzo di veicoli a noleggio: raramente
Testo di Maria Elena Arcangeletti, Mission n. 5, settembre 2011