Negli Stati Uniti, la privacy dei passeggeri delle compagnie aeree è sotto la lente del Dipartimento dei trasporti o Dot. Il responsabile del dicastero ha infatti annunciato l’inizio di una revisione del modo in cui avviene la raccolta dati e delle pratiche dei 10 maggiori vettori della nazione.
Il ministero vuole garantire che i dati dei passeggeri siano adeguatamente protetti e non venduti in modo non etico a terzi.
«I passeggeri delle compagnie aeree dovrebbero avere la certezza che le loro informazioni personali non verranno condivise in modo improprio con terzi o gestite in modo improprio dai dipendenti». Così recita una nota del ministro dei Trasporti (o segretario, come si chiama negli Usa) Pete Buttigieg.
«Questa revisione delle pratiche dei vettori è l’inizio di una nuova iniziativa del Dot per garantire che le compagnie siano buoni amministratori dei dati sensibili dei passeggeri».
Del resto in tutto il mondo le compagnie raccolgono grandi quantità di dati biografici quando i viaggiatori prenotano i biglietti. Cose come generalità, data di nascita, indirizzo di casa e sesso sono informazioni importanti in tema di marketing.
Ma sempre più vettori raccolgono anche dati che riguardano le preferenze relative ai pasti e ai posti a sedere, le scelte di intrattenimento a bordo e altro ancora.
Privacy dei passeggeri, negli Usa in arrivo una legge specifica
«I consumatori spesso non sapranno mai che i loro dati personali sono stati utilizzati in modo improprio o venduti ad aziende terze». Così aggiunge il 42enne ministro nativo dell’Indiana, figlio di un professore nato a Malta.
«Un’efficace regolamentazione della privacy dei passeggeri non può dipendere dai reclami dei consumatori che segnalano abusi: deve avere norme chiare. Continuerò a lavorare con il Dot per emanare una legge che riterrà responsabili le compagnie aeree di violazioni della privacy che portino danni». Così recitava una nota del senatore democratico dell’Oregon, Ron Wyden, che ha collaborato con il Dot nella formulazione di un disegno di legge di revisione.
Nell’ambito di tale revisione della privacy dei passeggeri, il Dipartimento dei Trasporti sta lavorando in 3 direzioni, per avere una visione chiara di altrettanti punti.
- Primo: su politiche e procedure relative alla raccolta, alla gestione e all’utilizzo delle informazioni personali delle compagnie aeree. Sono comprese le politiche e le procedure relative alla monetizzazione dei dati dei passeggeri, pubblicità mirata e prevenzione delle violazioni dei dati.
- Secondo: verificano i reclami dei passeggeri secondo cui il management dei vettori hanno gestito in modo improprio le informazioni personali. O addirittura che sia stata violata la privacy di un individuo.
- Terzo: capire in che modo il personale delle compagnia riceva una formazione per la tutela della privacy.
Negli Usa, 10 compagnie monitorate del Dipartimento dei Trasporti
Le compagnie sotto osservazione del Dot sono le seguenti:
Allegiant
Alaska
American
Delta
Frontier
Hawaiian
JetBlue
Southwest
Spirit
United
Secondo il ministero, la revisione è intesa principalmente come una missione conoscitiva per comprendere meglio come le compagnie aeree utilizzino i dati dei passeggeri. Ma l’obiettivo a lungo termine è quello di creare migliori pratiche e normative più dettagliate sul loro utilizzo.
Appena il Dot troverà prove di pratiche che presentano problemi e criticità metterà in campo azioni specifiche per la tutela dei passeggeri. Ciò potrebbe significare ulteriori indagini, anche azioni disciplinari o la creazione di linee guida o regole di best practice.
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Pricavy dei passeggeri, i dati più importanti del prezzo dei biglietti?
Intanto negli Usa le compagnie utilizzano la tecnologia per monitorare più da vicino chi viaggia sui propri aerei. Ma soprattutto come si comporta e cosa vuole. Sembra quasi che alcuni siano più interessati ai dati che al fatturare tramite la vendita di biglietti.
La racolta dati sta raggiungendo livelli sempre più sofisticati. Un esempio? Una società ha creato una rete di sensori posizionati sui sedili, che consente agli equipaggi di tenere traccia di ciò che il passeggero sta bevendo. Addirittura può monitorare il livello di riempimento del bicchiere per capire quando è necessario rabboccarlo. Senza che chi viaggia debba nemmeno chiederlo.
Addirittura è in preparazione una tecnologia che permette di realizzare schermi sugli schienali che le compagnie possano utilizzare per interagire con ogni passeggero durante il volo. Considerando che certi voli durano anche più di 10 ore, il risultato è immaginabile.
Che è un po’ quanto fanno molto social media: personalizzare gli annunci in modo che siano rilevanti per chi li guarda. Questo ha portato però gli esperti di privacy digitale a chiedersi cosa potrebbe effettivamente accadere con tutti quei dati.
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