Politecnico Business Travel

Il Politecnico di Milano e il business travel: viaggiatori più digitali

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Il journey del viaggiatore d’affari italiano è sempre più digitale, ma solo nelle fasi di prenotazione e pagamento. Qui rispettivamente il 72% e l’87% dei business traveller utilizza strumenti digitali. E’ forte nelle aziende l’interesse per la sicurezza: il 51% ha a disposizione sistemi di avviso.

Sono gli highlights della ricerca del Politecnico di Milano che Missionline.it è in grado di anticipare. Il report completo sarà reso pubblico tra qualche giorno, si colloca nell’ambito dei lavori dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo ed è realizzato in collaborazione con Doxa.

Il campione intervistato: 500 viaggiatori d’affari di medie e grandi aziende italiane. Composto dal 70% di uomini e dal 30% di donne, per il 76% di età compresa tra i 35 e i 55 anni. Oltre la metà (52%) dei business traveller ha dichiarato di aver viaggiato tra le due e le cinque volte nel 2018. Principalmente per partecipare a fiere ed esposizioni o per incontrare clienti.

Dai dati emerge che l’86% delle aziende si è dotata di una travel policy e il 49% consente prenotazioni low cost, il 24% servizi di sharing economy per il pernottamento e il 20% per i trasporti.

I viaggiatori d’affari vogliono integrazione degli strumenti

Eleonora Lorenzini

Dall’indagine vediamo che il business traveller journey è molto digitale”, precisa Eleonora Lorenzini, co-direttrice dell’Osservatorio.

Continua: “Ma i desiderata dei viaggiatori spingono verso una maggiore integrazione degli strumenti con soluzioni end-to-end e verso un’automazione dei processi che consenta di risparmiare tempo, soprattutto nella fase di rendicontazione post viaggio”.

Proiettati i risultati della survey sulla popolazione italiana, ecco che il 29% di chi viaggia per lavoro vorrebbe un servizio di rendicontazione automatica delle spese. Invece, il 27% la possibilità di gestire in modo autonomo un viaggio e il 23% un’applicazione unica da cui poter organizzare tutti gli aspetti della trasferta.

“Tra le soluzioni già adottate dalle aziende oggi figura l’utilizzo del Gps per conoscere in tempo reale la posizione dei business traveller e il 52% dei lavoratori si mostra ‘completamente’ o ‘abbastanza’ d’accordo con l’utilizzo di questi sistemi contro il 22% di chi è ‘abbastanza’ o ‘completamente’ contrario”, si legge nel report.

Strumenti digitali per prenotare servizi esperienziali

L’88% dei business traveller acquista online almeno un servizio ‘aggiuntivo’ rispetto all’alloggio e ai trasporti.

E lo fa sia attraverso strumenti (l’80% dei viaggiatori ne ha prenotato almeno uno online) che di persona (63%). In particolare, il il 51% prenota i ristoranti, il 27% i parcheggi e il 19% il posto a sedere in aereo.

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Filippo Renga

“Anche per i viaggi business, come per quelli leisure, i servizi ‘aggiuntivi’ e le attività disponibili nella località costituiscono una componente fondamentale nel determinare la soddisfazione dei viaggiatori e proprio per questo motivo l’Osservatorio li definisce esperienziali”, afferma Filippo Renga, co-direttore dell’Osservatorio.

Continua: “La rilevanza delle activities anche per il mercato business è ulteriormente confermata dal dato sulla propensione al bleisure. Infatti, il 45% dei viaggiatori d’affari aggiunge giornate extra lavorative di piacere, per approfittare delle possibilità di svago e intrattenimento presenti nella destinazione”.

Politecnico e business travel: la sharing economy

Il 37% dei viaggiatori ricorre a servizi come Airbnb e Uber.

Di questi, il 24% dei business traveller la utilizza per i pernottamenti, il 19% per i trasporti.

I vantaggi sono evidenziati per il 43% del campione nel risparmio mentre per il 38% in una maggiore ‘comodità’ rispetto ai servizi tradizionali.

App aziendali e non aziendali

Dalla ricerca emerge che il 25% delle aziende si è dotata di un’app aziendale, utilizzata soprattutto per prenotare voli aerei e alloggi.

Oltre la metà dei viaggiatori (56%) si serve di applicazioni non aziendali durante la trasferta, principalmente per servizi di mappe (67%), meteo (57%), social e traduttori (42%). Ma anche per prenotare ristoranti, voli e alloggi (tra il 41% e il 35% dei casi). In fase di prenotazione, i self booking tool sono utilizzati dal 34%.

Approfondisci con un’altra ricerca qualitativa di American Express, in questo articolo.

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