Dopo il sì del Cda al nuovo piano Alitalia (leggi qui) arriva il no dei sindacati che, dopo la presa visione delle iniziative che dovrebbero riportare in attivo il vettore tricolore, hanno subito deciso unitariamente di proclamare uno sciopero di 24 ore per il prossimo 5 aprile. Che si va a sommare a quello di lunedì prossimo (leggi qui) che, come da comunicazione della stessa Alitalia, porterà alla cancellazione del 40% dei voli nazionali ed internazionali. “Un piano assolutamente non credibile che di certo prevede solo tagli agli organici e ai salari. Le ipotesi di incremento dei ricavi sui voli a lungo raggio, con 8 nuovi aerei nell’arco di 5 anni, è un’ipotesi molto remota che non ci dà la possibilità di credere che possano aumentare, anche alla luce degli ostacoli rappresentati dalle alleanze con la Delta e il gruppo Air France-Klm” ha detto dirigente della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi.
Piano Alitalia: gli esuberi soprattutto tra il personale di terra
Ma, e come sempre ci sono tanti ma. Perché l’attestatore del piano, Riccardo Ranalli, ha sottolineato che Alitalia ha bisogno di 400 milioni di euro di contingency equity, in caso in cui non raggiunga gli obiettivi previsti. Una equity che Unicredit vede come fumo negli occhi, visto che in questi ultimi anni ha perso circa 500 milioni. E, come sempre ancora, si ritorna a parlare di intervento pubblico…