I pagamenti contactless saranno possibili senza l’inserimento del codice Pin per transazioni fino a 50 euro, dal 1° gennaio 2021. Bancomat, Mastercard, Visa e tutti i principali player del settore dei pagamenti hanno collaborato negli ultimi mesi per rendere possibile l’adozione della nuova soglia. Che corrisponde al doppio rispetto a quanto è possibile oggi.
Banche ed esercenti adatteranno strumenti e processi per l’implementazione e l’attuazione operativa della nuova misura.
I legislatori europei consentivano già dal 14 settembre 2019 di innalzare i limiti. Nel rispetto dalla direttiva europea PSD2, cioè la Payment services directive 2.
Con 63 miliardi di euro transati nel 2019, i pagamenti contactless stanno facendosi strada nella quotidianità, spinti dalla necessità di limitare i contatti per ragioni di contagio da Covid19 se non banalmente di igiene. Aspetti che sono osservati con una maggiore sensibilità anche dai viaggiatori d’affari.
Pagamenti contactless, la modalità del “new normal”
Per Mastercard, in particolare, il 70% di tutte le transazioni è contactless.
Lo dice l’ultima ricerca europea della società di pagamenti, condotta dal 10 al 12 aprile 2020 su mille intervistati.
L’87% degli italiani che hanno partecipato concorda sul fatto che i pagamenti contactless siano stati adottati con facilità. Quasi la metà (45%) ammette, inoltre, che l’utilizzo del denaro contante è diminuito durante la pandemia Covid-19. Il 10% lo ha completamente abbandonato.
Il 73% degli intervistati italiani ha dichiarato di possedere una carta contactless. Il 17% di averla utilizzata per la prima volta in questa modalità proprio durante l’ultimo periodo.
La quasi totalità del campione di utilizzatori di carte contactless intervistati ha affermato che la fine della pandemia non cambierà il loro utilizzo del metodo di pagamento.
Rispetto al dispositivo utilizzato, il 25% ricorre al proprio telefono cellulare Nfc e una media del 4% strumenti abilitati come gli orologi. Tuttavia la carta di pagamento contactless rimane la più ricorrente, per l’81%.