Omnia Hotels non si ferma durante l’emergenza Covid-19. La catena alberghiera della famiglia Lazzarini continua una tradizione iniziata 35 anni fa e si prepara alla riapertura, con tutte le cautele del caso e in base alla risposta del mercato. Con 5 hotel a Roma, e un sesto in arrivo, l’azienda punta a crescere in nuove destinazioni. Intanto ha deciso di mantenere aperto un albergo, nella zona dell’Eur, per ribadire la vicinanza con la città e dare un servizio durante il lockdown.
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A parlare della strategia Omnia Hotels è Francesco Lazzarini, Ceo del gruppo alberghiero.
L’emergenza sanitaria ha fermato l’industria del turismo. Ha costretto a posticipare l’apertura dell’hotel St. Martin?
«Il programma era di aprire per Pasqua o ai primi di maggio. E in questo momento l’hotel (un 4 stelle da 137 camere a breve distanza dalla stazione Termini, ndr) è praticamente pronto. Insomma: resta molto poco per poterlo aprire. Solo gli ultimi dettagli. Ma alla luce dello stop forzato, vogliamo riaprire il cantiere in sicurezza e – a questo punto – fare con calma in attesa che l’Italia riparta. Per questo valuteremo quando le condizioni di mercato consentirano l’apertura e inizieremo il business».
Omnia Hotels non si ferma, dunque. A quale business puntate?
«Per una struttura di 137 camere con centro congressi modulabile da 150 posti totali dobbiamo per forza puntare a tutte le linee di business. Abbiamo pertanto sottoscritto accordi corporate e leisure. E altri ne faremo».
Ci sono 5 strutture, una sesta in arrivo, un nuovo centro congressi allo Shangri-La e progetti di crescita in altre città italiane. Quali prospettive?
«L’interesse a espanderci c’è sempre. Ma per forza di cose dobbiamo tenere i piedi per terra. Diciamo che nella seconda metà del 2020 potremo essere più precisi e, magari, annunciare l’apertura in una città che non sia Roma. Prima che lei me lo chieda, le posso anticipare che stiamo guardando con molto interesse a città come Milano, Firenze e Venezia, ossia a mete che combinano business con leisure. Per ora non posso dire di più».
Avete in programma delle ristrutturazioni in questo periodo di semi-chiusura?
«Omnia Hotels non si ferma neanche in questo periodo, anche se per forza di cose tutto è rallentato. Se lo Shangri-La è sempre rimasto aperto per rimanere vicini al territorio, le altre 4 struture chiuse sono state oggetto di rinnovamenti. Stiamo valutanto se approfittare di questo momento per fare interventi di ristruturazione importanti».
Come ritenete possa essere la domanda di viaggi esteri nei prossimi mesi?
«Siamo in costante contatto con i nostri partner. Fra questi, agenzie di viaggio, tour operator e Tmc. Quello che ci fa ben sperare e che da loro stiamo ricevendo richieste con delle date da “bloccare”. In aggiunta, stiamo avendo telefonate di diverse aziende che stanno chiedendo se siamo aperti. Insomma: la macchina si è ri-messa in moto e siamo ottimisti».
Quale sarà la vostra strategia nei mesi successivi alla riapertura?
«Stiamo mettendo in piedi un piano di comunicazione, puntando molto sulla sicurezza per far sentire il cilente a suo agio nei locali. “Se vieni da noi stai al sicuro” è il nostro motto oggi e nei mesi a venire».
Avete previsto supporti di contenimento e protezione per clienti e dipendenti?
«Sì, certamente. Con mascherine, guanti e barriere protettive. Come detto, comunicare questa strategia sarà il nostro focus principale dei prossimi mesi».