Come già argomentato su queste pagine, parlando di spese di trasferta e rimborsi, con il 2025 arrivano novità importanti in azienda, anche per i dipendenti: basta pagamenti non tracciati, ovvero contanti, servono carte di credito, debito o altri strumenti.
Meglio digitali, come le App, pena il non avere diritto al rimborso del costo sostenuto. Si danno quindi da fare i fornitori, dei vari sistemi di pagamento per i dipendenti. Grazie ai loro servizi, infatti, si evitano rischi e oneri che dal 2025 gravano sulle spese di trasferta (es. trasporti, taxi, alloggi, ristorazione e simili) non pagate in modo tracciabile.
Doppia tassazione se si paga in contanti
La nuova regola, inclusa nella discussa manovra di Bilancio 2025 per combattere il “nero” o “sommerso” di questi ambiti e incrementare così gli introiti dello Stato, da queste spese tipiche dei viaggi d’affari, prevede una doppia misura sul fronte.
In primis il detto stop alla deducibilità delle spese non tracciate, per le imprese che quindi le accetteranno dai dipendenti solo se tracciabili nel pagamento. Secondo, gli eventuali rimborsi sono tassati per i dipendenti stessi, se non tracciati. Il target, per il quinquennio previsto nei conteggi dello Stato, è di un maggior gettito fiscale per 1,4 miliardi.
Nuove carte di credito aziendali 2025, Come funzionano
Si prevede così un aumento nella diffusione di carte credito aziendali ai dipendenti che viaggiano, dal 2025, visto che a oggi soprattutto le Pmi non erano avvezze a questo tipo di soluzione per il pagamento dei servizi di viaggio dei dipendenti.
Diversi gli approcci. Chi preferirà concordare nuove carte per uso sia personale sia aziendale, emesse a carico dell’azienda, ma che prelevano da conti del dipendente in modo dilazionato (permettendo al lavoratore l’accredito anticipato del rimborso spesa effettuata). Chi vorrà invece usare vere e proprie carte di credito aziendali.
Critiche e spese non rimborsabili
La temuta doppia imposizione nel mondo dei rimborsi spese, ha fatto alzare dopo la proposta di legge alcune critiche, da chi vorrebbe eliminare la l’indeducibilità dei costi in capo al datore di lavoro, ma al momento non ci sono state correzioni al testo proposto.
Lato dipendenti, occorre ricordare che le spese 2024 non presentate nei tempi e modi corretti, portano al rischio di perdere la possibilità di rimborso, con il nuovo anno dove l’azienda non potrà più scaricarle.