Nuova area imbarco

La nuova area imbarco a Fiumicino apre al T1 con 12 finger

Dopo 6 mesi di lavoro, numerose autorità hanno tagliato il nastro della nuova area imbarchi dello scalo romano nella quale spicca un busto fatto dal Bernini nel 1679

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La nuova area imbarco dell’aeroporto di Roma Fiumicino ha aperto dopo mesi di lavori. Il taglio del nastro, alla presenza delle autorità, avviene a meno di un anno dall’inaugurazione dell’area di imbarco A del Leonardo da Vinci.

Quella appena aperte si trova nel Terminal 1 ed è in grado di gestire 6 milioni di passeggeri annui in partenza verso destinazioni nazionali e dell’area Schengen.

È una infrastruttura dotata di 22 gate, di cui oltre la metà attrezzati con pontili per l’imbarco, in linea con gli investimenti realizzati da Adr. Gli interventi effettuati hanno permesso questa apertura hanno riguardato tutte le componenti strutturali e impiantistiche, con l’obiettivo di massimizzare gli spazi dedicati ai passeggeri e agevolarne l’orientamento.

Ma c’è una novità: inquadrando un QR code posizionato sui leadwall dei gate di imbarco, i passeggeri possono ascoltare via podcast una guida della destinazione di arrivo. Chi viaggia puà anche scaricarla e portarla anche in volo.

Il podcast è frutto della collaborazione tra Aeroporti di Roma e Chora Media e rientra nel progetto congiunto “Audioporto di Roma Fiumicino”, che punta a divulgare notizie, storia e arte grazie a podcast tematici.

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La nuova area imbarco ha anche un nuovo sistema per gestire i bagagli

La nuova area d’imbarco ha una superficie di quasi 25.000 mq, ha 12 nuovi “finger” per l’imbarco diretto in aereo, 44 self boarding gate e colonne digitali integrate nelle strutture.

Nella zona arrivi, inoltre, è stato installato un nuovo sistema di smistamento bagagli, con 3 nuovi nastri di riconsegna bagagli per una capacità aggiuntiva di ulteriori 3 milioni di passeggeri l’anno.

Da notare che questa infrastruttura è stata realizzata adottandogli ultimi protocolli ambientali, senza effettuare scavi né aumentare di un solo metro cubo l’infrastruttura esistente. Il tutto riutilizzando i materiali di costruzione.

L’apertura al pubblico della nuova infrastruttura aggiunge un ulteriore tassello alla rivisitazione di tutto il nuovo Terminal 1, con un investimento complessivo di 500 milioni di euro. In tale somma è compresa anche l’apertura dell’ex area di imbarco C, prevista prima dell’estate, e la ristrutturazione dell’ex Molo D. Quest’ultima sarà avviata nei prossimi mesi.

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All’inaugurazione, presenti numerose autorità (e un busto di Bernini)

L’inaugurazione ha visto la presenza, tra gli altri, del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, del Sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi e del presidente Enac, Pierluigi Di Palma.

Presenti anche l’amministratore delegato di Ita Airways, Fabio Lazzerini, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e il vice sindaco di Fiumicino, Ezio di Genesio Pagliuca. Per Adr hanno partecipato il presidente Claudio De Vincenti e l’amministratore delegato, Marco Troncone.

«Oggi ha dichiarato quest’ultimo celebriamo la conclusione di un ulteriore traguardo del progetto di espansione e rivisitazione del Terminal 1. Questo segue l’apertura del Molo A dello scorso anno. Una tappa importante del grande programma di investimenti da 10 miliardi di euro che Adr ha previsto entro il 2046. Di questi, ne abbiamo già realizzati 2,5».

La ristrutturazione, iniziata ottobre 2022, ha comportato un’ottimizzazione degli spazi operativi con l’obiettivo di aumentare il comfort generale dell’aerostazione. Gli interventi consentono anche un aumento della visibilità dei servizi al passeggero e l’incremento della luminosità degli ambienti grazie all’utilizzo della luce naturale.

Grazie alla collaborazione con il Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, i passeggeri in partenza potranno ammirare l’ultima opera del Bernini, il ‘Salvator Mundi’. È un testamento spirituale del grande artista, realizzata intorno al 1679 e proveniente dalla Basilica di San Sebastiano Fuori le Mura.

Inizialmente l’opera apparteneva alla regina Cristina di Svezia, legata a Bernini da profonda stima e amicizia. Alla morte della sovrana, il busto andò a Papa Innocenzo X, ma dopo ulteriori passaggi se ne persero le tracce. Circa 20 anni fa avvenne il ritrovameno nella citata chiesa romana.

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