Nubi nere sui cieli europei in caso di hard Brexit. Anche se le istituzioni europee hanno inviato al Regno Unito delle linee guida approvate dai 27 paesi dell’Unione per limitare le conseguenze negative di una eventuale uscita dall’Ue senza alcun accordo, visto che quello faticosamente raggiunto tra l’esecutivo di Theresa May e il negoziatore di Bruxelles Michel Barnier potrebbe esser rigettato dalla Camera dei Comuni il prossimo 14 gennaio. Linee guide che interessano anche il trasporto aereo per evitare la paralisi del traffico aereo tra il Regno Unito e l’UE con una proposta ben chiara: le compagnie aeree potranno continuare a volare tra il Regno Unito e i paesi dell’Unione europea per 12 mesi, senza però la possibilità per i vettori britannici di fare scalo sul territorio di un membro UE prima di decollare per un’altra destinazione. “Queste misure forniranno solo la connettività di base e non duplicheranno in nessun caso i vantaggi significativi dell’adesione al Cielo unico europeo. Entreranno in vigore a condizione che il Regno Unito conceda diritti equivalenti ai vettori aerei dell’UE e garantisca condizioni di concorrenza leale” fanno sapere da Bruxelles che si propone inoltre di prorogare la validità di alcune licenze di sicurezza aerea per un periodo di nove mesi, periodo in cui consentirebbe agli operatori britannici di trasportare temporaneamente merci nell’UE, a condizione che il Regno Unito conceda diritti equivalenti ai trasportatori stradali dell’UE e nel rispetto delle condizioni di concorrenza leale (vedi qui i timori del settore aviation britannico).
Nubi nere sui cieli europei in caso di hard Brexit. Ma, per easyJet, i voli continueranno comunque
Nell’incontro di ieri con i vertici easyJet (vedilo qui) si è anche parlato di Brexit e François Bacchetta, direttore del vettore per Francia e Italia, sottolinea la posizione del vettore britannico, ma con Coa anche Europeo, in Austria, e in Svizzera. “EasyJet resta fiduciosa che i propri voli continueranno a essere operati regolarmente, anche in caso non venisse trovato un accordo sulla Brexit. La compagnia ha comunque attivato in maniera preventiva una struttura post-Brexit che le consentirà di proseguire le operazioni su tutto il network. easyJet in questo momento opera con tre diverse compagnie con sede in Austria, Svizzera e Regno Unito proprio per poter garantire la continuità dei collegamenti tra Europa e Regno Unito e all’interno dell’Europa stessa” fa sapere la compagnia in una nota.