Navi crociera

Navi da crociera sempre più grandi: inquinano pagando poche tasse

Le navi da crociera di lusso sono sempre più grandi e il GNL non basta per le emissioni di una flotta che potrebbe fare di meglio

Per la serie forse non tutti sanno che…. Le navi da crociera, hanno raddoppiato le loro dimensioni in soli 24 anni: dal 2000 al 2024. Questo spunto di pura misura fisica permette agli ambientalisti di avanzare commenti critici di un certo peso, pesando a emissioni, investimenti e trattamento di un mercato che è del lusso.

Grandi come 8 Titanic

Se continueranno a crescere a questo ritmo, allertano da T&E, nel 2050 le più grandi navi da crociera potrebbero raggiungere le 345.000 tonnellate di stazza lorda: otto volte più grandi del Titanic! La rapida crescita comporta un costo ambientale, se si considera che l’industria globale delle crociere è esplosa negli ultimi cinquant’anni.

Quante grandi navi crociera circolano nel mondo

Nel 1970 erano 21 mentre oggi sono 515. In questo modo le emissioni di CO2 del settore a livello UE sono recentemente cresciute del 20%, rispetto al 2019, l’anno prima della pandemia.

Di recente il gruppo Carnival ha commissionato a Fincantieri tre nuove navi da crociera, le più grandi che il costruttore abbia mai messo in cantiere. Come anticipato da Missionline.it, a inizio anno è stata lanciata la più grande nave da crociera del mondo: Icon of the Seas. Con 40 ristoranti, 7 piscine e fino 7.600 passeggeri (già cinque volte più grande del Titanic).

Carburanti navali: eFuel o GNL

Molti operatori crocieristici stanno passando al gas naturale liquefatto (GNL) e le navi alimentate a GNL rappresentano il 38% degli ordini globali di navi da crociera. Sebbene il GNL emetta meno inquinanti locali e CO2, rilascia metano, un gas serra che secondo le associazioni ambientaliste, rende queste navi più dannose per il clima rispetto ai carburanti navali tradizionali.

Sempre in T&E affermano che l’unica soluzione sostenibile e scalabile per decarbonizzare siano i carburanti sintetici, o e-fuels, derivati da idrogeno verde.

Sanzioni UE alle navi da crociera

Essendo un business di lusso, si potrebbe investire in questi carburanti, anche se più costosi. Stime dicono che gli E-fuels potrebbero alimentare quasi il 4% della navigazione europea nel 2030. Ma le navi da crociera navigano su rotte molto programmabili, rendendo prevedibili e relativamente facili da pianificare le esigenze e i tempi di rifornimento.

Data l’inclusione del settore marittimo al meccanismo di prezzamento del carbonio dell’UE, e le sanzioni previste dal 2025 (FuelEU Maritime) navigare solo con combustibili fossili sarà del 13% più costoso nel 2030 rispetto a miscelare il 4% di metanolo sintetico (e-metanolo) nel mix di carburante. L’aumento di costo per una navigazione con combustibili fossili rispetto alla miscelazione di e-fuels, potrebbe raggiungere oltre il 30% nel 2040 e l’80% nel 2050.

Questione di tasse (50 euro a biglietto crociera)

T&E non risparmia critiche, quando si parla di tassare il turismo di lusso. Le navi da crociera sono attualmente esenti dalle imposte sul carburante, dalle imposte sulle società e dalla maggior parte delle imposte sui consumatori a cui sono soggette le altre modalità di trasporto. Un tassa di 50 euro per biglietto di crociera (valore circa 1.400 euro) genererebbe 1,4 miliardi di euro a livello globale. Proventi utili cruciali per il clima e per dire che il turismo di lusso sia tassato come le auto molto potenti e la benzina.

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