Mobilità urbana e sostenibilità: ripensare gli spostamenti in città secondo nuovi paradigmi è un must. Non solo perché il 25% degli investimenti del Recovery Fund sarà destinato alla mobilità sostenibile, ma perché la società si dice pronta a ridurre il proprio impatto ambientale.
Secondo Monitor Deloitte, la divisione che si occupa specificamente di accompagnare le aziende nell’innovazione, un modo per “disegnare” nuovi contesti urbani è rappresentato dal “15 Minutes City”, che il professor Carlos Moreno (docente alla Sorbona di Parigi) ha teorizzato, suggerendo di spostarsi solo a piedi o in bicicletta in centri dove i servizi sono collocati entro un raggio di soli 15 minuti.
Mobilità urbana e sostenibilità: le città di 15 minuti
«La mobilità sta attraversando un periodo di forte cambiamento, spinto da clienti con una propensione sempre maggiore all’uso di nuove forme di mobilità e non solo», osserva Alessandro Pagliero, manager di Monitor Deloitte che interverrà a Missionfourm.it.
Continua: «Oggi rileviamo una forte disponibilità ad acquistare servizi di mobilità anche da diversi operatori e da un’offerta sempre più ricca di nuove soluzioni. Da un nostro studio emerge che il 62% dei cittadini acquisterebbe da operatori non tradizionali come le società di servizi tecnologici, le assicurazioni e le utilities.
In questa scelta, due cittadini su tre sono guidati dal possibile vantaggio economico, ma sono sempre più importanti la flessibilità dell’offerta (40%), il livello di assistenza in caso di problemi (36%) e la garanzia data dal brand dell’operatore (31%)».
La ricerca rivela che 3 italiani su 4 prenderebbero in considerazione un’auto elettrica o ibrida.
A fronte del desiderio di diminuire l’impatto ambientale, espresso dal 72% degli intervistati, rimane l’ostacolo di un costo ritenuto ancora troppo elevato (secondo il 57%). Così come la scarsa diffusione della rete di ricarica, la limitata autonomia dei veicoli e i tempi di rifornimento significativi.
Ma sappiamo che questi timori sono anche frutto di una cultura della mobilità elettrica non ancora troppo diffusa tra i consumatori.
15 Minutes City: un modello attuabile
In questo contesto si può pensare di evolvere la mobilità urbana verso la sostenibilità solo evolvendo il “disegno delle città”.
Infatti, per più di 3 cittadini su 4 circa l’80% dei viaggi avviene all’interno del contesto urbano.
Pagliero: «Il modello della 15 Minutes City rappresenta la miglior risposta al bisogno di vicinanza ai servizi, espresso dal 95% degli abitanti delle città italiane.
I cittadini vorrebbero avere nelle proprie vicinanze supermercati (richiesti dal 72% dei cittadini), verde pubblico (54%), lavoro (51%) e assistenza sanitaria (44%)».
La mobilità e i modelli cittadini devono quindi essere ripensati sinergicamente impostando interventi lungo 3 linee.
Anzitutto la realizzazione di interventi strutturali, poi la definizione di regolamentazioni specifiche e infine l’evoluzione dell’offerta delle forme di mobilità.
Queste ultime devono essere flessibili ed economiche.
Senza dimenticare che gli utenti condividerebbero volentieri i propri dati in cambio di vantaggi. Ad esempio, sconti e prezzi del servizio basati sul proprio stile di guida e assistenza personalizzata.
In questo scenario, amministrazioni statali e locali, operatori privati e cittadini dovranno collaborare.
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