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Wedding tourism: il matrimonio indiano in Toscana e l’impatto degli eventi nuziali

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Tre giorni di festeggiamenti e oltre 150 invitati provenienti da diversi paesi del mondo. Sono questi i numeri del matrimonio indiano svoltosi recentemente in Toscana a La Bagnaia Golf & Spa Resort Siena, Curio Collection by Hilton. Il matrimonio è stato organizzato dal team della struttura, in collaborazione con l’agenzia di eventi indiana Shloka Events.

A far scegliere agli sposi il resort senese sono stati più fattori: la destinazione, la disponibilità di spazi (la tenuta si estende si 1.100 ettari e dispone di vari edifici in 2 borghi medievali) e Namaste, il programma Hilton dedicato espressamente ai matrimoni indiani con attenzioni speciali per garantire il rispetto delle tradizioni gastronomiche e rituali.

E’ stato progettato per offrire un’esperienza su misura per i gruppi che viaggiano dall’India all’Europa e include incentivi come permessi per portare i propri cuochi, politiche di cancellazione flessibili, suite gratuite per spose e sposi nei loro matrimoni.

Circa 25 milioni di turisti indiani viaggiano all’estero e l’Europa si accaparra una quota di mercato di circa il 20% di tutte le partenze. L’Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite (UNWTO) prevede che il Paese rappresenterà 50 milioni di turisti in uscita entro il 2020.

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Il team della Bagnaia è stato il punto di riferimento non solo delle famiglie degli sposi supportate dal wedding planner, ma anche dei fornitori, e cioè fotografi, videomaker, catering esterni, laboratori floreali, DJ, artisti e musicisti.

Per quanto riguarda l’accommodation, la famiglia e gli invitati della sposa hanno soggiornato a Borgo Filetta, mentre lo sposo con il suo seguito hanno scelto Borgo Bagnaia. La disponibilità di 2 location vicine e separate è una caratteristica del resort funzionale al rispetto della tradizione indiana.

L’evento si è sviluppato su un programma di 3 giorni.

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Giorno 1, regali di benvenuto

Gli ospiti, completato il check-in con regali di benvenuto pensati dalle famiglie degli sposi, hanno pranzato sulla terrazza del ristorante La Voliera. Il pomeriggio è trascorso all’insegna del relax delle acque termali e dei servizi della Buddha Spa by Clarins. Al tramonto, gli invitati si sono raccolti presso la sala banchetti per la cena, dove il primo cocktail e il menu sono stati creati nel segno della tradizione toscana.

Giorno 2, tradizioni gastronomiche s’incontrano

Ai ristoranti La Voliera e Il Fantino è stata servita la colazione a buffet con piatti e prodotti italiani e indiani. In seguito è partito il tour alla scoperta della destinazione e della città di Siena, dove gli sposi e gli invitati hanno assaggiato le specialità gastronomiche e visitato il centro storico. Per ricreare la tipica atmosfera indiana è stato organizzato un open bar con finger food indiano, balli e musica presso il cortile di Borgo Filetta a cui è seguita una cena a buffet con piatti tradizionali preparati dallo chef indiano presso Il Fantino. Si è combinato così lo stile rustico toscano del ristorante alla cucina indiana. La possibilità di portare uno chef esterno rientra nel programma Namaste.

Giorno 3, i riti per gli sposi

Prima della cerimonia è stato eseguito il Tel Baan, un rito di preparazione per lo sposo e la sposa a cui è seguito il Baraat, la processione nuziale del futuro marito. Lo sposo è partito a bordo di una Fiat 500 dalla Canonica, una residenza interamente privatizzabile all’interno di Borgo Bagnaia. Seguito dagli invitati e accompagnato dalla musica, è giunto al Passaggio Floreale, scalinata addobbata con fiori da dove è stato condotto alla Terrazza sul Mondo. L’area outdoor di 900 metri quadrati è stata allestita per la cerimonia principale officiata dal bramino.

Durante la celebrazione è stato organizzato un Hi Tea con piatti indiani dal catering esterno e un angolo con gelato italiano artigianale. Alla fine della celebrazione gli ospiti, allietati dalla musica di una violinista, hanno preso un cocktail nel patio della sala banchetti, prima di degustare al suo interno la cena di gala con piatti italiani preparati dallo chef del resort.

Wedding tourism in Italia, i dati del fenomeno

Oltre 8.700 eventi per un fatturato stimato di 500 milioni di euro.

È questa la dimensione del settore del wedding tourism in Italia nel 2018 secondo l’indagine realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze per Convention Bureau Italia (leggi qui la notizia sulla crescita del bureau nazionale). I dati dello studio sono stati ottenuti dall’analisi di oltre 1.600 tra questionari e interviste telefoniche a operatori del settore.

Secondo la survey, il turismo dei matrimoni ha generato oltre 436 mila arrivi e oltre 1,5 milioni di presenze, rispettivamente il +6,8% e il +7,4% sul 2017, con risultati particolarmente positivi per il Sud e per le Isole. Il numero medio di invitati a evento è stato di 49,6 e la spesa media di 56.890 euro.

Il “matrimonio-tipo” è stato celebrato nei luxury hotel, prevalentemente nei mesi estivi (in particolare giugno e settembre) e con rito religioso o simbolico. In aumento anche i “same sex wedding”, matrimoni LGBQT: la crescita è stata del +64% rispetto al 2017 e il fenomeno rappresenta ormai il 12% del mercato.

Nel 2018 le coppie straniere sono arrivate in prevalenza da Regno Unito (28,1%), Usa (21,9%), Australia (9,4%), Germania (5,5%) e Canada (4,5%). Non sono però mancati matrimoni di altre nazionalità con un minor impatto percentuale ma un maggiore impatto economico quali, per esempio i Paesi Scandinavi, l’Indonesia e gli Emirati Arabi.

Le regioni preferite dagli stranieri sono state la Toscana (30,9%), seguita da Lombardia, Campania, Veneto e Lazio. In forte ascesa negli ultimi anni Puglia e Sicilia.

Per quanto riguarda le location più gettonate, dopo gli hotel di lusso (31,9%) ci sono le ville, le strutture agrituristiche, i castelli e i ristoranti. Tra le location emergenti figurano le masserie, i rifugi di montagna e le spiagge.

La Toscana a bordo della Fiat 1100 Musone

Come abbiamo visto la Toscana è la regione preferita dal wedding tourism straniero. Merito del patrimonio artistico e paesaggistico, certo, ma anche degli investimenti compiuti dalle strutture locali per proporre sempre nuovi servizi. Belmond Villa San Michele e Belmond Castello di Casole, per esempio, permettono di andare alla scoperta del territorio a bordo di un’insolita Fiat 1100 Musone.

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La berlina, introdotta dalla Fiat nel 1937, è elettrica. Gli esterni sono personalizzati da Garage Italia. Le decorazioni esterne sono invece firmate da Lucamaleonte, street artist che si ispira all’arte classica e alla natura.

Leggi qui della fiat 500 “Spiaggina” e della personalizzazione dell’azienda fondata da Lapo Elkann per reinterpretare in chiave emozionale le auto.

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