Turismo congressuale ritorna

Turismo congressuale e Iapco: ritorno al centro della promozione

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Il turismo congressuale ritorna a far parlare di sé in occasione dell’assemblea generale Iapco, l’associazione mondiale dei Pco (professional congress organizer). Un’associazione che ha scelto il Roma Convention Center “La Nuvola” per l’evento di benvenuto, a cui erano presenti le istituzioni e i vertici di Enit, Ice, Eur, del Convention Bureau Italia e del Convention Bureau di Roma e Lazio.

Il comitato organizzatore locale della conferenza, composto da tre player del settore come Aim Group International, Ega Worldwide Congresses & Events e Oic Group, insieme ad Eur Spa hanno curato l’evento di apertura per dare l’avvio ai lavori. Lavori cui hanno partecipato circa 150 delegati internazionali.

Ma che aria tira nel comparto? Il turismo congressuale ritorna in auge o sta vivendo ancora nel limbo?

Lo abbiamo chiesto durante Iapco ad alcuni dei protagonisti di un settore che rappresenta una fetta importante turismo in generale.

[Era il 2019 quando Roma si aggiudicò l’assemblea Iapco]

Il turismo congressuale ritorna?

«Italy is back, Roma is back», ha detto il sindaco Roberto Gualtieri alla platea internazionale dei delegati, riferendosi al fatto che la città non solo è (più o meno) pronta per riaccogliere i turisti quanto che i segnali si stanno intravedendo.

«Sono pronto a lavorare per supportare questo settore, migliorando l’attrattività della città grazie a importanti investimenti in innovazione, sostenibilità, qualità dell’ambiente urbano e dei servizi. L’interazione tra connessione digitale e umana sarà fondamentale per rendere gli eventi in città unici e sempre più efficaci».

Più concreto, ma comunque pieno di ottimismo è stato Marco Simoni, presidente di fresca nomina di Eur Spa.

«Per favorire la ripresa del settore, dopo lo stop pandemico, sarà fondamentale agire insieme, in spirito di stretta collaborazione tra tutte le istituzioni e la filiera industriale», ha ribadito il “padrone di casa” al centro congressi La Nuvola.

«Dopo avere ospitato il G20 a fine ottobre, abbiamo già diversi importanti eventi in calendario per i prossimi mesi. E siamo pronti a diventare un gateway di accesso alla città, alla sua storia, alla sua modernità».

Enit: 2022 con focus sul Mice e un ufficio a Dubai

Turismo congressuale ritorna
Giorgio Palmucci

Anche se il settore sta attraversando un momento duro, il settore congressuale ritorna protagonista nella strategia Enit.

Giorgio Palmucci, presidente dell’ente di promozione turistica, lo sottolinea in maniera molto chiara.

«Riteniamo che il Mice e il business travel soffriranno ancora visto che – soprattutto il primo – vivono su pianificazioni molto anticipate. Per questo motivo abbiamo aumentato la quota di budget destinata alla promozione di questi settori».

Il manager milanese ha rimarcato che la quota raddoppierà, passando dal 20 al 40%.

«Ritengo che i livelli del 2019 si possano raggiungere solo nel 2024», sottolineando che la filiera della meeting industry è centrale nel rilancio dell’Italia turistica.

«Puntiamo molto sul segmento associativo, che rappresenta il 25% del comparto ed è fonte di crescita economica e sociale. Per ora miriamo soprattutto alla promozione nei mercati di prossimità, in attesa del ritorno del turismo americano. Senza dimenticare la promozione in Cina, dove abbiamo uffici a Pechino e Shanghai. La novità? Stiamo pensando di aprire un ufficio Enit a Dubai».

Se il turismo congressuale ritorna, aumenta anche l’export.

Export che vede in prima fila l’Istituto per il Commerco Estero (Ice), guidato da Carlo Ferro. «L’Italia si sta preparando a riposizionarsi dopo la crisi. Stiamo dando nuova forma al Paese, nella direzione della digitalizzazione e della sostenibilità. E questa transizione e la ripresa economica in atto faranno da driver anche per la ripresa del mercato degli eventi».

Il turismo congressuale ritorna e cerca grandi spazi

Turismo congressuale ritorna
Carlotta Ferrari

Ma che cosa cercano le aziende – italiane o straniere – che vogliono organizzare eventi congressuali nella Penisola?

«Cercano soprattutto spazi grandi dove poter tenere i loro appuntamenti senza essere a ridosso uno dell’altro», osserva Carlotta Ferrari, presidente del Convention Bureau Italia.

Convention Bureau che vede come «l’Italia ha reagito alla crisi ed è pronta a ripartire con un nuovo passo. Come peraltro dimostrano le aperture o il rinnovamento di nuovi centri congressi e hotel e l’acquisizione di importanti eventi internazionali. L’Italia è sempre la stessa, è aperta e pronta a ospitare nuovi eventi», conclude.

Tra i protagonisti nell’organizzazione dell’assemblea Iapco è stato Aim Group International, presente con 17 uffici in tutto il mondo dove organizza migliaia di eventi ogni anno. «Siamo soddisfatti dell’assemblea Iapco», argomenta la vicepresidente Patrizia Semprebene Buongiorno.

Continua: «Si tratta di una reale ripartenza, importante soprattutto perché siamo alla vigilia di una fase di rallentamento delle restrizioni. Questo sta dando impulso alla pianificazione degli eventi come dimostrano i forti segnali che arrivano sia il mondo corporate sia da quello associativo. Entrambi sono pronti per riprendere le loro attività, incontrarsi con i propri team o soci, formare o motivare in presenza».

[Leggi cosa diceva Aim agli esordi della pandemia]

OIC, l’importanza delle sinergie tra Pco

Assemblea Iapco
Nicola Testai

A proposito di ripartenza, il Ceo di Oic, Nicola Testai, sottolinea come il lavoro sia ripreso anche se con diverse modalità.

«Dal punto di vista aziendale, la ripresa (economica) si sta sentendo anche se l’internazionale rimane frenato. Credo che ora l’assemblea di Iapco ci abbia lasciato un insegnamento, visto che tre aziende concorrenti come Oic, Ega e Aim hanno il integrato il loro team per il buon successo dell’evento. È questo il segreto del futuro: integrazione e collaborazione tra più agenzie per portar a casa lavoro che altrimenti non arriverebbe perché le forze sarebbero disperse».

Per recuperare i numeri precedenti al Covid-19, quindi, occorrerà massimizzare le sinergie.

Per gli israeliani l’Italia ha un grande appeal

Durante l’assemblea di Iapco abbiamo anche parlato con dei Pco stranieri.

Fra questi l’israeliano Ori Lahav, Ceo di Kenes Group e presidente Iapco che ha sottolineato i motivi per cui potrebbe scegliere (o sceglierà) l’Italia per un prossimo congresso.

«In passato abbiamo organizzato diversi eventi in Italia. Cosa che ci ha fatto costruire forti partnership in città come Bologna, Roma, Firenze o Milano. Tanto per citarne alcune. Il poter contare su un network affidabile ci rende più facile il lavoro». Insomma: il successo è garantito, sembra dire alzando lo sguardo verso il centro congressi La Nuvola.

«Se raccomandiamo l’Italia per un congresso? Sicuramente! E per diversi motivi: la sua facile connettività col resto del mondo, la sua forte industria ricettiva e fornitori di qualità. E mi riferisco ad hotel, centri congressi, trasporti e servizi catering». Il discorso è poi caduto sul tema dell’arte e della cucina: «Qui siete imbattibili», esclama.

Ma cosa rende desiderabile la destinazione congressuale Italia agli occhi delle aziende israeliane?

«Alla storia e alla cultura si aggiunge l’appeal dato dalla capacità di dare emozioni e una “esperienza”. Tutto ciò rimane intatto anche dopo la pandemia, anche perché l’immagine è che l’Italia abbia avuto e stia avendo un buon controllo su di essa. Ossia fattori che oggi sono chiave. Negli ultimi tempi il tema della sostenibilità sta diventando un fattore chiave nella scelta delle destinazioni, degli hotel e dei centri congressi. E la percezione è che l’Italia rientri in questi parametri».

Il PCO irlandese

Da Israele a l’Irlanda. Il Ceo del pco Conference Partners International, Nicola McGrane, ricorda che i motivi per cui i suoi clienti scelgono l’Italia sono «buoni servizi e un ambiente sicuro. In aggiunta, direi convention bureau collaborativi e un sistema di offerta che comprende buone strutture dove organizzare eventi, hotel di livello e, in generale, un positivo network di professionisti degli eventi».

Anche in questo caso c’è il tema storico e culturale, che aiuta a far breccia nei cuori irlandesi. «Tutto lascia un’esperienza positiva e indimenticabile, suffragata anche dalla cucina e dal buon vino, che rappresentano un grande valore da non sottovalutare».

Gli italiani? Hanno una buona conoscenza del mondo. E i risultati raggiunti nel campo della ricerca scientifica parlano a loro favore. «Sono persone amichevoli e ambiziose, che vogliono condividere quello che conoscono del mondo».

[Visita il portale dedicato all’evento, Iapco2022.com]

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