Il Mice in Italia compie cinque anni con il suo Convention Bureau nazionale (CBItalia). Nato nel giugno 2014 in risposta ai bisogni degli operatori della meeting industry, prese le mosse da un protocollo d’intesa firmato con Enit, che ne è un po’ la ‘mamma’. A guidarlo è Carlotta Ferrari, tenace carrarese ma fiorentina d’adozione, che su queste colonne accetta di tracciare un breve bilancio delle attività.
“Siamo molto attivi e il resoconto non può che essere positivo – esordisce -: abbiamo raggiunto un’ottima compagine di associati, ben rappresentativa della filiera. Il mercato ci valuta con interesse e gli incontri con le grandi agenzie e associazioni, che muovono numeri importanti negli eventi e nei congressi, ci hanno confermato quanto avere interlocutori unici sia fondamentale”.
E’ il caso degli Stati Uniti, dove in ogni destinazione, quasi ancora prima degli alberghi, nascono convention bureau e centri congressi. E il più delle volte, la promozione è demandata a queste autorità, se non agli enti aeroportuali.
Negli States, a marzo il CBItalia ha svolto il roadshow “La bella Italia”, incontrando il mercato corporate e delle agenzie incentive statunitensi. Poi Imex a Francoforte è stato l’appuntamento europeo più importante, cui seguiranno l’imminente Imex di Las Vegas (in settembre, 10-12) e a Barcellona l’Ibtm 2019 in novembre (19-21).
“A queste fiere i nostri soci aderiscono individualmente, in quanto la partecipazione è coordinata da Enit; è molto importante esserci e la presenza collettiva è più significativa di qualsiasi altra in forma individuale”, commenta Ferrari.
Il Regno Unito, la vicina Svizzera, il Belgio e la Germania sono altri Paesi dove vengono svolte iniziative di promozione per i soci.
Mice in Italia, cinque anni di CBItalia
Fin qui tutto bene, oseremmo dire. Nel mondo, l’Italia è sesta per numero di congressi da oltre 50 partecipanti e organizzati da associazioni (vedi il ranking ICCA qui). Come fare di più? La criticità è da individuare nella governance. Che detta così non significa molto. Spieghiamoci meglio: la filiera istituzionale è troppo lenta e troppo lunga per stare dietro al mercato.
“Siamo dell’idea che per realizzare grandi obiettivi e dare il giusto valore al Mice in Italia, sia opportuno lavorare in sinergia con Stato e Regioni – continua Ferrari -. E’ proprio la volontà di rendere le destinazioni attrattive per i più grandi congressi internazionali che deve spingere lo Stato e le Regioni a fare ordine, a riconoscere i convention bureau esistenti e a dare delle linee guida precise per la costituzione ed il riconoscimento di altri Cb che nasceranno”.
I bisogni dei convention bureau
Osserva ancora la presidente: “I convention bureau sono il linguaggio universale dei congressi ed hanno bisogno di essere riconosciuti e di essere supportati, come tutte le aziende hanno bisogno di stabilità e non possono essere in balia della politica o dipendere solo da bravi manager. In questo modo è possibile sostenere in maniera più strutturata le destinazioni per le candidature più prestigiose. Perché non esiste nessuna competizione tra le Regioni e le destinazioni, esiste solo la comune necessità di rilanciare l’Italia e il suo settore turistico nell’accezione più ampia del termine, a livello internazionale”.
Servirebbero, dunque, meccanismi di governo che lascino ai Cb più autonomia, considerato che hanno raggiunto competenze e strutture solide.
“Oggi i convention bureau sono almeno una decina e laddove non sono presenti vi sopperiscono organizzazioni che collaborano attivamente con i centri congressi di riferimento; come ad esempio a Milano c’è il MiCo, a Venezia la Vela, oppure a Como il Lake Como Events Network”.
Delegate all’infrastruttura delle camere di commercio oppure soggetti privati, queste organizzazioni si distinguono “per l’ottimo networking e tanto impegno personale”, aggiunge Ferrari.
Governance da registrare
“Ci sono anche Comuni ‘svegli’, ma le destinazioni funzionano perché ci sono persone capaci che quasi a titolo personale fanno girare gli ingranaggi. Tuttavia è difficile sviluppare azioni sinergiche. In Italia abbiamo tutto: capacità, professionalità e bellezza. Manca solo di ‘registrare’ la governance”.
Mice in Italia, le best practice di Bologna, Napoli e Roma
Da presidente del Convention Bureau Italia, Ferrari ha supportato la nascita delle strutture di Bologna, di Roma e del Lazio, di Napoli.
“E’ interesse di tutti che ci siano città più organizzate – conclude -, il CBItalia le supporta e collaborando non ci sentiamo rivali. L’Italia è talmente varia che ogni destinazione ha un’offerta peculiare. Il turismo leisure dovrebbe imparare da noi: quando hai pochi soldi, la creatività sorge spontanea”.
Il segmento wedding
Intanto è arrivata l’analisi Destination Weddings in Italy, realizzata dal Centro Studi Turistici (Cst) di Firenze. Un settore che CBItalia vorrebbe elevare a livello del Mice considerati i termini di portata economica e i flussi.
“Realizza 500 milioni di fatturato (nel 2018) e conta 60mila operatori qualificati”, spiega Ferrari. “E’ un target che coincide sia con il turismo vacanziero sia con quello della meeting industry – continua -, con alcuni plus. Sono viaggiatori ad alta capacità di spesa, programmano con largo anticipo, si tratta di gruppi numerosi e generano un ritorno d’immagine molto positivo per la destinazione. Il wedding ha tutte le carte per essere annoverato a pieno titolo nel Mice e ha ampi margini di crescita in Italia”.
L’anno scorso sono stati organizzati 8.791 matrimoni stranieri nel Belpaese. Hanno generato 436 mila arrivi e 1,5 milioni di presenze.
Approfondisci con il caso del matrimonio indiano organizzato in Toscana.
Italy at Hand, l’evento Mice dell’Italia
Dopo workshop e le grandi fiere internazionali, CBItalia è impegnato nella preparazione di Italy at Hand. “Da quando la BTC – Borsa del turismo congressuale non esiste più, vorremmo che Italy at Hand diventasse la risposta alle richieste dell’industria, dunque l’evento Mice per eccellenza – continua la presidente -. Siamo ambiziosi e orgogliosi che i partner internazionali vogliano parteciparvi con tanta trepidazione”.
Italy at Hand si svolgerà dal 7 al 9 novembre a Roma. Accoglierà 45 buyer internazionali che incontreranno 35 imprese italiane dell’offerta Mice. Sarà il momento degli occhi puntati sull’Italia, che merita di attrarre gli eventi più importanti e numerosi, di un settore della travel industry strategico e che esige pianificazione, non improvvisazione.
Tante località d’eccezione saranno le sedi della manifestazione romana. Dalle più storiche come Palazzo Colonna, alle più innovative come La Nuvola di Fuksas e il Parco Auditorium della Musica di Renzo Piano.
I soci di CBItalia sono Cb locali, centri congressi, venue, hotel a vocazione Mice, catene alberghiere, top agency e top supplier, toccando una rappresentatività di oltre 3500 aziende su tutto il territorio nazionale.