Avital Kotzer Adari, direttrice dell’ufficio del turismo d’Israele, termina dopo 6 anni il mandato nella sede di Milano. In agosto s’insedia la nuova delegata, Kalanit Goren Perry. «Tanto il lavoro e tante le soddisfazioni. Straordinario l’impegno del team che mi ha affiancata, risultati positivi spesso anche oltre le migliori aspettative», ha dichiarato Kotzer Adari commiatandosi da colleghi e partner. Nel 2019, 190mila italiani hanno visitato la destinazione, con una crescita di oltre il 27%.
La manager è arrivata in Italia nel 2014, assumendo l’incarico in un momento complesso, nel panorama internazionale, per la destinazione Israele.
L’anno successivo, la svolta: con Expo 2015 fu il primo Paese (insieme all’Italia) ad acquistare uno spazio all’interno dell’area espositiva.
E fu proprio attraverso l’Esposizione universale che l’ufficio nazionale israeliano del turismo ha iniziato a proporre un riposizionamento della destinazione, puntando su aspetti meno noti del Paese.
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Israele Turismo e l’arrivo delle low cost
La direttrice ha dato in questi 6 anni un impulso decisivo all’attività con il trade.
Da una parte ha promosso azioni di respiro culturale come la partecipazione a convegni di contenuto archeologico. Dall’altra ha puntato al turismo generalista attraverso collaborazioni con tour operator e network di agenzie nazionali.
Sono stati siglati accordi di marketing che hanno visto l’organizzazione di eventi dedicati, sponsorizzazioni di convention e roadshow in Italia.
“Due città, un solo respiro” è stato il mood che ha accompagnato il lavoro della delegata. Con Tel Aviv e la capitale Gerusalemme, tra l’altro candidata a Ima 2020 come migliore destinazione business, al centro delle campagne di comunicazione.
Inoltre, il Paese ha conosciuto l’’ingresso e l’affermazione delle compagnie aeree low cost, agevolate dalla politica degli open sky. Numerosi i nuovi voli attivati da Venezia, Bologna, Napoli e Catania, oltre che da Roma e Milano.
Particolarmente intensa l’attività di Pr e ufficio stampa svolta, con una media di 50 comunicati annuali e 25 viaggi all’anno.
Ogni anno, l’ente ha supportato dai 3 ai 7 reportage televisivi, dedicandosi all’approfondimento di aspetti particolari della destinazione.
«Questo ha generato una media annuale di 480 articoli cartacei e 600 online dedicati ad Israele, il 55% dei quali realizzati grazie ad un’azione proattiva dell’ente», spiega una nota.
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I progetti speciali del turismo d’Israele
Alcuni progetti speciali hanno contribuito a collocare Israele in un contesto nuovo.
Ad esempio #israeledagirare, realizzato con il Centro sperimentale di cinematografia diretto da Bartolomeo Corsini sotto la direzione artistica di Maurizio Nichetti. «Ho curato i contenuti e ho lottato per realizzare questo progetto per il quale l’ente è stato anche premiato dal Gist, Gruppo italiano stampa turistica» sottolinea Kotzer Adari.
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«Il mio cuore rimane in Italia, che è la mia seconda casa. Amo la mia terra, ma l’Italia ha rappresentato una crescita professionale e personale. Sono orgogliosa dei risultati che ho ottenuto», sottolinea.
«Sono riuscita a far conoscere in modo sempre più ampio il volto del Paese. Questo ritengo essere stato il successo più importante del mio lavoro: aver dato la possibilità agli italiani di conoscere interamente Israele. Anche negli ambiti fino a poco tempo fa ignorati, avendo aperto le porte a nuovi brand che nei prossimi anni potranno essere sempre più sviluppati. Ora sono pronta per nuove sfide. Ringrazio tutto il mio staff, senza il quale tutte queste attività e questi sogni non sarebbero stati realizzati. Aspetto ora tutti gli amici in Israele».