Israele la nuova destinazione MICE

Israele esce dal lockdown: ripartono viaggi e piccoli eventi

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Israele esce dal lockdown* e sta per mettere la parola fine all’emergenza Covid19. Il traguardo  permetterà la ripresa di tutti i settori economici del Paese, viaggi ed eventi su tutti. A oggi, infatti, Israele è la nazione che ha somministrato più vaccini in proporzione alla popolazione. Oltre 4, 5 milioni di persone sono già state vaccinate, pari al 55% degli abitanti.

L’obiettivo è di somministrare entro fine marzo la seconda dose del’antidoto a tutti.

*aggiornamento dell’articolo in calce

Israele esce dal lockdown e avvia il ritorno alla alla normalità

Israele
Gerusalemme, foto di Sander Crombach su Unsplash

Grazie alla massiccia campagna vaccinale compiuta utilizzando principalmente il siero Pfizer-Biontech, il Paese dal 21 febbraio ha iniziato a uscire dal terzo lockdown, cominciato a dicembre.

L’exit plan per il ritorno alla normalità si basa sul Green Badge e il Purple Badge.

Il bollino verde per il turismo

Il Green Badge è un “bollino verde” riservato ai cittadini che hanno ricevuto la seconda dose da almeno una settimana. Oppure  risultano essersi definitivamente negativizzati dopo il contagio.

Consente l’ingresso agli alberghi e agli eventi culturali e sportivi. Apre le porte anche a palestre, piscine e luoghi di culto.

Il certificato è rilasciato dal ministero della Salute. Consiste in un codice QR univoco. Deve essere presentato in formato digitale o cartaceo, sempre insieme al documento d’identità, all’ingresso di ogni luogo pubblico sottoposto a questa policy.

Le regole per le aperture con i Green e Purple Badge

Oltre che sul Green Badge il ritorno alla normalità si basa sul Purple Badge, l’insieme cioè delle norme che regolamenta l’apertura di centri commerciali, mercati, negozi, musei, biblioteche, zoo, attrazioni turistiche all’aperto e safari.

Tra le norme previste dal Purple Badge ci sono restrizioni sul numero di persone ammesse nei centri commerciali e nei negozi, a seconda delle dimensioni. Oltre al divieto di apertura dei chioschi e di consumo di cibo e bevande al loro interno.

Sono invece contingentati gli ingressi nei musei, ma anche nelle attrazioni all’aperto. E sempre con prenotazione anticipata e visite guidate fino a un massimo di 10 persone.

Exit plan in Israele: prima fase

In questa prima fase di ritorno alla normalità gli hotel sono aperti solo per il pernottamento.

I ristoranti delle strutture sono chiusi, ma è consentito il servizio in camera. Per quanto riguarda gli eventi, sono permesse solo piccole riunioni: 10 persone al chiuso e 20 all’aperto.

Gli aeroporti e gli attraversamenti terrestri rimangono chiusi almeno fino al 6 marzo, con un massimo di 2.000 cittadini israeliani ammessi nel Paese ogni giorno. A condizione, però, che abbiano ricevuto un permesso speciale dal comitato governativo di “esenzione”.

Exit plan: seconda fase

La seconda fase dell’exit plan inizierà il 7 marzo. Chiaramente a condizione che i tassi di contagio continuino a diminuire e aumenti il numero di vaccinati.

A partire da domenica, quindi, gli hotel potranno offrire servizi completi. Bar e ristoranti (che oggi offrono solo servizi di asporto e consegna a domicilio) potranno poi riaprire, seguendo però gli standard del Purple Badg. Dunque con le restrizioni in base alle dimensioni e al distanziamento.

Per quanto riguarda gli eventi, potranno parteciparvi solo i possessori del Green Badge. Si potranno svolgere sino a 20 persone al chiuso e 50 all’esterno. Ad eccezione delle “città rosse” in cui resterà in vigore il rapporto 10:20.

Approfondisci su quando riprenderanno gli eventi in presenza secondo Gbta.

Israele riapre ai viaggi: aggiornamento

Dal 23 maggio Israele riapre: ecco come

A partire dal 23 maggio 2021, Israele aprirà le sue porte ai turisti stranieri dopo più di un anno. Nella prima fase, i gruppi saranno ammessi in base alle linee guida che saranno pubblicate a breve dai Ministeri.

Tutti i visitatori saranno tenuti a sottoporsi a un test Pcr prima di imbarcarsi sul volo per Israele e un test sierologico dovrà essere eseguito all’arrivo all’aeroporto Ben Gurion, così da dimostrare di aver ricevuto la vaccinazione.

Lo schema di riaperture ai viaggi in Israele

Il ministro del turismo Orit Farkash-Hacohen e il ministro della Salute Yuli Edelstein hanno concordato un quadro per l’apertura ai viaggiatori stranieri vaccinati.

Secondo lo schema, il 23 maggio inizierà ad arrivare un numero limitato di gruppi.

Il numero potrà essere accresciuto progressivamente in base alla situazione sanitaria e allo stato di avanzamento del programma. I viaggiatori individuali saranno ammessi in una seconda fase.

Israele esce dal lockdown: trattative per i corridoi turistici

Nel frattempo proseguiranno le trattative avviate con vari Paesi (il primo è stato la Grecia, ndr) per raggiungere accordi per la convalida dei certificati vaccinali, così da annullare la necessità del test sierologico.

Uno schema dettagliato delle attività verrà distribuito nei prossimi giorni.

Il ministro della Salute, Yuli Edelstein dichiara: «Israele è il primo Paese vaccinato, e i cittadini israeliani sono i primi a fruire di questo risultato. Dopo aver aperto l’economia, è tempo ora di consentire la ripresa del turismo in modo, attento e oculato. Aprire al turismo è importante essendo stato questo  uno dei settori più danneggiati durante l’anno Covid19. Continueremo a cercare di adeguare le normative in base allo sviluppo della situazione sanitaria».

Leggi su Mission 1 “Tel Aviv: fluida energia”

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