Il Mice a Bruxelles riparte. Come? Con un recovery fund per aggiornare e adeguare l’offerta delle location per eventi. In più si aggiunge un marchio che identifica le strutture e i servizi allineati ai più rigidi protocolli di igiene e sicurezza. Sono questi i due elementi chiave con i quali la capitale belga punta a mantenere la leadership tra le destinazioni Mice. Ne parliamo con Ursula Jone Gandini, direttrice Italia dell’Ufficio del turismo.
Quali sono le azioni per promuovere la destinazione nel mercato trade italiano?
«Il 2020 è stato un anno pieno di sfide inaspettate e senza precedenti. Nell’immediato abbiamo messo a punto una serie di azioni per fronteggiare la crisi e, a partire dall’estate, abbiamo lanciato campagne di promozione, nella convinzione generale che la situazione potesse tornare presto alla normalità.
La recrudescenza dei contagi e il perdurare della pandemia Covid-19 ci hanno spinti ad adottare un approccio diverso, orientato verso una profonda trasformazione di tutto il sistema Mice, all’insegna dell’innovazione e del superamento di vincoli pratici che, fino a oggi, hanno definito le nostre modalità operative».
Il Mice a Bruxelles riparte: le linee guida
«Più che concentrarci su incentivi specifici o campagne promozionali, le nostre attività in questo momento sono orientate alla sensibilizzazione degli stakeholder sugli enormi progressi compiuti in questi mesi dal nostro sistema ricettivo ed organizzativo.
Il nuovo paradigma di riferimento è basato su 5 linee guida che orienteranno tutte le proposte e le attività del convention bureau: sicurezza, qualità, personalizzazione, digitalizzazione e sostenibilità».
L’upgrade del sistema ricettivo
Continua Gandini: «Visit Brussels si è impegnata in una lunga negoziazione con il governo per ottenere un recovery fund che ha permesso di aggiornare e adeguare l’offerta delle venue al nuovo paradigma di riferimento. Con particolare attenzione allo sviluppo di servizi touchless, all’implementazione di tecnologie per gli eventi ibridi e, naturalmente, all’adozione di strumenti e misure volti a garantire la massima sicurezza sanitaria degli eventi.
Abbiamo puntato molto anche sulla formazione di tutti gli addetti alla meeting industry per garantire un servizio eccellente e, soprattutto, flessibile. In grado, quindi, di adattarsi alle specifiche esigenze del cliente».
Qual è stato l’impatto del Covid19 sul turismo e in particolar modo sul settore degli eventi e dei congressi?
«L’impatto sul turismo leisure è stato forte, come in tutto il mondo. Per quanto concerne eventi e congressi, abbiamo limitato il più possibile le cancellazioni, ricollocando la maggior parte degli appuntamenti e promuovendo formule digitali o ibride per garantire la continuità.
Più che in termini economici, l’impatto maggiore si avrà nella profonda trasformazione dei modelli di riferimento di questa industria, nel lungo termine. Siamo quindi convinti che la scelta di investire sull’aggiornamento delle venue sia vincente e funzionale a offrire sul mercato una destinazione ancora più competitiva e accogliente, quando l’evoluzione delle condizioni sanitarie renderà possibile la ripresa degli eventi in presenza».
Obiettivo: mantenere la leadership Mice
«L’obiettivo è di mantenere il posizionamento acquisito prima della crisi. Sulla base del rapporto annuale pubblicato dalla Union of International Association-Uia, nel 2019 Bruxelles era al primo posto in Europa e al secondo nel mondo per l’organizzazione di congressi ed eventi internazionali. In crescita del 30% rispetto al 2018».
A Bruxelles sono già consentiti gli eventi in presenza?
«In questo momento gli eventi in presenza non sono consentiti. L’aspettativa è di poterli riprendere nell’ultimo quadrimestre del 2021. Alcuni appuntamenti tra novembre e dicembre sono confermati. In questo siamo incentivati dalle numerose domande che riceviamo, soprattutto dal settore associativo.
Le aziende dimostrano un atteggiamento più cauto, anche se non è corretto generalizzare. Durante la pandemia alcuni comparti, a partire dal farmaceutico, hanno registrato una enorme crescita e potrebbero quindi essere trainanti per la ripresa. Naturalmente tutto dipenderà dall’andamento della campagna vaccinale e dalla ripartenza dei flussi internazionali, i cui tempi e modalità sono purtroppo ancora incerti».
Il convention bureau ha in programma azioni per incentivare associazioni e aziende a scegliere Bruxelles per i propri eventi?
«Nel 2020 abbiamo istituito un fondo rivolto ad associazioni, federazioni nazionali e internazionali, Ong, fondazioni di interesse pubblico, agenzie di eventi e società private. L’obiettivo è incentivare l’organizzazione di eventi a Bruxelles. Come risultato, abbiamo registrato circa una trentina di appuntamenti confermati tra il 2021 e il 2025.
A questo si aggiungono il recovery fund che ha permesso di iniettare finanziamenti sulle location. E il marchio Brussels Health Safety Label, che identifica le strutture e i servizi già allineati ai più rigidi protocolli di igiene e sicurezza».
Approfondisci qui gli incentivi per il Mice di Bruxelles.
Informazioni per gli operatori: termini di cancellazione
«Stiamo, inoltre, lavorando per migliorare il “sistema di appoggio” offerto ai soggetti che decidono di organizzare i loro eventi a Bruxelles. Abbiamo creato nuovi supporti informativi sul web per tutte le informazioni pratiche, a cominciare dalle assicurazioni e dalla gestione dei termini di cancellazione degli eventi. E ancora, aspetti fiscali, quadro giuridico di riferimento e un’ampia sezione Faq per fornire le risposte a tutte le domande più richieste.
Per quanto concerne il mercato italiano, segnalo, infine, il potenziamento del supporto alle associazioni attraverso il nostro Associations Bureau. Questo stimola e promuove lo scambio di opinioni e di informazioni tra operatori, con appuntamenti periodici nei quali vengono presentate opportunità disponibili e case history di successo».
Con oltre 2.300 associazioni internazionali con un ufficio nella capitale, la città è la prima al mondo come sede di svariate tipologie di organismi. Perciò gli dedica un team per aiutarli, offrendo svariati servizi. Tra essi l’orientamento dei loro staff al momento dell’insediamento, per esempio.
Policy COVID-19 per un viaggio a Bruxelles
Alla data in cui scriviamo, i viaggi per scopi ricreativi e turistici da e verso il Belgio sono vietati fino al 18 aprile 2021. È consentito viaggiare solo per motivi essenziali, dunque il business travel è permesso così come per ragioni umanitarie e familiari.
È necessario completare una dichiarazione sull’essenzialità della trasferta. Va compilata poi la certificazione “Passenger locator form” per il tracciamento delle persone, entro 48 ore dall’arrivo.
Approfondisci sulle policy in vigore per un viaggio a Bruxelles.