Turismo rigenerativo, economia circolare e azioni per contrastare il cambiamento climatico.
Sono questi alcuni dei nuovi criteri adottati dal Global Destination Sustainability Index 2024 (Gds-Index) per definire le destinazioni turistiche e Mice più sostenibili del mondo.
Co-fondato nel 2016 dall’International Congress and Convention Association-Icca, da City Destinations Alliance, da Imex Group e dalla multinazionale per eventi Mci, il Gds-Index ha un duplice obiettivo. Infatti permette agli organizzatori di eventi di individuare le destinazioni che offrono le migliori prestazioni in termini di sostenibilità e, contemporaneamente, fornisce alle città input per migliorare le strategie, i piani d’azione e le iniziative a favore della sostenibilità.
I criteri di valutazione
Il Global Destination Sustainability Index 2024 classifica oltre 100 città in base a 77 indicatori suddivisi in 4 categorie. Cioè: performance ambientale, performance sociale, performance economica e politiche e gestione della sostenibilità.
Nel dettaglio, la performanceambientale misura l’impatto ecologico della destinazione considerando aspetti quali la gestione delle risorse naturali e delle emissioni di gas serra.
La performance sociale valuta l’inclusività e il coinvolgimento della comunità locale nelle decisioni turistiche mentre la performance economica analizza il contributo del turismo alla crescita economica sostenibile. Infine la categoria politiche e gestione della sostenibilità considera la presenza di politiche e strategie di sostenibilità. Per esempio, i piani di gestione delle crisi e il coinvolgimento dei fornitori in pratiche sostenibili.
Il benchmarking dell’indice di quest’anno ha introdotto 12 nuovi criteri, ne ha perfezionati altri 28 e ne ha rimossi 5 per tenere il passo con le richieste globali di sostenibilità.
Global Destination Sustainability Index 2024: la top ten
Le 10 destinazioni più sostenibili del 2024, con relativo punteggio complessivo, sono:
- Helsinki, Finlandia-92,43%
- Göteborg, Svezia-90,83%
- Copenaghen, Danimarca-88,19%
- Bergen, Norvegia-86,49%
- Aarhus, Danimarca-85,68%
- Bordeaux, Francia-83,37%
- Singapore, 83,37%
- Oslo, Norvegia-83,26%
- Belfast, Irlanda-83,14%
- Sidney, Australia-83,13
Come dalla sua fondazione anche l’edizione 2024 del Global Destination Sustainability Index conferma la leadership dei Paesi nordici, destinazioni che hanno fatto da anni del rispetto dell’ambiente e dell’inclusività una bandiera, ma con qualche cambiamento.
Infatti dopo anni da leader Goteborg perde quest’anno lo scettro di destinazione più sostenibile accontentandosi del secondo posto. A sottrarre il primato alla città svedese è Helsinki. La capitale della Finlandia conquista per la prima volta il primo posto. Infine Copenaghen tiene saldo il 3° posto come nell’edizione 2023 del Gds-Index.
Guardando alla classifica relativa all’Europa centrale e meridionale, Bordeaux è prima, superando Glasgow, e Parigi fa un ingresso notevole al 5° posto.
I 5 punti chiave emersi dal Gds-Index
1 Quando piove, diluvia
Il Global Destination Sustainability Index 2024 fa emergere un netto contrasto tra gli ambiziosi obiettivi climatici stabiliti dalle destinazioni e la loro effettiva preparazione. Nonché il ritmo rapido con cui il cambiamento climatico le sta influenzando.
Meno della metà delle principali città è dotata di piani di gestione delle crisi per il turismo e gli eventi, elemento che fa scattare l’allarme mentre affrontiamo emergenze climatiche in aumento come gli eventi tragici che in questi giorni hanno colpito la Spagna.
2 Cambiamento certificato
Con le imminenti normative europee sulla sostenibilità, l’aumento delle certificazioni di terze parti in hotel, sedi e aeroporti sottolinea un passaggio cruciale verso la responsabilità sebbene molte destinazioni siano ancora alle prese con le complessità dell’implementazione completa di standard verificati da terze parti.
3 Diritti dei residenti
Nonostante l’overtourism stia diventando un problema urgente, solo il 13% delle 40 principali destinazioni ha condotto studi fondamentali sul fenomeno indicando l’urgente necessità di più efficaci strategie di gestione dei visitatori per proteggere i siti culturalmente e ambientalmente sensibili.
4 Narrazione veritiera e trasparente
Il calo del greenhushing al 30% indica un crescente impegno tra le destinazioni a comunicare apertamente i propri sforzi di sostenibilità, sebbene vi siano ancora notevoli margini di miglioramento.
Attualmente il 62% delle destinazioni include le proprie prestazioni di sostenibilità nei report. Inoltre, l’80% condivide informazioni sulla sostenibilità sui principali fornitori. Tuttavia, solo il 61% fornisce dettagli sulla propria strategia per eventi sostenibili.
5 Decisioni accelerate dai dati
Poiché le destinazioni utilizzano sempre di più i dati per obiettivi di sostenibilità, il notevole aumento nella misurazione degli indicatori sociali, ambientali ed economici evidenzia una tendenza trasformativa verso un processo decisionale informato nella ricerca di un turismo sostenibile.
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