G.2 Eventi

G.2 Eventi: intervista a Matteo Valcelli sul progetto per Generali

L’agenzia G.2 Eventi, parte di Casta Diva Group, ha firmato l’evento per Generali “che non avrebbe dovuto esserci”. Dedicato agli agenti assicurativi “Top”, al management e ai broker della compagnia di tutto il mondo, l’appuntamento avrebbe dovuto svolgersi fisicamente a Venezia nel 2020, con una durata di 3 giorni.

A causa della pandemia, l’evento fisico è stato posticipato al 2022.

Per non perdere l’incontro annuale si è deciso di trovare una soluzione “virtuale”, dinamica e interattiva. L’obiettivo era quello di creare engagement e interazione con il pubblico, ça va sans dire.

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G.2 Eventi: intervista al presidente Matteo Valcelli

Come avete sviluppato la convention degli agenti Generali?

«Abbiamo registrato in uno studio professionale nell’hinterland di Milano. Per ottenere il coinvolgimento richiesto dal cliente abbiamo proposto un format composto da un’attività pre-engagement e una partecipazione live attiva dei partecipanti, collegati da remoto.

Ogni invitato ha ricevuto una box personalizzata contenente un kit di oggetti (bolle, stelle, bandiere in cartone, fogli e carta colorati, pennarelli) e una mail con un voice over (una voce fuori campo, ndr) per la realizzazione di un video. Il video è stato poi post-prodotto da noi ed è diventato parte integrante del progetto.

Durante la giornata, Generali ha premiato i dipendenti migliori. Abbiamo quindi legato il contest al vincitore finale. E per il concept abbiamo giocato sul concetto di “stars”».

Ci racconta la scenografia?

«Durante la registrazione, i conduttori si sono trovati immersi in un “cubo” ledwall. Cioè una scenografia virtuale a 360 gradi, pavimento compreso, sulla quale sono stati trasmessi contenuti e video. Abbiamo creato una vera e propria platea con la quale i conduttori potevano interagire. Soprattutto durante le premiazioni, climax della giornata.

La vera forza dell’evento sono state le 19 regie, grazie alle quali abbiamo collegato 17 Paesi con altrettante cabine di traduzione. Il tutto sorvegliato e diretto dalla nostra regia principale, a Milano».

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Qual è stato il feedback?

«Un notevole successo: i quasi 800 partecipanti hanno espresso feedback decisamente positivi e hanno partecipato attivamente sia alla fase preparatoria sia durante l’evento stesso».

G.2 Eventi sdoppia la formazione

Come si è strutturata l’agenzia per rispondere alla rivoluzione digitale?

«Abbiamo investito nella formazione, immediata e duplice.

Subito dopo lo shock iniziale per il lockdown e lo stop delle nostre attività abbiamo capito quanto fosse indispensabile e urgente investire nel digitale. Quindi già ad aprile 2020 abbiamo svolto formazione sia interna sia ai clienti.

Per quanto riguarda la prima, è stata realizzata dal team dei nostri service audio/video di fiducia ed era rivolta ai producer su piattaforme broadcast. Per quanto riguarda la seconda, abbiamo coinvolto i clienti in diretta attraverso piattaforme online, spiegando loro il significato e il valore degli eventi digitali. Ma anche la differenza psicologica tra live e digital».

Gli eventi live vincono sempre

Ritiene che le aziende siano consapevoli del reale valore di un progetto digitale?

«Devo essere sincero? Credo che le aziende siano consapevoli del fatto che non c’erano alternative e abbiano mostrato buon viso a cattivo gioco. Ma credo anche che siano ben conscie che il valore del rapporto umano non può essere sostituito dal digitale. Anche facendo ricorso alle tecnologie più innovative e alle maestranze creative più capaci».

Il digital è destinato a rimanere?

«Credo di sì e per una questione di budget. L’evento digitale è, infatti, sicuramente meno costoso perché non contempla le voci di trasferimenti e alloggio. Detto questo, sarà utilizzato prevalentemente per alcune tipologie di appuntamenti. Penso, per esempio, ai meeting organizzati last minute per esigenze tattiche dove il fattore tempo è determinante. Diciamo che la rivoluzione tecnologica accelerata dalla pandemia imporrà di scegliere su quali eventi investire per realizzarli dal vivo».

Scopri perché le aziende sponsor vogliono tornare agli eventi in presenza.

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