Cala il sipario sul Sicilia Convention Bureau. L’unico organismo ufficialmente riconosciuto per il destination marketing della Sicilia è stato infatti messo in liquidazione e cesserà la sua attività l’ultimo giorno dell’anno.
La notizia lascia l’amaro in bocca a tutti gli operatori della meeting industry che, sui social, commentano la chiusura del bureau come una sconfitta non solo per la Sicilia ma per tutto il settore Mice italiano.
Come commenta Vincenzo Tumminello, presidente Sicilia Convention Bureau: “Senza dubbio questa è la comunicazione più amara che mi sono trovato a dare nei miei 6 anni di presidenza, durante i quali ho imparato ad amare questa società e le persone che l’hanno resa così importante. Molti operatori siciliani ci seguono fin dai primi passi e possono ben comprendere quanto questa decisione sia costata”.
“Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito fino a oggi a sostenere la nostra attività con capitale umano, professionale, intellettuale e finanziario. Il nostro viaggio si ferma qui. ma quello che abbiamo costruito insieme resterà un patrimonio per la destinazione che speriamo sia valorizzato nel tempo nel rispetto del grande lavoro fatto da questa azienda e dal suo staff”.
Anche Ornella Laneri, managing director SCB, si sofferma sugli sviluppi di queste ore e fa luce sulle ragioni della chiusura dell’ente: “L’abbandono da parte delle istituzioni ha decretato la fine di un progetto reale per la crescita del territorio, primo esempio virtuoso di condivisione tra imprenditori del turismo siciliano”.
Dieci anni di Sicilia Convention Bureau
Nei suoi 10 anni di attività il team del Sicilia Convention Bureau aveva portato a casa numerosi gol. Ma i risultati, evidentemente, non sono bastati per continuare a investire in un asset fondamentale per la competitività nazionale e internazionale.
Questi i risultati ottenuti, e senza aver mai beneficiato di contributi pubblici: 130 operatori in media affiliati; 7 edizioni di un osservatorio congressuale per la rilevazione statistica del valore del comparto a livello territoriale. Sono stati oltre 20.000 i prospect sviluppati nei numerosi appuntamenti fieristici nazionali e internazionali presieduti. Infine, 1.700 gli eventi intercettati e circa 600 confermati in maniera diretta e indiretta. Questi ultimi hanno generato un fatturato potenziale, dal 2009 a oggi, pari a oltre 180 milioni di euro.
Sicilia Convention Bureau era stato costituito nel 2009 da Unicredit con l’obiettivo di farne uno strumento con il quale promuovere il territorio come destinazione congressuale. Due anni fa l’istituto bancario aveva ceduto la quota di maggioranza a un gruppo di operatori siciliani del comparto turistico-congressuale mantenendo il 15% della partecipazione societaria.
Quale futuro per il Mice siciliano?
“Cosa ne sarà del personale e di tutto il know-how costruito in questi anni?” E’ l’interrogativo lanciato dal Sicilia Convention Bureau mentre sull’ente sta per calare il sipario. La domanda è rivolta al territorio siciliano confidando in una risposta che venga dalla sensibilità professionale delle aziende della filiera che hanno colto le opportunità offerte dal bureau e ne conoscono il valore aggiunto per la Sicilia, che rimarrà priva di un importante braccio operativo.
La società rimane operativa fino al 31 dicembre 2019, fornendo i regolari servizi previsti per gli operatori siciliani.
Leggi qui l’andamento del Mice in Italia e i risultati ottenuti dal Sud e dalle Isole.