Sede di MissionForum 2023 e parte del gruppo Planetaria, Enterprise Hotel pha ottenuto per il 2024 la Certificazione DCA ESG sostenibile rilasciata da Dream&Charme.
Ovvero dall’Organismo di Certificazione internazionale accreditato da Accredia ISO 17065 per certificare la sostenibilità delle strutture ricettive e riconosciuta ufficialmente da IAF in 97 Paesi.
Si parla di molti elementi non solo prettamente ambientali, in questi casi. Includendo la mobilità, le regole di gestione spazi e design. Facilità pratica che poi rimanda alla vera sostenibilità. Come cara al 50% dei clienti di albergo italiani, ancor più agli stranieri (il 76% cercherà strutture più attente all’ambiente nel 2024).
Cosa significa certificazione DCA ESG sostenibile
L’albergo ha raggiunto i requisiti in vari ambiti. Si parla infatti di diritti umani, rapporti e condizioni di lavoro, gestione di clienti, utenti e consumatori, coinvolgimento e sviluppo della comunità locale, protezione dei dati, sicurezza informatica e sviluppo sostenibile.
Elementi tutti analizzati e certificati da Dream&Charme sulla base di 9 macro-parametri che fanno riferimento agli SDGs dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile e comprendono 1.200 parametri di valutazione.
Tra i vari progetti sociali che Enterprise Hotel appoggia c’è il sostegno a CasAmica Onlus, organizzazione di volontariato che gestisce 4 case di accoglienza a Milano, Lecco e Roma per malati e loro familiari costretti a soggiornare lontano da casa per ricevere le cure di cui hanno bisogno.
Anche la sostenibilità ambientale occupa un posto importante nei piani di sviluppo dell’hotel, che ha già implementato con successo buone pratiche di risparmio energetico e idrico, riduzione dei rifiuti in plastica e mobilità sostenibile.
Strutture Planetaria e certificazione sostenibilità
La sensibilità e l’attenzione per queste tematiche sono radicate nel DNA di Planetaria Hotels. Tutte le 11 strutture 4 e 5 stelle del gruppo in Italia – a Milano, Genova, Roma, Firenze e Trezzo sull’Adda – inizieranno il percorso di certificazione DCA nei prossimi mesi.
“L’impegno per l’ambiente, la comunità e la società è un qualcosa che oggi abbiamo scelto di rendere pubblico, ma che ci portiamo dentro da sempre”. Commenta l’Architetto Sofia Gioia Vedani, CEO di Planetaria Hotels. “La sensibilità ambientale è un valore distintivo per la mia famiglia: il mio bisnonno Vincenzo fu il primo ad intuire le potenzialità legate al riciclo dell’alluminio, è l’imprinting che vogliamo dare a tutti i nostri alberghi.”
Rendere manifesto l’ambito di ESG oggi costituisce anche una importante leva di competitività, ma non solo, come ricorda Damiano De Crescenzo, Direttore Generale di Planetaria Hotels.
“Abbiamo scelto di intraprendere questo percorso per rispondere ad una sensibilità crescente della clientela. L’audit è stato complesso, un’esperienza formativa per tutti . Ci ha insegnato che l’approccio ecologico è un punto di partenza, la sostenibilità è uno state of mind. Mettere alla prova quanto fossimo davvero pronti ci ha sfidato a riflettere e dare di più. Abbiamo voluto fortemente estendere questo processo a tutto il Gruppo Planetaria Hotels.”
Come si ottiene e rinnova la certificazione alberghiera DCA
“Con la prima certificazione, che viene rivalutata ogni anno, aiutiamo la struttura ricettiva a iniziare un percorso di sostenibilità che migliora nel tempo”. Spiega Giorgio Caire di Lauzet, CEO & Founder di Dream&Charme.
“La Certificazione DCA ESG sostenibile con accreditamento Accredia rappresenta un elemento fondamentale per il settore dell’ospitalità a livello internazionale. Tutela sia strutture ricettive sia gli ospiti, con un approccio sulla sostenibilità concreto, utile e ufficialmente riconosciuto”.
Molti marchi commerciali della sostenibilità sono autoreferenziali, spesso nemmeno indipendenti e imparziali, non essendo accreditati da Enti operanti sotto la vigilanza di enti pubblici come Accredia. Dream&Charme ricorda che non proteggono da sanzioni di greenwashing che è stato ormai equiparato alla pubblicità ingannevole e alla concorrenza sleale.
